lunedì 27 settembre 2021

Recearticolo - Supernatural stagioni 8 e 9

Continua la mia panoramica sulla serie televisiva Supernatural, proseguendo dai post precedenti (in cui ho scritto delle stagioni dalla 1 alla 7) e ricordandovi che pur essendo puntate andate in onda ormai già da qualche anno, per qualcuno potrebbe trattarsi di storie inedite… quindi: attenzione!
Avviso SPOILER!
Volete andare avanti a leggere?
Ok, iniziamo.
Come avevo accennato nell’ultimo post sul telefilm, la serie ha “perso” il suo creatore Eric Kripke a partire dalla stagione 6, che era stata come un nuovo punto di partenza, e per certi versi anche l’ottava ha qualcosa di simile a livello di trama, con la differenza che le ripercussioni saranno più a lungo termine e volte a creare una storia più estesa nelle future stagioni.
La stagione numero 8 parte con un nuovo salto temporale di un anno, periodo che Dean ha trascorso in purgatorio e Sam, vivendo da persona normale, abbandonando la caccia. La prima puntata (la numero 150 dell’intera serie) inizia con il ritorno di Dean e il suo ricongiungimento con Sam per cercare Kevin scomparso da mesi, rivelando inoltre la rabbia di Dean per il comportamento del fratello: lo “condanna” a non averlo cercato e  non essersi nemmeno occupato del giovane profeta che potrebbe essere nel peggior tipo di guai.
Contemporaneamente, attraverso una serie di flashback viene mostrato cosa hanno fatto i due fratelli mentre erano separati. Si tratta di un espediente efficace perché in breve vengono fornite le informazioni essenziali: Dean è tornato grazie all’aiuto di Castiel e del vampiro Benny (Ty Olsson) –  conosciuto in Purgatorio e suo “ospite” per il ritorno – ma l’angelo è rimasto indietro; Sam ha vissuto come tuttofare in un motel, innamorandosi di Amelia  Richardson (Liane Balaban), ma dovendola lasciare per il ritorno del marito di lei creduto disperso in Afganistan. Due sottotrame non essenziali e che non avranno molto peso sullo svolgersi della stagione, eccetto il litigio tra i Winchester per le rispettive scelte.
Con il ritrovamento di Kevin parte la trama principale della stagione: Crowley è in possesso di un altro pezzo della Parola di Dio, la tavoletta demoni e Kevin, con un doppio gioco mentre era suo prigioniero, ha scoperto che è possibile chiudere per sempre le porte dell’Inferno e bloccare la venuta dei demoni sulla Terra. Questo diventa quindi l’obiettivo dei Winchester, che mettono Kevin al sicuro da Garth in una sorta di “protezione testimoni” in modo che possa tradurre al più presto possibile l’incantesimo sulla tavoletta.
Gli episodi che deviano da questa trama sono perlopiù incentrati sul rapporto (ancora una volta) incrinato tra Sam e Dean, però uno fornisce anche elementi che andranno ad arricchire e ampliare la mitologia della serie.
In Di padre in figlio viene infatti introdotto Henry Winchester (Gil McKinney) nonno paterno dei fratelli e anche lui collegato al soprannaturale. Prima di scomparire misteriosamente era infatti un membro degli Uomini Di Lettere, una società segreta volta a studiare, collezionare e affrontare tutto ciò che riguarda il paranormale e a servirsi dei Cacciatori come “braccio” per la loro “mente”, ed era intenzionato a passare questo ruolo al figlio John e di conseguenza ai figli di lui. Questa rivelazione mostra come il destino di Sam e Dean è sempre stato legato al soprannaturale, avendo ereditato questo fardello da entrambi i rami della famiglia. I due si ritrovano così a essere gli ultimi Uomini Di Lettere viventi e prendono possesso del loro bunker a Lebanon, in Kansas diventando per il resto della serie la loro casa e base ufficiale per la lotta alle varie minacce.
In questo stesso episodio viene anche introdotto un nemico ricorrente: Abbadon (interpretata da Alaina Huffman), un Cavaliere dell’Inferno che entra in conflitto con Crowley per la reggenza degli Inferi.
Nel frattempo ritorna anche Castiel e si scopre che è stato salvato dal Purgatorio dal nuovo “capo” del Paradiso: Naomi (Amanda Tapping), un angelo di alto livello che riesce a manipolare la mente di Castiel, alterando i suoi ricordi e a manovrarlo come un burattino.
Anche i Winchester hanno fatto una scoperta importante: grazie alla traduzione di Kevin sanno che per chiudere l’Inferno bisogna affrontare tre prove e anche se Dean si offre di farlo, tocca poi a Sam assumersi quel compito.
Le loro strade si incrociano quindi con Meg e il Castiel sotto controllo e rinvengono un'altra tavoletta della Parola di Dio denominata angeli. Naomi, intenzionata ad appropriarsene, tenta di convincere Castiel a uccidere Dean, ma le parole dell’amico e il contatto con la tavoletta lo fermano e riescono a liberare l’angelo dal controllo di Naomi. Libero di agire, Castiel scappa con la tavoletta, intuendo la necessità di difenderla da tutti; la battaglia però prosegue con l’arrivo di Crowley, intenzionato a sua volta a prendere la tavoletta angeli e i Winchester riescono a scappare solo con il sacrificio di Meg, segnando la sua morte e l’ultima apparizione nella serie.
La stagione si avvia verso la conclusione e mentre Sam, rimanendo provato nel fisico, e Dean procedono a scoprire e compiere le prove per chiudere l’Inferno, trovano Metatron (Curtis Armstrong) lo scriba che ha materialmente scritto le tavolette con le volontà di Dio prima che se ne andasse e si è rifugiato sulla Terra, leggendo ogni storia concepita dall’umanità, per restare lontano dal Paradiso e dallo scompiglio causato dagli altri angeli. 
Intanto Naomi sguinzaglia i suoi angeli per rintracciare Castiel e la tavoletta finché lo ritrova e lo tortura. Crowley fa la sua comparsa a sorpresa e riesce a mettere in fuga Naomi e ad appropriarsi della tavoletta angeli nascosta nel corpo di Castiel. La sua vittoria ha però breve durata: Sam e Dean scoprono che l’ultima prova consiste nel curare un demone, così riescono con l’inganno a catturare Crowley e a riprendere la tavoletta angeli. Sam si appresta a compiere l’ultima prova, fare trasfusioni del suo sangue a Crowley per poi esorcizzarlo, ma più procede più sente che sta per morire. Soltanto l’arrivo di Dean, avvertito da Naomi per mostrare la sua buona fede, riesce a bloccare il fratello dal compiere il suo sacrificio, ma è comunque troppo tardi: il suo fisico è compromesso in maniera irreparabile.
Anche Metatron però ha un suo losco fine e avvicinando Castiel con il falso intento di farsi aiutare a portare la pace in Paradiso, mette in realtà in atto un incantesimo che ha altri esiti. Quando Castiel lo scopre è troppo tardi: Metatron è giunto in Paradiso, ha ucciso (temporaneamente) Naomi e rubando la grazia di Castiel completa l’incantesimo facendo cadere sulla Terra tutti gli angeli come vendetta per averlo costretto alla fuga.
Così, mentre Dean ribadisce a Sam di non poter mai scegliere la sua morte per sconfiggere il male e Castiel si ritrova mortale, alzando gli occhi al cielo vedono cadere migliaia di meteore infuocate: sono gli angeli espulsi dal Paradiso.
La stagione nove si riallaccia direttamente al finale della precedente e mentre gli angeli caduti iniziano a possedere corpi-tramite sulla Terra, Dean prega per salvare la vita a Sam, in punto di morte a seguito delle tre prove pur non avendole concluse. Alla sua richiesta risponde l’angelo Gadreel (Tahmoh Penikett) che con l’inganno e mentendo sulla sua reale identità, possiede il corpo di Sam per curarlo dall’interno. La messa in scena dura fin quando i Winchester non ritrovano Castiel, che diventato umano e costretto a vivere come tale procurandosi cibo e soldi, rivela ai fratelli la vera identità dell’impostore in Sam. A quel punto si rifà vivo anche Metatron, a sua volta sfruttando la situazione di Gadreel nel corpo di Sam, lo porta dalla sua parte svelandogli il suo piano: intende ricostruire il Paradiso secondo le sue regole e diventando il nuovo Dio, tutto ciò reso possibile dal possedere la tavoletta angeli che gli fornisce poteri quasi divini.
Sam/Gadreel comincia così a uccidere per conto di Metatron e la sua prima vittima è Kevin, lo scriba infatti non vuole tra i piedi un profeta in grado di leggere ciò che lui ha trascritto. Quando però comincia a prendere di mira altri angeli, Dean con l’aiuto di Castiel e di Crowley (ancora loro prigioniero) riesce a liberare Sam rimettendo Gadreel nel suo tramite precedente.
A questo punto si ripete la classica diatriba tra i fratelli Winchester: Sam è infuriato perché Dean non lo ha lasciato morire e anzi ora dovrà convivere con gli orrori compiuti mentre era posseduto; Dean si infuria perché il fratello ammette che al suo posto lui lo avrebbe lasciato andare. C’è quindi l’ennesima (provvisoria) divisione tra i due, che porta Sam a essere curato da Castiel dalle ferite residue delle tre prove, mentre Dean stringe un alleanza con Crowley per sconfiggere Abbadon che intende diventare regina dell’Inferno.
Quest’ultima sottotrama è rilevante perché porta un nuovo pezzo nella mitologia nonché un elemento che avrà ripercussioni anche sulle prossime stagioni. Fidandosi di Crowley, Dean incontra Caino (Timothy Omundson), il biblico primo omicida, in possesso del marchio di Caino e della Prima Lama, l’unica arma in grado di uccidere Abbadon, un cavaliere dell’Inferno dell’ordine che lo stesso Caino ha creato secoli prima. Dopo averlo messo alla prova, Caino gli cede il marchio avvisandolo che sarà un duro fardello da portare e Crowley si occupa di rintracciare la Prima Lama. Questa breve alleanza, segna la liberazione di Crowley dai Winchester, ma anche quanto sia diventato dipendente dal sangue che lo sta intossicando come una droga, facendogli provare sentimenti umani e un spiccata simpatia per Dean.
Quando le mosse di Abbadon si fanno talmente minacciose da mettere alle strette anche Crowley, Dean e Sam si riuniscono e con la Prima Lama recuperata dal demone, uccidono la nemica, ma quel primo omicidio accende un legame tra marchio e arma e una sete di sangue nel maggiore dei Winchester difficile da tenere a bada.
Prima di arrivare al gruppo di episodi finali, ne menziono alcuni interessanti sia legati che slegati dalla trama principale. In Ritorno ad Oz oltre a riportare in scena Charlie, viene reso noto che Dorothy Gale era una cacciatrice e figlia di Frank Baum , l’autore del famoso romanzo, nonché un Uomo di Lettere; ne L’uomo Ombra compaiono per l’ultima volta i Ghostfacer Ed Zedmoore e Harry Spangler e credo il secondo caso in cui non c’è una minaccia soprannaturale da combattere; infine ne Il nuovo Leader gli autori giocano ancora con la meta narrazione e Metatron, fissato con la scrittura e le storie di finzione, scrive l’intero episodio, dando allo spettatore l’impressione che tutto si svolga secondo il suo piano e suggerendoci anche che l’arcangelo Gabriele non è veramente morto nella stagione 5.
Piccola menzione a parte è l’episodio Legami di Sangue che segna il primo tentativo di creare uno spin-off (serie derivata) per lo show. Purtroppo la trama a metà tra Romeo e Giulietta e Il Padrino non ha convinto la CW e non fu mai prodotta una serie.
Dal fronte dei personaggi, compare per l’ultima volta la mietitrice Tessa, mentre vengono introdotti
Alex Jones (Katherine Ramdeen) prima figlia adottiva di Jodi Mills e Donna Hascum (Briana Buckmaster) uno sceriffo in futuro sempre più legata al gruppo di alleati dei Winchester. 
Con l’approssimarsi del finale, le varie fazioni di angeli che si sono date battaglia durante tutta la stagione si ritrovano dimezzate, Castiel riesce a rubare da un altro angelo la Grazia e recupera così i suoi poteri, mettendosi a capo di una cospicua fazione diretta rivale di Metatron. D’accordo con Sam e riluttante quanto lui, concludono che la Prima Lama è l’unico mezzo per fermare lo scriba, però Metatron intende portare a conclusione la sua impresa di diventare Dio, e dopo aver portato gli angeli di Castiel dalla sua parte, si mostra tra gli esseri umani e compie miracoli per venire adorato.
Gadreel si redime e dopo aver permesso a Castiel di accedere al Paradiso, dove si trova la maggior parte degli angeli condotti lì da Metatron per ubbidire ai suoi ordini, viene imprigionato con lui, ma si uccide per liberare Castiel e permettergli di sconfiggere Metatron.
Sulla Terra intanto Dean raggiunge lo scriba, ma viene sopraffatto e ucciso davanti a un impotente Sam. Soddisfatto, Metatron torna in Paradiso convinto di aver sconfitto anche Castiel, ma quest’ultimo grazie a uno stratagemma lo smaschera e tutti gli angeli sentono direttamente dalla sua bocca il suo coinvolgimento diretto nella loro caduta solo per assecondare il suo piano. Dopo aver distrutto la tavoletta angeli, Castiel lo rinchiude in prigione in Paradiso e si riguadagna così la fiducia di molti suoi fratelli e sorelle angeli.
Nelle scene finali, distrutto dal dolore, Sam evoca Crowley per costringerlo a resuscitare il fratello, ignaro che il demone sia già nella stanza di Dean, dove dopo avergli posto la Prima Lama sul petto, svela che il marchio e la lama non gli permettono di morire e Dean si risveglia con gli occhi di un demone.

giovedì 19 agosto 2021

Recearticolo - Supernatural stagioni 6-7

Come avrete capito dal titolo torno a parlarvi di una delle serie a tema fantastico/horror/soprannaturale più longeve della TV: Supernatural.
Tempo fa in questo post SUPPERNATURAL 1 e 2 avevo parlato delle prime due annate dello show, mentre in questo post SUPERNATURAL 3-5 di quelle dalla 3 alla 5, ora proseguo con quelle successive e vi avverto che se non le avete ancora viste siete a rischio SPOILER.
Decidete voi se continuare nella lettura.
Fatto?
Bene.
In precedenza avevo spiegato l’idea originale di Eric Kripke, il creatore di Supernatural, di portare avanti una trama spalmata su 5 stagioni che formavano un’unica storyline e in seguito a l’intenzione della rete televisiva CW di proseguire, la scrittura e la direzione della serie è passata in altre mani, trovando nuovi modi di utilizzare la mitologia già stabilita, provando ad ampliarla e svilupparla, non sempre con esiti soddisfacenti. Vedendo queste prime stagioni del post-Kripke ho avuto inoltre l’impressione che non ci fosse l’idea di una lunga trama già pianificata, come nelle precedenti, solo più avanti sono riusciti a creare una storia più coesa invece che unicamente stagionale.
La sesta stagione inizia un anno dopo gli eventi del finale della quinta, e per certi versi ha in comune con la prima la sensazione generale di dover reimpostare un po’ tutta la situazione, una sorta di nuovo punto di partenza. Ritroviamo Dean a condurre una vita normale con Lisa e Ben, ignaro che Sam è tornato in vita e in una sorta di parallelismo inverso con il primo episodio della serie, sarà proprio quest’ultimo a riportare il fratello alla vecchia vita da cacciatore.
Dopo aver rivelato di non sapere come è potuto uscire dalla gabbia che lo imprigionava con Lucifero e Michele, Sam fa un’altra rivelazione: anche nonno Samuel Campbell è di nuovo tra i vivi. Da questo punto iniziano i misteri che Dean cercherà di svelare, fino a scoprire che Crowley ha resuscitato nonno Samuel e Sam è tornato in vita senza l’anima; inoltre, per poterla riavere, i Winchester sono costretti a lavorare per l’ex-demone degli incroci, ora diventato Re dell’Inferno, catturando esemplari Alpha dei mostri contro cui combattono da sempre, con l’obbiettivo di riuscire a trovare una via per il Purgatorio, luogo dove finiscono le anime dei mostri e per il quale Crowley ha dei progetti.
Ovviamente l’accordo non va a buon fine, Samuel vende i nipoti a Crowley per riavere in vita Mary e alla fine viene ucciso. Dean riesce comunque a riavere l’anima di Sam, ma solo grazie all’intervento di Morte, che erige anche un muro mentale per impedire al ragazzo di diventare pazzo dovendo ricordare l’esperienza vissuta nella gabbia con Lucifero.   
Contemporaneamente viene inserita e portata avanti un’altra trama, che spesso si interseca con gli altri episodi, riguardo a Castiel e a come si è trovato a dover gestire gli angeli dopo il vuoto di potere conseguente la sparizione di Dio e la mancata Apocalisse. Il suo diretto rivale è l’Arcangelo Raffaele (interpretato da Demore Barnes e Lanette Ware) il cui obbiettivo è diventare il nuovo capo del Paradiso e mettere in atto l’Apocalisse come stabilito, ovviamente la loro lotta coinvolge anche i Winchester.
Tra gli episodi slegati dalla storyline, ma comunque particolari, cito: Tutti pazzi per Twilight, dove i Winchester devono “affrontare” la nuova enorme popolarità dei vampiri in seguito ai best-sellers di Stephanie Mayer; Se ci credi batti le mani! che tra rapimenti alieni e fate omaggia la famosa serie X-Files; Attori per forza dove nella tradizione meta-fiction della serie i due protagonisti si ritrovano nel mondo reale e costretti a interpretare i ruoli di Jensen Ackles e Jared Padalecki – attori che recitano nella serie Supernatural e che racconta le gesta dei Winchester – e come al solito sarà un modo per parodiare il mondo dello show business e della vita reale dei due, con attori che interpretano parte della troupe e la presenza di Genevieve Cortese, interprete di Ruby nelle passate stagioni e reale moglie di Jared Padalecki.
Un altro elemento introdotto e poi portato avanti nelle stagioni successive è lo strano rapporto di attrazione tra Castiel e il demone Meg, da ora una sorta di nemica/amica dei Winchester.
Il punto di svolta nella stagione arriva con la liberazione dal Purgatorio di Eva (Julia Maxwell) la madre di tutti i mostri, la quale ha capito il proposito di Crowley: dato che le anime sono una fonte di energia potente, intende usare tutte quelle dei mostri morti uccisi negli anni per poter acquisire ancora più potere.
Nel corso degli ultimi episodi della stagione molto di ciò che era stato rivelato assume una nuova prospettiva, mostrando importanti retroscena. Dean e Sam scoprono che Crowley non è l’unico a volere tutto quel potere, ma anche il loro amico Castiel ne ha bisogno per poter sconfiggere le armate di Raffaele. L’angelo è stato il responsabile della resurrezione di Sam e trovandosi in difficoltà in Paradiso, invece che rivolgersi a Dean che conduceva una vita normale, ha stretto un accordo con Crowley e ora entrambi collaborano per avere Eva con cui raggiungere il Purgatorio e le anime.
Nel finale, dopo una serie di doppi giochi e tradimenti, Sam si ritrova con la mente in frantumi dopo la caduta del muro di Morte e allucinazioni di Lucifero che gli fa credere di non essere mai tornato in vita; Dean è obbligato ad abbandonare per sempre Lisa e Ben, cancellando la loro memoria, dopo che Crowley li ha rapiti e quasi uccisi; Castiel smascherato dai Winchester,  e comunque intenzionato a portare avanti il suo piano, lascia che uccidano Eva, porta il cadavere a Crowley, ma non rispetta i patti con lui e assorbe le anime del Purgatorio.
La stagione si chiude con un Castiel inebriato dal potere acquisito, che dopo aver ucciso Raffaele, pretende di essere il nuovo Dio e che Sam, Dean e Bobby si inchinino per adorarlo.
La settima riparte da quello stesso istante, Castiel capisce che i tre amici non lo venerano o amano, ma lo temono e deciso a dimostrare di essere un Dio migliore di suo padre, va in giro per il mondo a premiare chi secondo lui agisce davvero in suo nome e a punire chi lo fa solo per profitto personale. Annuncia anche il suo nuovo status agli angeli del Paradiso, pretendendo da loro la stessa devozione che vuole dagli umani e distruggendo chi si oppone. Il suo corpo però è solo l’involucro per un angelo e non per l’intera energia delle anime del Purgatorio, così inizia a deteriorarsi e solo a quel punto Castiel comprende il suo errore, il suo delirio di onnipotenza e torna dai suoi amici pentito.
Dean e gli altri possono invertire l’incantesimo che gli ha dato le anime del Purgatorio e rispedirle lì, mentre lo fanno però Castiel scopre che dentro di sé dimorano anche i Leviatani. Mostri cannibali più antichi dell’umanità e degli altri mostri e imprigionati in Purgatorio da Dio stesso, questi esseri vogliono la libertà e così pur riuscendo a disinnescare Castiel dall’energia delle anime, Sam e Dean non riescono a  sbarazzarsi dei mostri.
I Leviatani prendono il sopravvento del corpo dell’angelo e si buttano in un fiume, lasciando i Winchester e Bobby con l’interrogativo di che fine abbiano fatto sia loro che Castiel.     
Nel frattempo Sam ha trovato il modo di tenere a bada Lucifero nella sua mente, grazie a una ferita fisica che gli permette di dividere il reale dall’irreale, ma sarà una soluzione solo temporanea.
Con i primi episodi viene già definita la minaccia dell’intera stagione: i Leviatani riescono a diffondersi in tutta l’America tramite l’acqua e solo toccando gli altri esseri (umani e non) possono assumerne l’aspetto e ogni sorta di ricordo e conoscenza. Per questo motivo iniziano fin da subito la loro guerra a Sam e Dean, riconoscendoli dai ricordi assorbiti da Castiel come i loro nemici numero uno.
Il loro capo si impossessa di Richard “Dick” Roman (James Patrick Stuart), un milionario uomo d’affari, intenzionato a sfruttare la sua posizione per la riuscita del loro piano e si dimostra un avversario di alto livello. Rifiuta un accordo con Crowley, spaventandolo; riesce a far passare Sam e Dean per due criminali psicopatici, usando due Leviatani che ne hanno assunto i ricordi e l’aspetto, costringendo gli originali a tenere un basso profilo.  
Tolta la minaccia dei Leviatani, la stagione ha diversi episodi incentrati solo sul mostro del giorno, lasciando per il finale gli eventi rilevanti che porteranno avanti la trama. Da segnalare, è solo un ciclo importante perché chiude (per ora) la lunga presenza di Bobby Singer nella serie. Dick Roman riesce infatti a farlo uccidere, Bobby sfugge al suo mietitore e diventa un fantasma con un forte risentimento verso il suo assassino, fino a rischiare di diventare uno spirito della vendetta. A quel punto riconosce il pericolo e lascia che Dean e Sam lo liberino.
Dal fronte dei personaggi che tornano dalle stagioni precedenti e continueranno ad apparire, assume un ruolo sempre più di rilievo Jody Mills (Kim Rhodes), introdotta nella stagione cinque e tramutatasi poco a poco nella nuova figura genitoriale surrogata dei due Winchester. Dal fronte dei nuovi arrivi invece segnalo Garth Fitzgerald IV (interpretato da DJ Qualis), un cacciatore diverso dallo stereotipo della serie e Charlie Bradbury (Felicia Day) una hacker/nerd tosta che aiuta i Winchester e lo farà ancora.
Come dicevo, con gli episodi conclusivi della stagione la trama principale ritorna sul vivo e riappaiono altri importanti personaggi assenti per buona parte dell’annata. Dopo un crollo nervoso dovuto all’incapacità di continuare a gestire Lucifero nella mente, Sam viene ricoverato in un ospedale psichiatrico. Per aiutarlo, Dean scopre l’esistenza di un guaritore che si rivela essere Castiel, senza memoria e inconsapevole della sua vera identità. Ritrovandolo, Dean scopre anche che è braccato dai demoni e solo grazie all’intervento di Meg, riesce a condurlo da Sam. Qui, Castiel affronta dei demoni e riacquista la memoria e decide di aiutare il ragazzo: assorbe dentro la sua mente tutti i ricordi di lui sull’inferno, liberando l’amico, ma venendo danneggiato nella psiche. Viene così lasciato dai Winchester nell’ospedale sotto lo sguardo attento di Meg – intenzionata ancora a uccidere Crowley e vedendo nell’angelo l’unica arma per farlo – che promette di chiamarli in caso di sviluppi.
Grazie a vari indizi sparsi lungo la stagione, Sam e Dean capiscono il piano dei Leviatani: ridurre la popolazione mondiale in carne da macello, drogandola con un additivo alimentare che li inebetisca. Per sconfiggerli, scoprono l’esistenza di una tavoletta antica denominata “Parola di Dio”, in cui è scritto come farlo. Per decifrarla entrano in contatto con Kevin Tran (Osric Chau) e contemporaneamente si ricongiungono con Meg e Castiel, il quale rivela che il giovane è un profeta e per questo l’unico che può leggere la tavoletta. Il gruppo viene braccato dagli angeli, furiosi con Castiel per averli abbandonati e intenzionati a portare con loro Kevin, ma vengono convinti dall’ex-compagno a lasciarlo ai Winchester.
Dopo che Kevin ha tradotto la tavoletta, viene rivelato che per uccidere Dick Roman è necessario l’aiuto anche di Crowley il quale acconsente e dopo averlo fatto rapisce Meg e Kevin.
Nell’episodio finale della stagione, Sam e Dean partono all’assalto di Dick, riescono a ucciderlo, ma dopo avergli inflitto il colpo finale, come conseguenza della sua morte, Dean e Castiel si ritrovano prigionieri del Purgatorio e Sam solo sulla Terra.
I fratelli Winchester sono quindi di nuovo divisi. 

lunedì 26 luglio 2021

Darklight Children - Capitolo 113

 

PUNTATA 113
Quel che sarà…
 
 
 
Il direttore Strom aveva impiegato le ultime ore della notte per rimuovere il blocco dei ricordi nei genitori dei ragazzi che volevano far ritorno a casa. Dopo aver sfruttato poteri e conoscenze per mettere a tacere la faccenda dell’esplosione del C.E.N.T.R.O., lui e Clara Cluster si impegnarono a riaccompagnare i giovani alle rispettive abitazioni.
Un compito che si era assunto anche Patrick Molina per quanto riguardava Samuele Ricci.
Con la mano del ragazzino stretta nella sua, coperta dal guanto di pelle nera e con Sara al fianco, Patrick fissò dal lato opposto della strada il cancello del palazzo in cui abitavano i genitori del ragazzino.
«Andiamo?» gli domandò osservandolo.
«Sei sicuro che mi riconosceranno?» chiese agitato Samuele. «E se dovessi dire qualcosa di sbagliato?»
«Non aver paura» intervenne Sara con dolcezza. «Il signor Strom ci ha spiegato che ha fatto credere a tutti gli adulti che voi ragazzi frequentavate un collegio all’estero. Ora avete fatto ritorno perché la scuola ha dovuto chiudere per mancanza di fondi.»
Samuele lanciò di nuovo uno sguardo fugace al palazzo. «E se dovessi perdere il controllo dei miei poteri?»
«Hai il mio numero di telefono» rispose Patrick. «Sai che puoi chiamarmi sempre, in qualsiasi momento ne avrai bisogno.»
«Potrò raccontare a mio padre e mia madre la verità su di me?»
Patrick si chinò, posandogli le mani sulle spalle. «È una decisione che spetta solo a te. L’importante è che tu non abbia fretta e se ti servirà sostegno, io ci sarò.»
«Ok.» Samuele raccolse un borsone da viaggio abbandonato accanto ai suoi piedi e infilò la tracolla sulla spalla destra. «Allora… vado.»
Patrick lo guardò dubbioso. «Non vuoi che ti accompagni fin davanti alla porta?»
Il ragazzino scosse la testa. «Sarà più naturale se mi presento da solo.» Si girò verso Patrick e lo abbracciò. «Grazie per tutto quello che hai fatto per me.» Corse nella strada, senza dargli il tempo di ribattere.
Patrick rimase a osservarlo varcare il cancello. Vide il portiere fermarlo e poi premere sul citofono dei tasti. Qualche minuto dopo un uomo e una donna corsero fuori dal portone del palazzo, incontro al ragazzino. Il signore e la signora Ricci strinsero così forte il figlio tra le braccia, che Patrick ebbe l’impressione si rendessero conto inconsapevolmente di aver rischiato di non rivederlo mai più.
«Pensi che riuscirà a riprendere la sua vita?» gli chiese Sara.
«Samuele è forte, più di quanto creda» disse Patrick. «In questi anni ha imparato a badare a se stesso. Se la caverà.»
«E tu?» la ragazza gli prese la mano sinistra. «Ora che non ci sono più pericoli, riuscirai a convivere con il tuo dono?»
Patrick liberò la mano dalla sua presa. Aiutandosi con l’altra, sfilò da entrambe i guanti neri. Li infilò nella tasca dei pantaloni e poi strinse nuovamente la mano di Sara.
«Patrick! Le tue visioni!» fece lei allarmata.
Lui chiuse gli occhi per una frazione di secondo. Vide delle immagini fugaci prendere forma e le ricacciò indietro. Riaprendoli disse: «Credo di aver imparato a controllarle. Ci vorrà ancora un po’ di esercizio, ma posso farcela.»
«È meraviglioso. E ci sei riuscito da solo.»
«No, credo che in parte sia merito di Samuele» rispose. «Probabilmente non riuscivo a trattenere i miei poteri perché  inconsciamente sapevo che c’era qualcosa in sospeso, una ragione per lasciarli liberi di condurmi dove avrei potuto risolvere un torto.»
«E i tuoi ricordi?» domandò Sara. «Non hai recuperato ancora tutta la memoria sulla tua vita prima del rito e del coma.»
Patrick scrollò le spalle. «Se è importante, il passato si rifarà vivo. Per ora voglio occuparmi solo del futuro.» Abbassò il capo e baciò la sua ragazza sulle labbra.
Il suono insistente del cellulare nella tasca posteriore dei jeans costrinse Sara a  staccare la bocca da lui.
«Pronto?»  Il suo volto si rabbuiò. «Ho capito. Arriviamo subito.»
«Chi era?»
«Hans» rispose lei. «Riguarda il Sigillo e non è niente di buono.»
 
Ormai delle rovine del Portale Mistico era rimasto ben poco. Prima di correre al C.E.N.T.R.O. a sfogare la sua ira, DiKann aveva ridotto in polvere quel poco di macerie che un tempo avevano formato il negozio.
L’intero spiazzo dava l’idea di essere pronto per venire riutilizzato, salvo per un foro nel terreno che dava una sensazione sinistra a causa dell’oscurità che sembrava cercare di fuoriuscirne.
Proprio intorno a quel buco, un tempo coperto da una pietra conosciuta come il Sigillo, i due uomini  e i sei ragazzi erano intenti a discutere.
«In poche parole non sanno cosa fare» sbottò Davide.
«Gli Anziani dell’Ordine mi hanno confessato che il rito per creare il Sigillo è andato perduto» precisò Hans. «Inoltre non hanno le conoscenze e le capacità per crearne uno nuovo.»
«È assurdo» esclamò Naoko. «Secoli di lavoro contro i demoni, di piani e studi e ora non possono fare niente.»
«Quindi, dovremmo lasciare aperto l’ingresso al Primo Inferno?» domandò Yuri storcendo il naso. «Non mi sembra una grande idea.»
«Potremmo riprendere le ronde serali» propose Sara.
Sabrina scosse la testa. «Non è sufficiente. E se qualcun altro fosse a conoscenza dei demoni e cercasse di sfruttarlo a suo vantaggio?»
Hans annuì. «È troppo pericoloso e non sappiamo con certezza se dalle altre Dimensioni Infernali possono sbucare altri nemici. No. Dobbiamo trovare il modo di chiuderlo.»
Davide sbuffò. «Ma come? Se neanche quei fissati dell’Ordine sanno come fare, come possiamo riuscirci noi?»
«Dovete ammettere che la prima volta ci furono delle condizioni particolari» ricordò Patrick.
Leonardo batté le mani compiaciuto. «È vero. E noi siamo gli unici che c’erano allora come adesso.»
Naoko inarcò un sopracciglio. «E questo come può esserci d’aiuto?»
«Pensateci bene,» replicò Leonardo «parte dell’incantesimo che ci ha fatto rinascere era servito anche a creare il Sigillo. E probabilmente quella magia è ancora parte di noi, altrimenti i nostri ricordi non si sarebbero risvegliati quando qualcuno si era avvicinato troppo ad aprirlo.»
«Non hai tutti i torti» concordò Sara. «E in fin dei conti abbiamo già richiuso parzialmente il Sigillo mesi fa.»
Sabrina guardò il padre. «Pensi sia possibile o è una teoria senza speranza?»
«Potrebbe funzionare» ammise Hans, massaggiandosi la barba. «Ma non saprei suggerirvi una formula efficace.»
«La creeremo noi» disse Leonardo. «Noi sei saremo gli unici in grado di riaprirlo e potremmo farlo solo se saremo tutti insieme. Siete d’accordo?»
I sei ragazzi si guardarono l’un l’altro e annuirono senza rispondersi a voce. Fecero segno a Hans e Patrick di allontanarsi e rimasti soli si presero per mano, formando un cerchio.
Da dove si trovavano, Hans e Patrick non riuscirono a udire le parole della formula, i ragazzi le sussurrarono volutamente in modo che nessuno all’infuori di loro sei potesse conoscerle. Videro però una pietra circolare prendere forma sopra l’apertura, era color acquamarina si fuse con il terreno e sulla sua superficie erano scolpite sei mani intrecciate a formare una catena.
Il nuovo Sigillo avrebbe protetto il mondo dall’avvento dei demoni.
 
Due settimane dopo il loro ultimo atto da semplici mezzo demoni e primo come Guardiani del Sigillo, Leonardo e i suoi amici si ritrovarono appoggiati alla cancellata che circondava il cortile del loro liceo con gli zaini in spalla e le borse a tracolla.
«Alla fine il momento è arrivato» disse Naoko.
Davide si sporse a guardare i compagni. «Paura?»
«Sono un po’ agitato» rispose Yuri.
«Anche io» fece Sabrina.
«Non so… forse ho solo fretta di finire» ammise Sara.
«Io sono tranquillo» disse Leonardo.
Gli altri cinque lo fissarono increduli.
«Mi prendi in giro?» domandò scioccata sua sorella. «Se è dal primo giorno del primo anno che temi gli esami finali!»
«È vero» confermò. «E sarebbe ancora così se non fossimo cambiati.»
Sabrina lo guardò perplessa. «Non ti seguo.»
Leonardo staccò la schiena e lo zaino dalle sbarre e si mise di fronte ai cinque compagni. «Quando ho iniziato il liceo ero certo che fosse come un viaggio all’inferno e a dirla tutta, tra quelle mura abbiamo passato alcuni dei momenti peggiori della nostra vita e non solo per i professori o i compiti in classe. Ci si…»
«Arriva al punto» lo incalzò Davide.
Leonardo non trattenne un sorriso. «Siamo sopravvissuti. In poco più di un anno abbiamo affrontato un professore pazzo e la sua setta. Orde di ibridi di demoni e veri demoni. Tradimenti e una gravidanza. Finte morti. E perfino un Re Infernale.» Contò gli avvenimenti sulle dita della mano destra. «Credete davvero che gli esami finali possano spaventarci?»
Naoko si fermò a riflettere. «In effetti, vista in quest’ottica…»
«Possiamo farcela» concluse Yuri con sicurezza.
La campanella risuonò dall’interno dell’istituto e una miriade di altri ragazzi sparsi nel cortile si lanciò verso l’ingresso.
I cinque amici si mossero dalla cancellata per seguirli, ma Leonardo li fermò. «Lasciateli andare.»
«Vuoi fare tardi il giorno degli esami?» chiese allibita Sabrina.
Leonardo prese la mano della sorella. «Voglio entrare a modo nostro. Una specie di portafortuna.»
Sara prese la mano a Naoko. «Ho capito! Mi piace!»
Uno dopo l’altro si strinsero le mani, lui e la gemella al centro.
Il vento familiare e sferzante li investì e una luce fugace li avvolse, facendoli scomparire dal cortile.
 
 
                                                            FINE

lunedì 19 luglio 2021

Darklight Children - Capitolo 112

 

CAPITOLO 112
Verso la salvezza
 
 
 
Il rombo del crollo della parte finale del soffitto li raggiunse a metà corridoio.
«Forza! Più veloci» li esortò Patrick.
Le radici e le spine sotto i loro piedi avvizzivano mano a mano che procedevano, diventando cenere grigia che sporcava il pavimento. Lo stesso accadeva agli aculei che spuntavano dal soffitto, pieno di crepe e pericolante.
«Dovremmo essere vicini a Sabrina e Yuri» disse Leonardo con il fiatone.
Davanti a loro sbucarono una coppia di demoni, simili alla trasformazione avvenuta a Jonathan ed Erica. I due erano come animali impazziti, ringhiavano e latravano incapaci di sopportare il dolore incomprensibile che li invadeva dall’interno. Poi, notandoli, si lanciarono senza riflettere contro.
Hans si portò le dita alla tempia sinistra e i due caddero sulla schiena, li storditi da una raffica psichica.« Come temevamo, DiKann deve aver trasformato gli altri ragazzi in demoni.» Guardò ancora gli avversari stesi a terra e aggiunse: «Dobbiamo raggiungere i vostri compagni. Devo aiutare mia figlia.»
Riprendendo la corsa, incontrarono sulla loro strada i resti di corpi di altri ragazzi. Si accorsero che erano di forma umana e non demoniaca, segno che dovevano essere stati aggrediti e uccisi per essere in qualche modo scampati alla trasformazione.
«Cos’è questa puzza?» domandò all’improvviso Sara.
Più si avvicinavano alla fine del corridoio, più diventava insistente il tanfo di carne marcia bruciata. Ben presto, all’odore poterono associare la vista di corpi carbonizzati e fiamme che terminavano lentamente di bruciare.
«A quanto pare Yuri ci è andato giù pesante» disse Davide.
«Lui e Sabrina hanno combattuto senza risparmiarsi» constatò Patrick.
Leonardo si guardò in giro con apprensione. «Dove sono ora?»
Hans passò in testa al gruppo e avanzò con cautela. Mancava un ultimo tratto da percorrere dopodiché si sarebbero trovati di fronte alle porte verdi che anticipavano l’ascensore. Proseguì a denti stretti. Dei due ragazzi non c’era traccia. Solo spine e aculei bruciacchiati, qualche cadavere incenerito di demone e poi le porte divelte dalla parete e accartocciate sul pavimento.
Una delle due porte tremò. Tutti e cinque trattennero il respiro. Il rettangolo verde piegato si mosse ancora e balzò di colpo verso l’alto, fermandosi a metà.
Da sotto, sbucò la testa bionda di Sabrina. «Presto Yuri, non so quanto resisterò.»  In ginocchio, la tratteneva telecineticamente a qualche metro sopra loro due.
Il ragazzo sgusciò dal suo fianco e poi attirò la fidanzata verso di sé. «Lasciala cadere. Siamo al sicuro.»  
Si rialzarono e incrociarono lo sguardo dei cinque amici e il residuo di porta colpì il pavimento con un tonfo.
«Sabrina» mormorò Hans buttando fuori l’aria trattenuta nel petto.
Sara e Leonardo lo superarono e corsero incontro ai due. 
«State bene?» domandò Leonardo, scrutandoli velocemente.
«È tutto a posto» rispose Sabrina, sospirando con sollievo.
«Quando i demoni hanno cominciato a diventare incontrollabili, abbiamo usato la porta come scudo» raccontò Yuri. «Nascosti lì sotto non sono riusciti a prenderci e ci hanno ignorato.»
«Questo vuol dire che sono in superficie» notò Sara.
Una nuova scossa fece tremare il sotterraneo. Le pareti si ricoprirono di crepe e il soffitto crollò in alcuni punti intorno a loro.
«Dovremmo muoverci a salire anche noi» disse Davide.
«Ha ragione. Qui sta per distruggersi tutto» ricordò Patrick. «Dobbiamo risalire e uscire dal C.E.N.T.R.O. »
«Avete battuto DiKann?» domandò Sabrina.
Hans sorrise alla figlia. «Sì, ma i particolari teniamoli per quando saremo in salvo.» Si fece avanti per esaminare l’ingresso dell’ascensore. Nella tromba riecheggiarono versi spaventosi, il muro e i meccanismi erano stati compromessi. «L’ascensore è inutilizzabile e non possiamo tornare indietro e risalire da dove siamo scesi.»
«Non è un problema» fece Sara, prendendo con la mano sinistra la destra del fratello e porgendo l’altra a Patrick.
«Ci pensiamo noi con il teletrasporto» continuò Leonardo, afferrando la mano di Sabrina.
Davide avvolse con forza le braccia intorno al petto di Leonardo. «Ce la farete a portarci tutti con voi?»
«Sarà un bello sforzo, siamo in molti» constatò Yuri, stringendo la mano libera della fidanzata.
«Inoltre non sapremo cosa troveremo lassù» aggiunse Hans, avvolgendo il braccio intorno a quello di Patrick.
Sara e Leonardo si scambiarono uno sguardo d’intesa.
«Non preoccupatevi» rispose lei.
Lui fece l’occhiolino. «Il nostro potere è abbastanza forte.»
Chiusero gli occhi e mentre un raggio di luce bianca attraversava come un fulmine il corridoio dietro di loro, uno più tenue li avvolse, insieme al resto dei compagni e con una folata di vento li teletrasportò al piano superiore.
 
Il ristretto spazio della sala d’ingresso del C.E.N.T.R.O. era sovraffollato.
Dalle porte ormai distrutte dell’ascensore erano emersi una nidiata di demoni. Furiosi e incontrollabili si scontrarono contro la prima difesa allestita da Naoko. Alcuni superarono le barriere erette dai Proiettori Psichici e nonostante l’intervento tempestivo dei Manipolatori Psichici, le vittime non mancarono.
Clara li osservò dalle retrovie, in quanto umana era impotente contro quei mostri e potè solo meditare sull’aver mandato a morte certa alcuni di loro.
Dalla parte opposta, Kaspar guidò la controffensiva verso le piante demoniache che si stavano diffondendo in lungo e in largo nel perimetro della sala.
Ai giovani ragazzi del gruppo dei Comunicatori Psichici si affiancarono i loro alleati animali: gatti, cornacchie, pipistrelli, vespe e ratti. Rosicchiavano, mordevano, graffiavano e pungevano radici e fiori carnivori, ma a loro volta venivano stritolati e divorati.
Non resisteremo ancora per molto disse Scintilla, arretrando dietro le gambe di Naoko.
Cosa possiamo fare? domandò la ragazza.
Niente rispose laconico Ombra, arruffando il pelo scuro.
I Generatori Psichici lanciarono scariche elettriche e crearono ondate di gelo e ghiaccio per distruggere le piante, ma nuove ne nacquero in pochi istanti.
Marcus guardò stremato i suoi compagni lottare, raggiunse Naoko e disse: «Forse dovremmo provare a scambiare gli avversari. I demoni si stanno abituando agli attacchi psichici e alle barriere e le piante stanno sviluppando difese contro i nostri tentativi di dis…» si zittì di colpo.
Naoko sollevò la testa e guardò nella direzione che fissava lui.
Inaspettatamente qualcosa spinse i demoni a rotolare per terra in preda a spasmi, mentre perdevano ciuffi di pelo e la loro carne si essiccava intorno agli scheletri. Anche le piante subirono un rallentamento nella loro diffusione e rigenerazione. Quelle già formate e combattive avvizzirono, riducendosi in granelli di cenere grigia.
Nello stesso momento l’edificio ebbe una violenta scossa e si udì sia verso i piani superiori, sia nei sotterranei, il rumore di muri che crollavano.
«Che succede ancora?» chiese Samuele, annullando il vorticare elettrico dalle sue braccia e guardandosi intorno confuso.
«Credo che DiKann sia in svantaggio» rispose Kaspar. Alzò lo sguardo verso il soffitto e notò gli aculei tremare, alcuni si staccarono e piombarono verso il pavimento. Si lanciò istintivamente verso il ragazzino con cui stava parlando e lo spinse via.
Da lontano Naoko osservò la scena.
Cadendo in terra, Samuele fu protetto dal corpo dell’uomo e l’aculeo gli trafisse la schiena.
«No!» urlò il ragazzino. Strisciò al fianco di Kaspar e con gli occhi incrociò il suo sguardo vacuo. «Marcus! Marcus!»
In mezzo al caos che si stava creando, lei e il ragazzo dalla pelle d’ebano corsero da lui. Si accorsero di non poter fare più nulla per Kaspar e tirarono in piedi il compagno.
«Mi dispiace.» Marcus lo strinse a sé con fare protettivo.
«Mi ha salvato» spiegò Samuele in lacrime. «È morto per salvarmi.»
«Faremo in modo che tutti lo sappiano» rispose Marcus.
Naoko gli posò con gentilezza una mano sulla spalla. «Spostiamoci di qui. Altri possono aver bisogno del nostro aiuto.»
Un vento impetuoso e un lampo di luce attirò l’attenzione di tutti i ragazzi ancora con abbastanza forza per resistere all’attacco in via di conclusione. Nel centro della sala apparvero i gemelli e i loro compagni.     
Scrutarono l’ambiente intorno a loro, la battaglia era stata dura e i caduti si contavano in entrambi gli schieramenti. Le conseguenze della disfatta di DiKann si stavano mostrando anche lì e rischiavano di creare il panico nei ragazzi.
Ascoltatemi tutti, senza opporre resistenza. La voce di Hans invase senza preavviso le menti di tutti. Dirigetevi verso le porte senza accalcarvi, in modo ordinato. Se incontrate qualcuno che fa fatica a muoversi, aiutatelo e tutto andrà per il meglio.
Suggestionati dal comando mentale del direttore, i ragazzi e Clara si mossero diligentemente verso la porta, uscirono velocemente ma ordinatamente, mentre la luce bianca che aveva distrutto DiKann si apprestava a diffondersi nell’intero edificio.
Naoko si accostò a Sara. «È andato tutto secondo i piani?»
L’amica annuì.
All’esterno, con la mente libera, i ragazzi rimasero a fissare allibiti l’edificio che si stagliava nella notte. Crepe e voragini ne ricoprivano interamente la struttura, come se fosse quello stesso luogo un guerriero che portava le cicatrici della battaglia contro il demone.
«Ci sarà un’esplosione» disse Clara raggiungendo Hans, circondato dagli Alpha e Patrick. «Bisogna trovare un modo di contenerla, ma i nostri Proiettori Psichici sono stremati.»
«Non tutti» rispose l’uomo fissando Davide.
«Giusto! Grazie a DiKann, nei sotterranei ti sei fatto un pisolino» replicò Sara. «Sei abbastanza riposato per ricorrere ai tuoi poteri.»
«Siete matti? Avete visto quanto è alto quell’edificio?» sbottò Davide. «Non ho mai creato una barriera tanto grande.»
«Non c’è altra scelta» disse Patrick. «Non te lo chiederemmo se non fosse necessario.»
Leonardo si avvicinò «Devi fare almeno un tentativo. Quando senti che è troppo, fermati.»
Davide lesse una supplica nel suo sguardo. «Va bene. Ma se sopravvivo, anzi se sopravviviamo tutti, non te la caverai solo con un bacio.» Si spostò in avanti, a pochi metri dall’ingresso da cui era appena fuggito. Raccolse forze e concentrazione e plasmò la sua barriera.
La coltre grigio opaca scaturì dal terreno e crebbe in altezza fino a coprire il tetto del C.E.N.T.R.O. inserendolo completamente in un parallelepipedo protettivo. Pochi secondi dopo, la luce bianco accecante si sprigionò dalle finestre, infrangendo i vetri, e dalle crepe dei muri. Invase interamente la visuale e la barriera ovattò il rumore di distruzione.
Davide strinse i denti e artigliò l’aria davanti a sé.
«Stai bene?» chiese Leonardo.
«Mmm…» mugugnò Davide. «È…diverso da quando un nemico cerca di colpire… sento come un pizzicore nella testa… come se qualcosa cercasse di scivolarmi addosso…»
La luce si diradò e mentre la polvere copriva le pareti grigie della costruzione mentale del ragazzo, divenne visibile il cadavere dell’istituto. La struttura del C.E.N.T.R.O. era stata divisa in due esatte metà, crollate in cumuli di macerie alla destra e alla sinistra del perimetro e al centro c’era un piccolo cratere fumante, nel punto esatto del  terreno in cui aveva avuto origine la purificazione compiuta da Hebram.
Davide cadde in ginocchio e la sua barriera evaporò. Leonardo si piegò accanto a lui e lo abbracciò. «Ricordati che voglio il mio premio» gli sussurrò con un filo di voce all’orecchio.
Hans guardò il suo lavoro: dopo anni impiegati a dargli forma ora ne rimanevano solo residui di pietra e polvere, però non si sentì deluso. Nonostante tutta la distruzione non vedeva un fallimento.
«Cosa farai?» gli domandò Sabrina. «Come spiegherai tutto questo alle autorità, o a chiunque verrà a farti delle domande?»
«Troverò un modo» rispose Hans tranquillo. «Gli unici testimoni della verità saranno coloro che hanno combattuto per eliminare la minaccia dei demoni.»
«E tutti questi ragazzi? Che ne sarà di loro?» s’informò Yuri.
Clara si fece avanti in modo che tutti potessero sentirla. «Daremo loro una scelta, una vera scelta. Potranno tornare a casa dai loro familiari e provvederemo a fare in modo che ogni ricordo sia ripristinato. Oppure, se vogliono continuare a essere istruiti sui loro poteri e su come difendere il mondo, proveremo a contattare l’Ordine e seguire le loro direttive.»
I ragazzi del C.E.N.T.R.O. si guardarono l’un l’altro e parlottarono indecisi sul da farsi.
«Non preoccupatevi, nessuno vi giudicherà per le vostre decisioni» ribadì Clara. «E se ci sarà qualcuno deciso a unirsi all’Ordine io vi seguirò personalmente e vi garantirò che sarete liberi di tornare alle vostre vite quando lo vorrete.»
Hans posò la mano destra sulla spalla della sua collega. «Chiamerò personalmente l’Ordine e mi assicurerò che rispettino il tuo volere.» Si girò verso i sei mezzo demoni originali. «E domanderò loro se c’è un modo per ripristinare il Sigillo e questa volta in modo che non possa più essere infranto.» 
«Bene, così avremo il tempo per sistemare una questione importante» disse Sara e prendendo Patrick per mano, lo condusse in mezzo alla folla di ragazzi.
Patrick si fermò di fronte a Samuele, in piedi accanto a Marcus. «Tempo fa ti ho fatto una promessa e finalmente ora posso mantenerla.»
Il volto del ragazzino si illuminò con un sorriso.
Patrick sorrise a sua volta. «Sei pronto a tornare a casa?»
 
 
                                                  Continua…

lunedì 12 luglio 2021

Darklight Children - Capitolo 111

 

CAPITOLO 111
Battaglia
 
 
 
Il gruppo di demoni capeggiato da Erica e Jonathan rimase a fissare le fiamme danzare davanti a loro. I due capobranco spostavano irrequieti il peso da una zampa all’altra, muovendo freneticamente le pupille da destra a sinistra.
«Sembrano confusi» disse Sabrina.
«Sono combattuti» rispose Yuri. «Hanno paura di bruciarsi, ma muoiono dalla voglia di azzannarci alla gola.»
Sabrina deglutì. «Allora spostiamoci, andiamo verso il fo…»
«No» ribatté lui. «Il nostro compito è provare a ritardare la loro salita. Dobbiamo portarlo a termine.» Avvertì l’impeto dell’adrenalina e riaccese le mani con fuoco nuovo e scoppiettante. «Tieniti pronta, appena vedi una mossa sospetta, scatenati. Sarà la nostra unica occasione di non preoccuparci delle conseguenze dei nostri poteri.»
«Ok.» La ragazza si sistemò i capelli biondi dietro le spalle e serrò i pugni. «Libera. Senza limiti.»
Jonathan indietreggiò di qualche passo in mezzo al gruppo, prese la rincorsa e saltò sopra la barriera infuocata. Le fiamme lo sfiorarono sul ventre, procurandogli una bruciatura superficiale e poi atterrò a pochi centimetri da Yuri.
Lui si buttò sul demone, doveva agire prima che gli altri lo imitassero. Con una mano strinse il collo bestiale di Jonathan e aprì l’altro palmo sulla striscia di pelo fumante. Liberò tutto il fuoco che sentiva ribollirgli dentro. Ripensò a suo figlio, al modo barbarico in cui lo avevano ucciso, a come la sua vita tranquilla era stata stravolta nell’ultimo anno, senza che lui potesse averne il controllo. Ora se lo sarebbe ripreso.
«Muori» gridò e il verso agonizzante del demone coprì in parte la sua voce. Non ebbe il tempo di mordere o graffiare, lingue giallo e rosse lo avvolsero e lo consumarono. Yuri allontanò le mani e lasciò cadere a terra il corpo carbonizzato.
Erica non si fece intimorire. Ripeté le stesse mosse del compagno e si lanciò oltre il fuoco, su Sabrina.
 
Aveva appena osservato il suo ragazzo uccidere quell’essere e la cosa non l’aveva lasciata indifferente.
Sabrina si rese conto di essersi distratta un momento di troppo quando finì a terra, sotto il peso dell’avversaria, con le spine che le si conficcavano nella schiena e arpionavano i suoi lunghi capelli biondo miele. Vide il volto distorto dalla parte bestiale della demone a una spanna dal suo e l’istinto di sopravvivenza misto all’odio che provava per lei, la spinsero a reagire.
Senza neanche muovere le mani, si concentrò sul potere della sua mente e afferrò telecineticamente Erica.  Il corpo bestiale fu strappato dal suo e spinto verso il soffitto pieno di aculei. Uno di questi la trapassò in pieno petto, lasciandola appesa come un animale pronto per la macellazione.
Sabrina rimase a fissarla e per un istante provò sollievo.
Yuri le porse una mano, aiutandola a rimettersi in piedi.
I nuovi demoni li stavano ancora fissando oltre le fiamme. Gocce del sangue violaceo di Erica caddero su di loro come pioggia. Poi si udì un ruggito spaventoso e ogni nuovo demone si portò le mani alla testa e latrò in risposta. Come impazziti iniziarono a saltare uno dopo l’altro in mezzo alle fiamme, alcuni rimanendoci imprigionati a bruciare, altri sueprandole con alcune ferite.
Sabrina iniziò ad alzare il braccio sinistro e allungare in avanti il destro, lanciando indietro con i suoi poteri tutti quelli che vedeva avvicinarsi. «Che gli prende adesso? E cos’era quel verso?»
«Devono esserci riusciti» rispose Yuri, creando dardi infuocati contro i demoni che si dirigevano nella sua direzione. «I gemelli e gli altri devono aver indebolito in qualche modo DiKann e questi demoni lo percepiscono.»
I demoni che sfuggivano all’attacco dei due ragazzi e li superavano, correvano verso l’ascensore come animali braccati. Bastarono quattro di loro per forzare le porte e aprirsi la strada verso il piano superiore. Pur senza controllo e deliranti, capirono di dover scalare le pareti per trovare qualcosa che li calmasse, conficcarono i loro artigli nel metallo e nel marmo e presero a risalire.
 
Naoko con Marcus e Samuele, e l’aiuto di Clara e Kaspar, aveva radunato gli studenti al piano terra del C.E.N.T.R.O. Era stato anche richiamato il resto del corpo docenti e il personale dello staff, ma questi ultimi erano stati fatti uscire dall’edificio, senza dare loro ulteriori spiegazioni.
«Ci stiamo per preparare a una guerra» esordì Clara. «Lo sapete: è l’obbiettivo finale della vostra istruzione e il motivo principale per cui vi trovare qui.»
«Ora? Il piano prevedeva c…» s’intromise uno degli altri insegnanti.
«Il piano è cambiato» lo interruppe Kaspar. «Non era previsto, ma DiKann è stato liberato e dobbiamo essere pronti a riceverlo.»
«Sta venendo qui?» domandò allarmata la donna che teneva le lezioni nella classe dei Forgiatori Psichici, alimentando il brusio quasi isterico tra gli studenti.
«Non c’è tempo da perdere» urlò Kaspar. «Chi vuole è libero di andarsene, ma voi ragazzi siete gli unici a poter davvero contrastare il demone.»
« Dovete combattere» aggiunse Marcus. «Siete spaventati, ma è la nostra occasione per dare un senso all’essere stati convinti ad abbandonare le nostre famiglie.»
Gli insegnanti uscirono correndo dalla porta principale. Poi l’intero edificio venne investito da un violento tremito e la corrente elettrica saltò. I presenti caddero a terra e rimasero fermi finché le scosse si fermarono. 
«Niente panico. Restate calmi» gridò Clara, rialzandosi mentre si diffondeva la luce bluastra. «Si sono attivate le difese mistiche apportate dal direttore, siamo al sicuro.»
Scrutando i volti spaventati e sfiduciati dei ragazzi intorno a lei, Naoko decise di prendere in mano la situazione. «Ascoltatemi, sono Noako e sono conosciuta come una degli Alpha.Per chi non lo sapesse, questo vuol dire che sono una dei mezzo demoni originali, quelli che scatenarono la guerra secoli fa contro DiKann e rinacquero nel presente. Non è la prima volta che mi trovo in una situazione del genere e potete immaginare che ho una certa esperienza.» Tutti gli occhi erano puntati su di lei. «I miei amici, gli altri Alpha, sono nei sotterranei e affronteranno direttamente DiKann. Loro si sono presi il compito più difficile. A voi chiediamo solo di sopravvivere e per farlo avete bisogno di due cose: seguire i nostri ordini e impedire che qualsiasi essere infernale che riesca ad arrivare qui, esca e vada in giro per la città.»
Seguì un lungo silenzio. Clara e Kaspar si spostarono al suo fianco e a quello dei suoi due compagni, di fronte agli altri studenti schierati davanti a loro.
«Che cosa dobbiamo fare?» domandò uno della prima fila.
«Ci divideremo in gruppi » rispose Naoko. «Il nemico avanzerà dalle porte dell’ascensore quindi creeremo degli schieramenti per contrastarlo. I Proiettori Psichici collaboreranno con i Generatori Psichici e saranno la nostra prima difesa. Marcus e  Samuele vi indicheranno come alzare le vostre barriere e rivestirle con le energie a nostra disposizione.» 
I due ragazzi si fecero avanti e dal folto gruppo di studenti si staccarono gli appartenenti alle due categorie nominate. Si raggrupparono a pochi metri dall’ascensore e si disposero in cerchio intorno ai due istruttori.
«I Forgiatori Psichici saranno la nostra seconda linea» riprese Naoko. «Se il nemico dovesse abbattere la prima linea, interverrete; li infilzerete, legherete e colpirete con qualsiasi arma formi la vostra mente.»
Un altro gruppo si divise dal numero sempre minore di ragazzi.
«Infine, voi Manipolatori Psichici sarete il nostro effetto sorpresa» concluse Naoko. «Vi coordinerete con i Comunicatori Psichici e in qualunque momento un nemico dovesse superare la prima linea, lo colpirete con raffiche mentali e l’aiuto dei nostri collaboratori del regno animale. In questo modo dovrebbero essere abbastanza disorientati per essere annientati dalla seconda linea.»
L’ultimo gruppo annuì e si misero a decidere una strategia con gli alleati della categoria assegnatagli.
Clara posò la mano sinistra sulla spalla della ragazza. «Ottimo lavoro. Quando tutto questo sarà finito, dovremo fare una chiacchierata sul tuo futuro.»
Naoko sorrise per gentilezza, però non prese seriamente quelle parole. Non era il momento per fare progetti, anche se pensava di sapere a cosa alludesse.
Marcus si girò e le fece cenno di raggiungerlo.«Ho dato le istruzioni necessarie. La situazione mi sembra meno negativa di quanto pensassi. Possiamo farcela» le disse appena gli fu vicino. «Samuele sta dando gli ultimi consigli e poi si fermerà con il gruppo.»
Il pavimento tremò come se fosse composto da sabbie mobili e poco dopo spuntarono aculei; piante spinose dall’aspetto carnivoro si diffusero sulla parete e sul soffitto.
«Cosa succede?» domandò Clara.
«DiKann si è appena annunciato» rispose Kaspar. «Mi dispiace Naoko, ma dobbiamo apportare delle modifiche alla tua strategia.» Si voltò vero il gruppo di ragazzi e urlò: «Generatori Psichici e Comunicatori Psichici! Venite  da me, dobbiamo fronteggiare una nuova minaccia.»
I ragazzi ubbidirono, si guardarono attorno e capirono senza bisogno di spiegazioni cosa dovevano fare.
Naoko non ebbe il tempo di reagire. Doveva farsi venire in mente un nuovo piano di attacco, ma era come se il suo cervello non volesse collaborare.
Si girò verso Marcus al suo fianco e lo fissò confusa, lui ricambiò lo sguardo e le schioccò un bacio sulle labbra. Si staccò e aggiunse: «Calma, rifletti e troverai la soluzione. Noi sopravvivremo e appena avremo finito con la battaglia, voglio uscire con te.»
Naoko rimase pochi secondi a bocca aperta, poi la sua mente riprese a elaborare idee.  «Grazie …credo… ma intendi un appuntamento?»
«Sì, però è meglio definire i particolari dopo.»
«Giusto.» Naoko tornò a concentrarsi sulla battaglia ormai prossima. La sua divisione dei compiti poteva ancora funzionare anche senza il primo blocco di attaccanti. Sarebbe durata meno. «Chi non combatte la nuova minaccia, si attenga al piano. Mantenete le posizioni.»
Kaspar guidò i due gruppi di giovani richiamati contro le piante che iniziarono a reagire, facendo emergere fiori dai denti aguzzi e rovi spinosi provvisti di una volontà propria.
Clara diede un cenno di assenso a Naoko. La ragazza si girò e in quel preciso istante, constatò con orrore che le porte dell’ascensore erano state strappate dagli infissi e una manciata di bestie demoniache si stava per riversare nella stanza. 
 
Leonardo alzò tremante la mano e con timore la posò sulla guancia dell’uomo.
«Figlio mio» disse dolcemente lui. «Ho atteso a lungo di rivederti.»
Sara si liberò dell’intrico di radici e lo raggiunse. «Cosa significa? Che storia è questa?»
«Non so »rispose Leonardo. «All’inizio non lo avevo riconosciuto, ma non ho dubbi. Quest’uomo è mio padre, il padre che avevo nell’altra vita.»
Sara ebbe un sussulto. «Hebram. Sono stata io a ucciderlo» disse con rammarico.
«Sì, mi hai ucciso, ma non provo più rancore per te» rispose pacato Hebram.« Ho visto il tuo amore e il tuo dolore per mio figlio, non credevo che potesse essere possibile, ma so che finché ti avrà al fianco sarà amato e al sicuro.»
«Perché non ti sei fatto riconoscere quando ci siamo visti con gli altri spettri?» domandò Leonardo.
«È semplice. Se avessi saputo chi ero, mi avresti impedito di aiutarti.» L’uomo distorse le labbra in una smorfia di dolore. «Dovete sbrigarvi. Andatevene da qui prima che il mio compito finisca. O sarà stato tutto inutile.»
Hans e Patrick si avvicinarono, reggendosi a vicenda e aiutando Davide ancora in parte stordito dal colpo di DiKann.
«Cosa intende dire?» chiese il direttore.
«Sto purificando con la mia anima il corpo e l’essenza demoniaca di DiKann, ma quando arriverà il culmine questo luogo andrà distrutto» spiegò Hebram con un ulteriore smorfia.
«Non posso andarmene. Non posso lasciarti qui a morire da solo» replicò Leonardo. «Non un’altra volta.»  
«Non sarà solo.» La voce di Mayka riecheggiò nel corridoio trasformato in selva infernale e la sua figura trasparente si manifestò al fianco di Hebram. «Resterò con lui fino alla fine e mi assicurerò che non rimanga più traccia di DiKann.»
«Mamma anche tu…» intervenne Sara. «Noi non pos…»
«Voi dovete tornare a questa nuova vita» le rispose Hebram. «Per un genitore la vera pace è sapere che i propri figli sono felici e che anche senza di noi, possiate avere un futuro sereno.»
Patrick appoggiò delicatamente il braccio intorno alle spalle di Sara. «Forza, facciamo come dicono.»
Leonardo avvertì il tocco fermo di Hans, mentre lo spingeva. «Tuo padre ha ragione. Non disubbidiamo alle loro ultime volontà. E mia  figlia non mi perdonerebbe mais e non le riportassi indietro il suo miglior amico sano e salvo.»
«Che succede…» fece Davide, provando a stare in piedi da solo. «La mia testa è ancora come sotto l’effetto di un dopo sbronza. Non posso sopportare anche che un edificio mi crolli addosso. Andiamocene.»
Seppur riluttanti, Leonardo e sua sorella si lasciarono portare via, lanciarono un ultimo sguardo alle loro spalle e scorsero Hebram e Mayka osservarli con un sorriso.
Mentre svanivano nel fondo dell’intrico di radici, le pareti del sotterraneo iniziarono a ricoprirsi di crepe e lo stesso avvenne al corpo che era di DiKann. Pezzi del soffitto crollarono e l’involucro occupato dallo spirito andò in frantumi in uno scoppio di luce bianchissima.
                                                             
 
 
Continua…