lunedì 22 aprile 2024

Adolescenza sulla Bocca dell'Inferno - Puntata 58

Il Gioco del Branco 22: Cercasi Kenny Disperatamente

 

«Raccontami cosa è successo prima che buttassi Dylan sul palco da dietro le quinte» disse Billy, guardando dritto in volto Zec.

L’altro sospirò insofferente. «Ancora? Sarebbe la quarta volta e non cambierebbe niente.»
«Per favore, magari c’è un nuovo particolare che ti è tornato in mente, o qualcosa a cui abbiamo dato poco importanza le altre volte.»
Billy era frustrato. Kenny Wood era scomparso ormai da due giorni e le loro indagini erano state deludenti. Seduto con il suo ragazzo e Michelle a un tavolo del Bronze Dust, in attesa che arrivassero Donovan e Betty dal tentativo di infiltrazione al Reicdleyen, si aggrappava a ogni più piccola illusione di intuire in qualche modo dove Kate e il suo branco lo avessero portato e lo tenessero in ostaggio.
«Accontentalo» fece Michelle. «Abbiamo girato ogni angolo del liceo e non abbiamo trovato nulla. Almeno questo non sarà stancante.»
«E Kate non si è fatta più vedere, mentre Chas, Jordan, Aiden e Dylan sono stati inavvicinabili» aggiunse Billy. «Abbiamo esaurito le alternative.»
Zec sospirò di nuovo. «Ok. Voi eravate occupati a lottare con il branco, mi sembrava ve la cavaste, ma volevo fossimo in vantaggio. Così sono andato nel retroscena per vedere se riuscivo a chiedere aiuto a Kenny e Kerry. Però erano intontiti dai vari cambi di canzoni tra mia sorella e Chas e a quel punto ho intravisto Dylan tremolare prima di prendere alle spalle Kenny e d’istinto l’ho allontanato da lui e il resto lo sai.»
«E non hai notato perché puntasse proprio Kenny?» domandò Billy. «Può essere che voleva entrambi i gemelli? O forse…»
«Billy, non lo so» rispose con calma Zec, posandogli il palmo destro sulla sua mano. «Ormai è successo, non possiamo cambiarlo. Abbiamo cercato Kenny ovunque, ci mancano solo le case del gruppo di Kate, ma dubito ci farebbero entrare.»
«E di Kate non abbiamo nessun indirizzo» precisò Michelle. «Betty ha provato più volte a leggere il suo file sul database della scuola, ma è stranamente criptato.»
Billy si abbandonò contro lo schienale. Quello era l’ennesimo mistero sulla giovane donna comparsa dal nulla a cui non riuscivano a venire a capo. Con la coda dell’occhio scorse Betty e  Donovan entrare dall’ingresso del locale. Si sbracciò e li vide dirigersi verso il loro tavolo.
«Come è andata?» domandò speranzoso.
«L’ennesima perdita di tempo» sbottò Donovan. Contrariato, spostò in malo modo due sedie per aggiungerle al tavolo e poi disse: «Vado a prendere da bere. E anche delle patatine.»
«Ehi! Non ci hai chiesto cosa volgiamo» gridò Michelle.
«Lascialo perdere» fece Betty, sedendosi. «È di pessimo umore e averlo dovuto rendere intangibile per girare indisturbati all’istituto Reicdleyen non ha aiutato.»
«Quindi anche voi non avete trovato nessun indizio…» disse Billy, ormai rassegnato.
Betty scrollò le spalle. «Mi dispiace. Se Kate ha ancora qualcosa a che fare con quel posto, l’ha nascosto in maniera impeccabile.»
Il cellulare di Billy trillò nella tasca dei pantaloni. Lo prese e vide dal display un messaggio. Lo lesse e poi sorpreso, guardò gli amici raggruppati intorno. «È di Kerry Wood. Vuole incontrarci per allearci.»
 

Billy sgranocchiò svogliato una patatina, fissando ansioso l’ingresso del Bronze Dust.

Erano passati già quarantacinque minuti dal suo messaggio di riposta a Kerry, dove le scriveva di raggiungerli al locale. Non poteva non domandarsi come mai volesse il loro aiuto dato che era ovvio non avessero la più pallida idea di dove andare a cercare suo fratello.
Sedutogli accanto, Zec lo toccò sulla spalla. «Arriverà. Dopotutto, ti ha cercato lei.»
Billy annuì. Non erano in buoni rapporti, ma aveva fatto un primo passo verso di loro. A pensarci, l’unico aspetto positivo dell’intera faccenda.
«Deve essere davvero messa male se è scesa dal suo piedistallo per chiedere il nostro aiuto» constatò Donovan, sfregando un tovagliolo di carta tra i palmi unti.
«Abbiamo cercato Kenny anche prima che mi contattasse, sono sicuro se lo aspetti» disse Billy.
«Senza dubbio» confermò Betty, nel posto di fronte a lui. «Il punto è che lei può girare più liberamente, per esempio può entrare all’ospedale Saint Mary senza avere tutti gli occhi puntati addosso e comunque si è rivolta a noi. E in tutta sincerità, visti i nostri risultati, non mi sento molto d’aiuto.»
Seduta vicino a lei, Michelle giocherellò con il bicchiere di Cherry Cola mezzo vuoto. «E se provassimo a contattare Dana?»
Come un riflesso automatico, Billy osservò il fidanzato.
«Mia sorella non è interessata a questa faccenda» disse Zec. Bevve un sorso dal suo bicchiere di Seven Up. «Lo ha dichiarato al suo arrivo in auditorium. Voleva solo rivalersi su Chas per averla copiata, quindi non interverrà.»
Billy non lesse rancore o risentimento in quella affermazione. Zec ne prendeva atto, come se il modo di comportarsi di Dana fosse un fatto ormai consolidato e si domandò in che modo influisse sul loro rapporto tra fratelli. Poi scosse la testa e tornò a concentrarsi sull’altra coppia di fratelli che avevano la priorità.
«Abbiamo abbassato troppo la guardia» disse, sentendosi colpevole. «Eravamo impegnati con il musical e poi nello scontro con il branco, ma pur sapendo che erano pericolosi, li abbiamo sottovalutati.»
Betty bevve la sua Cherry Cola e posò il bicchiere davanti a sé. «Abbiamo fatto tutto il possibile. Pur tenendo sotto controllo Chas sul palco e Kate, Jordan e Aiden tra il pubblico, non potevamo immaginare quello che avevano in mente. Si erano organizzati bene, sfruttando quello che non sapevamo su Dylan.»
Donovan prese il bicchiere di Seven Up e lo rimise subito sulla superficie del tavolo. «A proposito, qualcuno mi spiega come è riuscito a fare quel trucco da… cosa avete detto che era? Un camaleonte mannaro?»
Michelle masticò una paio di patatine fritte e con la bocca non del tutto vuota, rispose: «È una Chimera, lui e Kate hanno preso spunto dalla quinta stagione di Teen Wolf, dove alcuni ragazzi venivano trasformati da degli scienziati in un miscuglio di creature soprannaturali e mannare. Uno dei personaggi poteva mimetizzarsi con l’ambiente come i camaleonti. E Dylan ha fatto lo stesso.»
«È stato furbo» fece Donovan, allungandosi dalla sedia fino al centro del tavolo e pescare ciò che restava dal cestino delle patatine. «Invece Kate si comporta quasi come una tredicenne. Più che un gesto di superiorità, la sua sembra una ripicca infantile. Comunque non ho capito perché se la sono presa con Kenny, la sfida di Kate non era solo per noi?»
«Ce l’ha con me e mio fratello perché abbiamo rifiutato il suo invito a unirci a lei» spiegò Kerry. 
Comparve silenziosa, cogliendoli di sorpresa. La sua capacità di arrivare di soppiatto era stupefacente, ma Billy constatò non le era stata utile sotto l’attacco. Afferrò una sedia da un tavolo vicino e la posizionò tra Donovan e lui.
«Hai qualche novità?» chiese Betty.
Kerry scosse la testa. «Ho guardato i posti dove sospettavo potessero nasconderlo, ma è stato un buco nell’acqua. E ho provato anche a cercare dove un tempo trovavamo dei mostri da Bocca dell’Inferno, ma non c’è traccia di nessuno.»
«E quel vostro amico poliziotto?» s’informò Zec. «Non può fare niente?»
«L’ho avvertito e ha svolto delle indagini ufficiosamente» rispose lei. «Ma non servirà a nulla, anche se lo abbiamo messo al corrente del soprannaturale in città, non ha possibilità in questa situazione.»
Zec inarcò un sopracciglio. «Non voglio essere scortese, ma se sei così convinta che niente e nessuno possa aiutarti, perché hai proposto un’alleanza a Billy?»
Kerry scostò dal volto un ricciolo scuro ribelle, sfuggito dai capelli raccolti nella coda. «Lui è l’unico che ha una chance di trovare mio fratello.»
Billy strabuzzò gli occhi. «Ti sbagli. Ci ho provato, io e gli altri abbiamo cercato in tutto il liceo e abbiamo fatto perfino un giro all’istituto Reicdleyen e non abbiamo trovato neanche un indizio che ci portasse a dove tengono Kenny.»
«Perché devi usare un altro approccio» insistette Kerry. «Devi usare i tuoi poteri.»
Donovan fece una risatina. «Quegli stessi poteri per cui lo consideri una minaccia? Sei ipocrita.»
«No, sono realista» ribatté. «Non ho cambiato la mia opinione su di lui, su Elliott Summerson e su questa storia della Bocca dell’Inferno, però ora ci è andato di mezzo mio fratello e non mi vergogno ad ammettere che quel qualcosa di oscuro che mi spaventa riguardo a Billy è anche l’unico mezzo per riavere Kenny.»  
«Ma in che modo?» domandò Michelle. «Billy può solo percepire il soprannaturale.»
Kerry tornò a fissarlo in volto. «Può fare molto di più, lo sappiamo tutti a questo tavolo.»
Betty si sporse in avanti. «Immagino ti riferisci a come abbiamo avuto una gita nel sogno, in che modo lo hai scoperto? Stai ammettendo di averci spiati, o qualcosa del genere. Bel modo per chiedere aiuto.»
Kerry ammutolì, incrociò le braccia sul petto e li passò in rassegna con sguardo torvo.
Billy intuì si stesse mettendo sulla difensiva e non era quello che voleva. Aveva sempre voluto coinvolgere i gemelli, era certo che per risolvere la questione “Bocca dell’Inferno” sarebbe stato più produttivo collaborare, invece di essere divisi. Il suo rivolgersi a loro era quanto di più vicino a una mano tesa per andare in quella direzione, dovevano provare a fidarsi.
«Non ti stiamo accusando» le disse. «Abbiamo un obbiettivo comune e volgiamo ritrovare tuo fratello. È grazie ai suoi sogni in stile ricordi da Cacciatrice che sai dei miei poteri mentali latenti?»
Kerry rilassò le spalle. «Kenny ha visto come sei riuscito a collegarti a Kate cercando Elliott. Non tutto nei dettagli, ma è chiaro che una parte delle capacità psioniche le hai e con quel legame puoi scoprire dove lo tengono prigioniero.»
«Puoi farlo sul serio?» gli chiese Zec, guardandolo confuso.
«Non lo so» ammise Billy. «Non ci avevo neanche pensato finché non lo ha detto. La scorsa volta è stato quasi un colpo di fortuna e Kate, S o entrambe sono intervenute e mi hanno bloccato. Di certo avranno preso delle precauzioni.»
«Devi tentare» continuò Kerry. Nella sua voce però non c’era aggressività, assomigliava più a una supplica. «Sono riuscita a coprire la sua scomparsa con mio zio, ma non posso andare avanti a lungo. E domani è il nostro compleanno, compiamo diciotto anni, non potrei giustificare la sua assenza per tutto il giorno.»
«Ho un’idea più semplice» s’intromise Donovan. «Ribaltiamo il gioco di Kate. Denunciamo la scomparsa di Kenny alla polizia e dirottiamo i sospetti su di lei. Non sarà tanto complicato, soprattutto visto che non sembra avere un passato prima di questa estate.»
Il trillare delle notifiche di messaggio dei cellulari impedì a chiunque di ribattere alla proposta.
Billy cercò lo smartphone in tasca, lo estrasse e non vide nessun simbolo di un messaggio da leggere. Girò il viso verso Donovan e Zec e anche loro erano sorpresi dal non trovare nulla sullo schermo.
«Lo ha mandato solo a noi tre» disse Michelle, sollevando gli occhi dal telefono e girandosi verso le altre due compagne.
Betty lesse ad alta voce: « “Calmatevi Freaks, non serve coinvolgere la polizia. So dove trovare chi avete perso, vi farò avere l’indirizzo. Ma è un incontro solo per ragazze. S.”»
Billy strinse le dita in un pugno. Quella mossa era imprevista e lo escludeva dai piani di Kate e S. Non prometteva nulla di buono.
 
 

                                                       Continua…? 

lunedì 8 aprile 2024

Adolescenza sulla Bocca dell'Inferno - Puntata 57

Il Gioco del Branco 21: Tutti Insieme Infernalmente (Atto Finale)

 

Michelle trattenne a fatica un grido di gioia nel vedere apparire Dana. Dovette ricorrere a tutta la sua forza di volontà per mantenere la concentrazione e bloccare con il suo potere psionico le persone agguerrite.

«Che diavolo ci fai qui?» ringhiò Kate, voltandosi fulminea nella direzione della nuova arrivata. «Questa faccenda non ti riguarda!»
«Al contrario, mi riguarda eccome» rispose Dana seria. «Siete responsabili di quella che si chiama violazione di copyright.»
Michelle non si sorprese che Kate conoscesse la ragazza demone, ormai era chiaro che in qualche modo li aveva spiati fin dall’anno precedente. Ebbe invece il dubbio che la sorella di Zec non fosse lì per dare il suo aiuto.
Dana schioccò le dita e una nuova canzone sostituì quella inceppata di Chas, le note si diffusero velocemente in un’allegra sinfonia pop.
Michelle la riconobbe all’istante: Barbie Girl degli Aqua e un sorriso illuminò il suo volto.
Dana parve accorgersene perché guardò nella sua direzione e le fece l’occhiolino. Poi fissò la ragazza bionda ferma al centro del palco e disse: «Alcuni dicono che l’emulazione è la più alta forma di ammirazione. Balle. Per me è solo gente che non ha idee sue e vuole copiare gli altri. A me non piace essere copiata.»
Chas strinse i pugni infuriata. «Come osi, tu no…»
«Saltiamo i convenevoli» la interruppe Dana e iniziò a cantare.
 

«Sei uno stereotipo di bionda, in un mondo d’inferno

Il soprannaturale è eccezionale,
puoi creare ogni scenario, dal vampiro al lupo mannaro
È banale ridursi a copiare.»
 

Chas sbatté i piedi sul palco e rispose in musica:

 

«Non puoi rovinare il mio party

 

Dana sollevò le braccia sulla testa, intrecciò le dita e la nuvola di fumo viola l’avvolse. Riapparve sul palco e diede una spinta a Chas, facendola cadere in ginocchio, quindi riprese:

 

«Sei uno stereotipo di bionda, in un mondo d’inferno

Il soprannaturale è eccezionale,
puoi creare ogni scenario, dal vampiro al lupo mannaro
È banale ridursi a copiare
Sei una debole imbrogliona, in un gruppo di disperati
Ti sei fatta usare, trasformare e non hai saputo osare.»
 

Dana le diede le spalle, sfiorò Betty passando attraverso la sua forma simile a un fantasma, ma senza preoccuparsene, poi raggiunse Billy e toccò anche lui sul braccio destro.

Chas la guardò con odio e replicò:
 

«Non sono debole, non sono inferiore

Ti senti minacciata perché sono una versione migliore.»
 

Dana procedette fino a Donovan e posò il palmo sinistro sulla sua spalla, accarezzò la nuca a Zec e infine si fermò davanti a lei.

Michelle la guardò negli occhi e l’altra le toccò la guancia.
Si girò poi verso Chas e cantò:
 

«Puoi ripetertelo,

Fingere che sia vero,
Dirti: “Sono la migliore” ooh ooh
Sei uno stereotipo di bionda, in un mondo d’inferno
Il soprannaturale è eccezionale,
puoi creare ogni scenario, dal vampiro al lupo mannaro
È banale ridursi a copiare.»
 

Chas scattò in piedi e intonò a squarciagola:

 

«Non rovinerai il mio party!

Non rovinerai il mio party!»
 

Mentre la protagonista bionda esternava il suo malcontento, Michelle osservò Dana procedere fino al bordo del palco tranquilla. Avrebbe voluto chiedere perché gli altri membri del branco non continuassero con l’attacco, o come mai nessuno si era lanciato in una coreografia come al solito e suppose fosse per la stessa ragione per cui lei non riusciva a porre la sua domanda: qualcosa nella canzone di Dana aveva messo in pausa e bloccava le volontà di tutti i manipolati.

Seguendo il suo istinto, Michelle allentò la presa mentale sulle cinque persone e li vide rimanere fermi al loro posto, senza la necessità di frenarli. Fece un cenno con la testa a Zec e luì abbassò le mani, ottenendo il suo stesso risultato.
Dana ancheggiò e riprese il canto.
 

«Ti faccio vedere, pubblico ritorna a sedere

Cast e troupe dietro le quinte per il vostro dovere.»
 

Chas rispose:

 

«Branco sei libero di agire

Avanti, non temete di intervenire.»
 

I due ordini vennero eseguiti nello stesso istante.

Le persone del pubblico sciolsero la presa su Billy e Donovan e con tutti gli altri, camminarono ordinati ai lati del palcoscenico, scendendo le scalette e riprendendo posto nelle rispettive poltroncine.
Kate si avventò su Dana, ma Michelle l’afferrò con il potere del poltergeist, bloccandola a mezz’aria. Con la coda dell’occhio intravide anche i suoi compagni passare al contrattacco.
Aiden balzò addosso a Donovan, che gli strinse il collo, per tenere lontane le zanne. Billy montò a cavalcioni sulla schiena del licantropo, trattenendogli le braccia ed evitare che dilaniasse con gli artigli il petto dell’amico.
Solo Jordan e Betty rimasero fermi a fissarsi una di fronte all’altro. Lui con il corpo in fiamme, lei intoccabile.
E nel frattempo la professoressa Noxon e gli altri compagni raggiungevano il retroscena, senza curarsi di ciò che avveniva.
Dana tornò davanti a Chas e le cantò ancora:
 

«Puoi ripetertelo,

Fingere che sia vero,
Dirti: “Sono la migliore” ooh ooh.»
 

Ancora, Chas replicò:

 

«Non rovinerai il mio party!

Non rovinerai il mio party!»
 

Usando tutta la sua forza per immobilizzare Kate, Michelle capì che ormai erano arrivati a uno stallo. Con il suo contatto fisico, Dana aveva impedito che finissero nel turbine della danza e rimanessero liberi di agire. Ognuno di loro teneva impegnato un rivale del branco, ma nessun gruppo avrebbe avuto la meglio.

La canzone però stava per terminare e quando sarebbe suonata l’ultima nota, cosa avrebbero detto i presenti trovandosi davanti quella scena soprannaturale?
Michelle provò a gridare il nome di Dana, ma le uscì un suono fievole e roco. Girando gli occhi angosciata, si rese conto dell’assenza di Zec, non era sul palco con loro e nemmeno tra il pubblico.
Un istante dopo, con sua sorpresa, vide ruzzolare da dietro il sipario Dylan Derreck. Rotolò fino al limitare del palcoscenico, fermandosi prima di cadere. Anche Zec sbucò dalle due tende, con la mano sinistra tesa e stringendo con l’altra quella di Kenny Wood, quasi trascinato e con lo sguardo vacuo.
L’amico aprì la bocca per spiegare, ma come lei pronunciò solo un rantolo. In qualsiasi cosa avesse sorpreso Dylan, non poteva raccontarlo.
Stretta nella sua morsa psichica, Kate ringhiò e Michelle passò in rassegna i volti di Dana e Zec. Era in confusione, non sapeva come agire e sperò in un suggerimento.
Ancora una volta, Dylan la colse di sorpresa. Strinse i denti e la sua immagine tremolò fino a confondersi con l’ambiente circostante, rendendolo impossibile da distinguere, quasi invisibile. Nel giro di pochi secondi fu difficile identificare la sua posizione, finché non comparve alle spalle di Kenny, lo strinse al suo petto con le braccia e ripeté il trucco. Entrambi tremolarono e sparirono. 
Michelle girò il volto nel limite del possibile, per non perdere la presa sulla sua nemica, ma dei due ragazzi non c’era traccia.
Kate sorrise e annunciò: «Va bene, può bastare.»
«Cosa significa?» domandò Dana.
La musica svanì in quel momento.
Jordan spense le fiamme del corpo. Aiden saltò in piedi, scrollandosi di dosso Billy e indietreggiò, riassumendo il suo aspetto umano. Chas si avviò pacifica verso il retroscena.
«Lasciami scendere» disse Kate, trasformandosi a sua volta nella semplice giovane donna. «Vi consiglio di comportarvi come se nulla fosse e tornare alla vostra rappresentazione. Le persone saranno intontite ancora per tre, forse quattro minuti, dopodiché si aspettano di continuare a seguire il musical. E anche io. Meglio per tutti non ci siano sorprese.»
Michelle lasciò la presa e l’altra, di nuovo libera, le diede le spalle e si diresse verso il suo posto in platea, seguita dai suoi due compagni. D’istinto chiese: «Dove sono Dylan e Kenny? Cosa gli avete fatto?»
Non ebbe risposta.
«Torna al tuo ruolo nello spettacolo, carotina» le disse Dana andandole a fianco. «Questa partita l’hanno vinta loro.» Il fumo violaceo l’avvolse e abbandonò l’auditorium.
Frastornata, Michelle seguì il consiglio, mentre i suoi amici facevano lo stesso. Raggiunto il retroscena, non poterono parlare tra loro, la professoressa Noxon li spinse con foga verso i camerini.
«Coraggio! Siete ancora così! L’intervallo sta per finire» li incitò la donna.
Tutti sembravano assorti nel cambio dei costumi, inconsapevoli delle azioni compiute fino a poco prima.
Solo Kerry andò incontro al loro gruppo e con sguardo accigliato, disse: «So che è successo qualcosa di soprannaturale. Non mi interessano i dettagli, ma mio fratello non si trova da nessuna parte.»
Michelle la guardò desolata. Aprì la bocca e la richiuse all’istante. Non sapeva cosa dire.
«Noi non sappiamo bene cosa…» tentò Donovan. «Ma è colpa di Kate e del suo branco.»
Kerry strinse nella mano destra con forza la radio per comunicare con la troupe e la mandò in pezzi. «Quei bastardi l’hanno preso.»
 
 

                                                           Continua…?