lunedì 28 giugno 2021

Darklight Children - Capitolo 109

 

CAPITOLO 109
All’attacco
 
 
 
«Quindi, secondo Mayka, questo è l’unico modo per sconfiggerlo» concluse Sara, con gli occhi degli altri puntati addosso.
«Come vi abbiamo detto, ci aiuterà con lo spirito che si è offerto» aggiunse Leonardo.
Lei e suo fratello si erano svegliati dalla trance qualche minuto prima, scoprendo che erano rimasti in quello stato per quasi tre ore. Decisamente molto più tempo di quanto era sembrato a loro e si erano affrettati a fornire un resoconto della loro conversazione.
«In effetti era difficile trovare una tattica del genere senza sapere le origini del demone» constatò Clara Cluster.
«A ogni modo non è un piano facile da mettere in pratica» obbiettò Kaspar, che nel frattempo si era unito al gruppo. «Pur confidando sul fatto che DiKann verrà qui appena libero per cercare vendetta e nuovi soldati, Sara e Leonardo dovranno essergli molto vicini per trasferire nel suo corpo lo spirito di quest’uomo. E sappiamo tutti che una volta alla sua portata, lui non li lascerà certo agire indisturbati.»
Hans si massaggiò la barba. «No, forse c’è un modo per distrarlo, ma ho bisogno della collaborazione di Patrick.»
Sara si voltò a fissarlo apprensiva.
Patrick non ci fece caso. «D’accordo. Qualsiasi cosa pur di essere utile. Cosa devo fare?»
«Toglierti i guanti e toccare un oggetto qualunque. Con i miei poteri mentali invierò il fiume di visioni nella psiche del demone e lo disorienterò» illustrò l’uomo.
«Dobbiamo pensare anche agli altri ragazzi» disse Clara. «Ammesso che questo tentativo di distruggere DiKann abbia successo, loro non sono preparati a una vera battaglia, non sappiamo neanche con quali armi ci attaccherà, o con che strategia e but…»
«Me ne occuperò io» la interruppe Marcus. «Tutti hanno seguito lezioni teoriche, Samuele e io daremo loro una veloce istruzione sulla pratica, qualcosa che possa aiutarli a restare in vita il più a lungo possibile, rimanendo nelle retrovie. E forse anche Naoko può darci una mano.»
Sara osservò l’amica chiamata in causa. Non riuscì a interpretare con precisione il suo sguardo, ma le parve indecisa. Conoscendola, senza dubbio si sentiva in dovere di essere con i suoi amici in prima linea.
Poi, sorprendendola, Naoko rispose: «Va bene. Ci terremo pronti ad affrontare qualsiasi cosa cerchi di uscire dal C.E.N.T.R.O. e contaminare la città.»
«Bene, allora sarà meglio che vi accompagni a radunare tutti e iniziare» disse Clara. «Le lancette corrono.»
«Vengo con voi» fece Kaspar, aggregandosi e abbandonando in gruppo la sala ristoro.  
Hans si voltò verso Sabrina. «Vai con loro. Sarò più tranquillo sapendoti lontano da DiKann.»
«Neanche per sogno» replicò la ragazza. «Ieri notte hai detto che se DiKann verrà al C.E.N.T.R.O., di sicuro si dirigerà ai sotterranei dove tenete i mezzo demoni più pericolosi. Saranno i primi che tenterà di trasformare e io ho il potere per tenerli al sicuro.»
Yuri si fece avanti. «Inoltre si porterà dietro Erica e Jonathan e abbiamo già scoperto che il fuoco riesce a rallentarli, quindi anche io sarò dei vostri.»
Hans incrociò le braccia. «A quanto pare avete già fatto le vostre scelte.»
«Ci hai chiesto tu di aiutarti» rispose Davide. «Ovviamente, verrò anche io nei sotterranei. Se non ci fosse modo di impedire la corruzione di quei poveracci imprigionati là sotto, il mio campo di forza rimane la vostra unica chance di tenerli lontani mentre mettete in atto il vostro folle tentativo di sterminare DiKann.» 
Sara guardò il fratello. La sua preoccupazione ora era per lui, o meglio, per come avrebbe reagito all’idea che il ragazzo con cui aveva qualcosa di molto simile a una relazione non fosse stato dove poteva controllarlo.
Leonardo ricambiò il suo sguardo e le rivolse un tiepido sorriso comprensivo. Poi passò in rassegna i volti degli altri e disse: «A questo punto non ci rimane molto altro da fare: dobbiamo metterci in posizione per la battaglia finale.»
«È una buona idea» rispose Hans. «Vi mostro come disporvi nei sotterranei e spiego a Patrick come con…»
Un rombo dall’esterno coprì ogni suono.
L’edificio fu smosso da una scossa violenta. Le pareti e il pavimento tremarono come sotto l’effetto di un terremoto.  
Sara cadde per terra, la stessa sorte toccò ai suoi compagni; la corrente elettrica si interruppe e ai pochi secondi di buio seguì un improvviso e crescente espandersi di luce blu.
Patrick si rimise lentamente in piedi, abituando la vista alla nuova illuminazione. «State tutti bene?»
Yuri si guardò intorno. «Sembra di sì.»
«Cosa è successo?» domandò Sabrina stretta al suo braccio.
«Avevo inserito delle difese mistiche, qualcosa che ci desse un po’ di vantaggio all’arrivo di DiKann» spiegò Hans. «E si sono appena attivate.»
«DiKann è già arrivato? Ma mancano ancora delle ore prima che l’incantesimo che lo blocca si esaurisca» esclamò Davide.
«Probabilmente ha trovato una scappatoia con il Ritus» suggerì Leonardo.
Sara concordava. «Dobbiamo muoverci!» li esortò, provando fitte d’ansia. «Sento che è sempre più vicino.»
Hans corse fuori  dalla stanza. «Possiamo arrivare ai sotterranei con una rampa segreta di scale» urlò. «Vi spiegherò gli ultimi dettagli strada facendo.»
Sara e gli altri si mossero rapidi, l’uomo li guidò in fondo al corridoio, sbloccò una porta scorrevole e riferì a Patrick al suo fianco la sua idea per cogliere di sorpresa DiKann e dare così a lei e a suo fratello il tempo di affrontarlo. Durante la conversazione, lei notò Yuri, alle loro spalle, concentrato per non perdersi neanche una parola e immaginò stesse già elaborando un piano di riserva.
«Chissà se gli altri hanno capito che DiKann è qui» disse Leonardo. «Forse avremmo dovuto provare ad avvertirli.»
«Non ti preoccupare» gli rispose lei. «Clara e Kaspar sono con loro e sicuramente lo avranno dedotto quando si sono azionate le difese mistiche.»
«Adesso dobbiamo concentrarci sulla nostra lotta» aggiunse Davide. «E anche loro. Speriamo di rivederci quando tutto sarà finito.»
Hans spinse la maniglia della porta della stanza 002 in cui erano sbucati. La porta si aprì cigolando, immettendoli direttamente nel sotterraneo.
«Le altre camere con i ragazzi sono chiuse da un campo mistico, quindi sono ancora sigillate anche in assenza di corrente.» Si rivolse poi alla figlia e al fidanzato per dare le ultime indicazioni. «Percorrete il corridoio e fermatevi davanti alle porte verdi. Se i ragazzi diventeranno demoni, proveranno a risalire dalla tromba dell’ascensore.»
Yuri annuì e poi si voltò verso di lei e il gemello. «State attenti.» Si sporse in avanti per abbracciarli, ma poi si ritrasse. «Vinceremo noi, quindi è inutile dirvi addio.»
«Sei stato un buon primo ragazzo» rispose d’impulso Sara.« Lo so, è una cosa melensa e stupida da dire, ma ci tenevo che lo sapessi. E anche che se ora accanto a me c’è Patrick, tu resterai il mio miglior amico.»
«Neanche io voglio salutarvi come se fosse l’ultima volta che ci vediamo» disse Sabrina. «Ma volevo scusarmi con Sara. Mi dispiace per tutto quello che è successo con Yuri e la gravidanza. Non volevo portartelo via o… ecco, fare la stronza. Anche io ci tengo che tu lo sappia.»
Sara sorrise. «Visto che siamo in argomento, ti devo anche io delle scuse. Quando ho saputo che eri incinta ho perso la testa e comunque ho fatto la stronza prima di te.» L’abbracciò e disse: «Possiamo provare a essere amiche. Magari scopriamo che oltre a Yuri abbiamo altro in comune.»
Sabrina rise a sua volta. «Ci sto.» Si scostò da lei e baciò Leonardo sulla guancia. «Prendi quel demone a calci anche da parte mia.»
«Lo farò» rispose lui.
Sabrina e Yuri si presero per mano, pronti ad allontanarsi. 
«Mi dispiace di non esserci mai stato quando avevi bisogno» esclamò Hans prima che si avviassero.
La ragazza si voltò. «Hans, mia madre e i miei amici mi hanno insegnato a dare seconde possibilità. Quando tutto sarà finito, potremmo ricominciare da capo e darci l’occasione di essere padre e figlia.»
L’uomo annuì e i ragazzi corsero alla loro postazione.
Patrick si avvicinò a Sara. «Mi sento a disagio… non ho un discorso di non-addio pronto.»
Sara si alzò sulla punta dei piedi e lo baciò con passione. «Non importa. Non serve.» Si allontanò dal suo volto giusto in tempo per assistere al saluto di suo fratello con il suo quasi ragazzo.
Leonardo guardò imbarazzato Davide. Poi scrollò le spalle e gli stampò un bacio sulle labbra. «Ho pensato che lo preferissi a qualche parola strappalacrime.»
Davide rise. «Ottima scelta.»
Copione gli sussurrò nella mente Sara, dandogli una gomitata.
Quando ho paura faccio cose stupide si giustificò lui.
Non c’è niente da temere.
Ne sei sicura?
Qualche mese fa un tipo intelligente mi ha detto che se siamo insieme non c’è niente che possa spaventarci  rispose Sara.
Mi hai fatto un complimento si meravigliò Leonardo. Allora stiamo proprio per morire.
Sara gli tirò un leggero pugno sul braccio e lo baciò sulla guancia.
Subito dopo dal pavimento spuntarono arbusti nodosi con spine acuminate.
 
                                                
                                               Continua…