lunedì 28 aprile 2025

Adolescenza sulla Bocca dell'Inferno - Puntata 84

Sorge Oscurità Maggiore 9: La Furia di Aiden Cheung

 

Donovan corse lungo il corridoio del pianterreno. Il professore di chimica si era dilungato oltre il suono della campanella e i suoi amici lo aspettavano in sala mensa. Era affamato e immaginò che l’argomento principale di conversazione durante il pranzo avrebbe riguardato il tour condiviso nella mente di Elliott e come sfruttare quei ricordi dolorosi per colpire e affondare Oscurità Maggiore.

Non lo aveva confidato a nessuno dei compagni, ma aveva provato compassione per Elliott: anche lui sarebbe riamato sconvolto  dalla morte di qualcuno a cui teneva, per quanto non lo avrebbe mai dato a vedere apertamente. Anche Billy gli era parso turbato da quelle rivelazioni e si chiese se era in grado di rimanere lucido, o se approfondire quegli eventi lo rendevano ancora più succube alle manipolazioni del loro nuovo nemico.
Una mano dalla presa decisa gli serrò il braccio, facendolo frenare e quasi cadere sul pavimento.
Donovan si girò indietro per guardare in faccia lo scocciatore. «Aiden? Cosa vuoi?»
«Dobbiamo parlare del giorno del test.» Il ragazzo asiatico lo fissò torvo. «Dimmi cosa è successo.»
«A parte il tuo dare di matto per qualche vespa?» lo schernì. Non intendeva svelare la presenza di Oscurità Maggiore, a meno che non ne fosse stato costretto, avrebbe scatenato reazioni pericolose e non voleva mettere nei casini Billy. «Direi il solito. Sai della nostra Bocca dell’Inferno da abbastanza. Qualcuno avrà avuto paura, o sarà andato nel panico e quello è il risultato.»
«Non prendermi per stupido.» Aiden gli afferrò anche l’altro braccio e lo costrinse a girarsi completamente verso di lui. «Tu e il tuo gruppo di sostegno del soprannaturale ne sapete di più. Ti ho sentito incolpare Jordan. Perché?»
Donovan si diede del cretino. Nel caos generale gli era scappato il coinvolgimento di Jordan Guiterrez nella precedente versione di “Paura e delirio a scuola”, ma non pensava che in preda al terrore l’altro lo avesse sentito.
«Non so di cosa parli e ora vorrei andare a mangiare.»
Aiden lo sbatté con forza contro la fila di armadietti, facendo vibrare il metallo. Le sue iridi divennero gialle e dall’arcata superiore dei denti sbucarono una coppia di zanne. «Vuoi farmi arrabbiare?»
Donovan ignorò il dolore al centro della schiena e alle braccia, bloccate dalle mani dell’altro, strette come tenaglie. Doveva mostrarsi impassibile. «Non ho nulla da dirti e fare il Grande Lupo Cattivo non cambierà le cose.»
«Bugiardo!» La voce di Aiden Cheung ormai era più simile a un ringhio. «Come fa Jordan a entrati nella testa e vedere cosa ti infastidisce? Questo è quello che mi ha fatto.»
«Sei fuori strada, non è capace di niente del genere.»
«Le vespe, la pioggia in corridoio, Dylan risucchiato dalle pareti. Non me lo sono immaginato e nemmeno tutti gli altri. Loro non ne parlano, preferiscono fare finta di nulla, io voglio sapere cosa c’entra Guiterrez.»
Aiden strinse con ancora maggiore forza la carne del suo avambraccio, poteva quasi avvertire il contatto con la pelle attraverso la felpa.
Donovan emise un lamento di dolore.
«Posso romperti un braccio senza fatica e continuare con gli altri arti» lo minacciò. «Oppure mi rispondi e puoi andare a strafogarti in mensa.»
Donovan si morse il labbro inferiore, non intendeva dargliela vinta, ma le sue parole non erano a vuoto e fu costretto a cedere. «Va bene! Jordan ha fatto qualcosa di simile. Però era sotto l’influsso della Bocca dell’Inferno.»
«Quando?»
«L’anno scorso. Era furioso perché era stato rimandato ingiustamente in alcune materie, avrebbe dovuto rifare il quarto anno e così ha trasformato l’intero edificio in una prigione infernale. Ci ha bloccati dentro a vivere paure, incubi e roba così. Però forse tu non eri nemmeno qui, magari eri già uscito al termine delle lezioni.»
Aiden allentò le dita sulle sue braccia. «Ero in palestra per gli allenamenti di basket, mi ricordo che è diventata un campo di battaglia. Sembrava di essere in un vecchio film sulla seconda guerra mondiale.»
«Bé qualcuno avrà avuto un compito di storia da preparare ed era stressato.» Donovan riuscì a staccarsi dalle porte degli armadietti. «Comunque, il giorno del test Jordan non era neanche presente, quindi non c’entra niente con quello che è accaduto.»
«No. Era nel cortile sul retro della scuola. Aveva accompagnato Chas, me lo ha raccontato lei.» Aiden ritirò le mani da lui e arretrò di qualche passo, lasciandolo libero. «Quel bastardo ha sfruttato ancora il legame del branco.»
«Quel legame non esiste più» replicò Donovan, massaggiandosi gli avambracci doloranti. «Lo hai rotto quando ci hai raccontato il tuo segreto, te lo ricordi?»
«Jordan non lo ha fatto. In qualche modo riesce ad entrarmi nella testa e non mi piace.» Aiden dilatò le narici e annusò l’aria. Ciuffi di pelo crebbero ai lati delle basette e le orecchie si allungarono, diventando a punta. Gli artigli sostituirono le unghie delle mani e si piegò a quattro zampe. «Gliela farò pagare!»
«No, sei fuori strada ti ho spiegato che è inn…»
Aiden partì in corsa e Donovan fece appena in tempo a vederlo dirigersi nella direzione opposta alla mensa.
Per una manciata di secondi restò immobile. Non sapeva quale fosse la scelta giusta da fare: avvisare i suoi compagni? Cercare Billy? Occuparsi di quel casino da solo?
«Al diavolo!» imprecò.
Si mise a correre dietro al licantropo impazzito. Privo di qualunque potere, sapeva di non essere in grado di fermarlo, ma era in parte responsabile del problema ed era compito suo risolverlo. 
Avvertì i polmoni bruciargli nel petto, ma riuscì a stare dietro ad Aiden. Lo inseguì mentre svoltava a sinistra e spalancava la porta di sicurezza sul campo sportivo, buttandosi all’esterno. Intuì che doveva aver fiutato Jordan e ora ci sarebbe stata una lotta tra lupo mannaro e mastino infernale.
Uscì all’esterno e mentre Aiden galoppava sull’erba, Donovan fu costretto a fermarsi per riprendere fiato.
«Cosa sta succedendo?» Billy era alle sue spalle, ansava, doveva aver corso anche lui e gli andò accanto. «Il mio senso soprannaturale è esploso all’improvviso.»
«Aiden… pensa che il delirio al test… sia colpa di Jordan» spiegò, facendo delle pause per inalare aria. «Mi ha sentito menzionare il caos della prigione infernale e ho dovuto raccontare tutto.»
«Ho capito. Andiamo e fermiamolo prima che la situazione peggiori.»
Donovan riprese a correre insieme a Billy e in breve raggiunsero le gradinate dove erano seduti Jordan e Chas.
Aiden ululò furioso, attirando la loro attenzione.
Jordan si alzò in piedi. «Cosa ci fai qui?»
«So tutto e ti darò una lezione» rispose Aiden.
Chas guardò i due ragazzi e poi notò lui e Billy. «Che diavolo state facendo? Jordan mi ha chiesto di venire qui per parlarmi, ma voi tre cosa c’entrate? Mi state facendo uno stupido scherzo?»
Aiden si avventò su Jordan, lo afferrò e lo trascinò via dalle gradinate, facendolo rotolare sul terreno. «Mi fai schifo. L’anno scorso hai creato una prigione con le nostre paure e incubi!»
Jordan si raddrizzò e si rialzò. «Come lo sai?»
«Colpa mia» urlò Donovan. «Ma si tratta di un equivoco. Calmiamoci e parliamone senza scatenare bestie soprannaturali.»
Aiden lo ignorò. «Lo hai rifatto pochi giorni fa e hai usato il legame del branco per entrarmi in testa.»
«Non ho fatto niente e non c’è nessun legame» disse Jordan. «Quella storia era il mio segreto con cui Kate mi ha fatto stringere il patto. Mi vergognavo di dirvelo, ma ormai non conta più: lei è sparita e io ho giurato di non rifare mai niente di simile. Al contrario di te, ho imparato a non farmi condizionare dalla rabbia e dalla frustrazione.»
Billy avanzò di qualche passo. «È la verità. Non siete legati in alcun modo e comunque non è lui il responsabile del disastro il giorno del test.»
Donovan si avvicinò all’amico. Temeva che per risolvere tutto, si esponesse, rivelando il suo coinvolgimento. «Visto? È come ti ho già detto. Rinfodera zanne e artigli.»
«Bugiardi!» gridò Aiden. «Volete fregarmi! Ma non ci casco! Quel mostro ha messo in pericolo tutti una volta e non è cambiato.»
Chas scese dalle gradinate. «Prova ad ascoltarli.» Gli andò accanto e gli prese con dolcezza il braccio. «Se ti calmi, capiremo chi è stato.» Con le labbra chiuse, iniziò a canticchiare, intonando una melodia rilassante.   
«Stanne fuori.» Aiden la spinse lontano con foga.
Chas inciampò e cadde sul bordo di cemento, escoriandosi il braccio destro.
Donovan imprecò mentalmente. Le andò vicino e si accovacciò, porgendole le braccia. «Mi dispiace. Non pensavo fosse così violento.» Lei si appoggiò e lasciò che la aiutasse a rimettersi in piedi.
Chas aveva gli occhi lucidi e fissava ferita il suo assalitore. Per la prima volta da quando si erano incontrati, Donovan provò compassione per lei.
Uno sfrigolare di fiamme li fece voltare tutti verso Jordan: il fuoco divampava dal suo petto e il maglione era già consumato, rivelando la pelle olivastra.  
«Bastardo! Lascia in pace Chas!» Jordan urlò rivelando le zanne tra i denti e puntando le iridi giallo-arancio cariche di odio contro il licantropo.
«È colpa sua. Mi sta sempre intorno, deve smetterla di seguirmi, o posso farle di peggio» replicò Aiden.
Jordan si lanciò addosso all’altro ragazzo e i loro corpi si intrecciarono in una lotta ferale.
Sorreggendo Chas, Donovan osservò la scena senza distinguere chi stesse avendo la meglio. Le fiamme di Jordan ferivano Aiden, ma le capacità di guarigione da lupo mannaro lo rigeneravano in breve e a sua volta scagliava graffi e pugni.  
«Bisogna fermarli» disse Chas.
«Non so come» ammise Donovan. Si sentì totalmente inutile. Un semplice ragazzo umano contro esseri soprannaturali.
«Non meriti tutte le attenzioni che ti dà» ruggì Jordan. «Non meriti nulla!»
«Hai una cotta per lei» replicò Aiden. «Per questo mi hai manipolato nel test. Peggio per te.»
Donovan guardò i due e poi l’amico.
Billy ricambiò lo sguardo e poi corse incontro ai lottatori. Era a un paio di passi da loro, pronto a  dividerli, quando un’aura nera lo immobilizzò e poi lo trascinò indietro.
«Oh no» mormorò Donovan. Capì chi era il responsabile. «Non ci voleva anche lui.»
Nuvole scure riempirono il cielo e la stessa aura nera separò a forza Jordan e Aiden.
«Bene, bene, bene.» La voce proveniva dall’alto. Da un buco tra le nuvole, Oscurità Maggiore galleggiò fino al prato inserendosi tra di loro. «Situazione interessante.»
Donovan vide gli altri tre compagni osservarlo sbigottiti.
«Chi cazzo sei tu?» gridò Aiden.
«È uguale … a Billy» sussurrò Chas.
Billy fu di nuovo libero di muoversi e disse: «Stanne fuori, questa faccenda non ti riguarda.»
«Al contrario» rispose Oscurità Maggiore. «Qui c’è del gran potenziale.» Girò gli occhi verso Aiden.
A Donovan morì il respiro in gola. Non gli serviva avere un quoziente intellettivo elevato, o poteri stupefacenti. Capiva da solo che la situazione era passata da pericolosa a mortale.
 
 

                                                                Continua…?  

Nessun commento: