Il
Gioco del Branco 21: Tutti Insieme Infernalmente (Atto Finale)
Michelle trattenne a fatica un grido di
gioia nel vedere apparire Dana. Dovette ricorrere a tutta la sua forza di
volontà per mantenere la concentrazione e bloccare con il suo potere psionico
le persone agguerrite.
«Che diavolo ci fai qui?» ringhiò Kate,
voltandosi fulminea nella direzione della nuova arrivata. «Questa faccenda non
ti riguarda!»
«Al contrario, mi riguarda eccome»
rispose Dana seria. «Siete responsabili di quella che si chiama violazione di
copyright.»
Michelle non si sorprese che Kate conoscesse
la ragazza demone, ormai era chiaro che in qualche modo li aveva spiati fin
dall’anno precedente. Ebbe invece il dubbio che la sorella di Zec non fosse lì
per dare il suo aiuto.
Dana schioccò le dita e una nuova
canzone sostituì quella inceppata di Chas, le note si diffusero velocemente in
un’allegra sinfonia pop.
Michelle la riconobbe all’istante: Barbie Girl degli Aqua e un sorriso
illuminò il suo volto.
Dana parve accorgersene perché guardò
nella sua direzione e le fece l’occhiolino. Poi fissò la ragazza bionda ferma
al centro del palco e disse: «Alcuni dicono che l’emulazione è la più alta
forma di ammirazione. Balle. Per me è solo gente che non ha idee sue e vuole
copiare gli altri. A me non piace essere copiata.»
Chas strinse i pugni infuriata. «Come
osi, tu no…»
«Saltiamo i convenevoli» la interruppe
Dana e iniziò a cantare.
«Sei uno stereotipo di bionda, in un mondo d’inferno
Il
soprannaturale è eccezionale,
puoi
creare ogni scenario, dal vampiro al lupo mannaro
È
banale ridursi a copiare.»
Chas sbatté i piedi sul palco e rispose
in musica:
«Non puoi rovinare il mio party.»
Dana sollevò le braccia sulla testa,
intrecciò le dita e la nuvola di fumo viola l’avvolse. Riapparve sul palco e
diede una spinta a Chas, facendola cadere in ginocchio, quindi riprese:
«Sei uno stereotipo di bionda, in un mondo d’inferno
Il
soprannaturale è eccezionale,
puoi
creare ogni scenario, dal vampiro al lupo mannaro
È
banale ridursi a copiare
Sei
una debole imbrogliona, in un gruppo di disperati
Ti
sei fatta usare, trasformare e non hai saputo osare.»
Dana le diede le spalle, sfiorò Betty
passando attraverso la sua forma simile a un fantasma, ma senza preoccuparsene,
poi raggiunse Billy e toccò anche lui sul braccio destro.
Chas la guardò con odio e replicò:
«Non sono debole, non sono inferiore
Ti
senti minacciata perché sono una versione migliore.»
Dana procedette fino a Donovan e posò il
palmo sinistro sulla sua spalla, accarezzò la nuca a Zec e infine si fermò
davanti a lei.
Michelle la guardò negli occhi e l’altra
le toccò la guancia.
Si girò poi verso Chas e cantò:
«Puoi ripetertelo,
Fingere
che sia vero,
Dirti:
“Sono la migliore” ooh ooh
Sei
uno stereotipo di bionda, in un mondo d’inferno
Il
soprannaturale è eccezionale,
puoi
creare ogni scenario, dal vampiro al lupo mannaro
È
banale ridursi a copiare.»
Chas scattò in piedi e intonò a
squarciagola:
«Non rovinerai il mio party!
Non
rovinerai il mio party!»
Mentre la protagonista bionda esternava
il suo malcontento, Michelle osservò Dana procedere fino al bordo del palco
tranquilla. Avrebbe voluto chiedere perché gli altri membri del branco non
continuassero con l’attacco, o come mai nessuno si era lanciato in una
coreografia come al solito e suppose fosse per la stessa ragione per cui lei
non riusciva a porre la sua domanda: qualcosa nella canzone di Dana aveva messo
in pausa e bloccava le volontà di tutti i manipolati.
Seguendo il suo istinto, Michelle
allentò la presa mentale sulle cinque persone e li vide rimanere fermi al loro
posto, senza la necessità di frenarli. Fece un cenno con la testa a Zec e luì
abbassò le mani, ottenendo il suo stesso risultato.
Dana ancheggiò e riprese il canto.
«Ti faccio vedere, pubblico ritorna a sedere
Cast
e troupe dietro le quinte per il vostro dovere.»
Chas rispose:
«Branco sei libero di agire
Avanti,
non temete di intervenire.»
I due ordini vennero eseguiti nello
stesso istante.
Le persone del pubblico sciolsero la
presa su Billy e Donovan e con tutti gli altri, camminarono ordinati ai lati
del palcoscenico, scendendo le scalette e riprendendo posto nelle rispettive
poltroncine.
Kate si avventò su Dana, ma Michelle
l’afferrò con il potere del poltergeist, bloccandola a mezz’aria. Con la coda
dell’occhio intravide anche i suoi compagni passare al contrattacco.
Aiden balzò addosso a Donovan, che gli
strinse il collo, per tenere lontane le zanne. Billy montò a cavalcioni sulla
schiena del licantropo, trattenendogli le braccia ed evitare che dilaniasse con
gli artigli il petto dell’amico.
Solo Jordan e Betty rimasero fermi a
fissarsi una di fronte all’altro. Lui con il corpo in fiamme, lei intoccabile.
E nel frattempo la professoressa Noxon e
gli altri compagni raggiungevano il retroscena, senza curarsi di ciò che
avveniva.
Dana tornò davanti a Chas e le cantò
ancora:
«Puoi ripetertelo,
Fingere
che sia vero,
Dirti:
“Sono la migliore” ooh ooh.»
Ancora, Chas replicò:
«Non rovinerai il mio party!
Non
rovinerai il mio party!»
Usando tutta la sua forza per
immobilizzare Kate, Michelle capì che ormai erano arrivati a uno stallo. Con il
suo contatto fisico, Dana aveva impedito che finissero nel turbine della danza
e rimanessero liberi di agire. Ognuno di loro teneva impegnato un rivale del
branco, ma nessun gruppo avrebbe avuto la meglio.
La canzone però stava per terminare e
quando sarebbe suonata l’ultima nota, cosa avrebbero detto i presenti
trovandosi davanti quella scena soprannaturale?
Michelle provò a gridare il nome di Dana,
ma le uscì un suono fievole e roco. Girando gli occhi angosciata, si rese conto
dell’assenza di Zec, non era sul palco con loro e nemmeno tra il pubblico.
Un istante dopo, con sua sorpresa, vide
ruzzolare da dietro il sipario Dylan Derreck. Rotolò fino al limitare del
palcoscenico, fermandosi prima di cadere. Anche Zec sbucò dalle due tende, con
la mano sinistra tesa e stringendo con l’altra quella di Kenny Wood, quasi
trascinato e con lo sguardo vacuo.
L’amico aprì la bocca per spiegare, ma
come lei pronunciò solo un rantolo. In qualsiasi cosa avesse sorpreso Dylan,
non poteva raccontarlo.
Stretta nella sua morsa psichica, Kate
ringhiò e Michelle passò in rassegna i volti di Dana e Zec. Era in confusione,
non sapeva come agire e sperò in un suggerimento.
Ancora una volta, Dylan la colse di
sorpresa. Strinse i denti e la sua immagine tremolò fino a confondersi con
l’ambiente circostante, rendendolo impossibile da distinguere, quasi
invisibile. Nel giro di pochi secondi fu difficile identificare la sua posizione,
finché non comparve alle spalle di Kenny, lo strinse al suo petto con le
braccia e ripeté il trucco. Entrambi tremolarono e sparirono.
Michelle girò il volto nel limite del
possibile, per non perdere la presa sulla sua nemica, ma dei due ragazzi non
c’era traccia.
Kate sorrise e annunciò: «Va bene, può
bastare.»
«Cosa significa?» domandò Dana.
La musica svanì in quel momento.
Jordan spense le fiamme del corpo. Aiden
saltò in piedi, scrollandosi di dosso Billy e indietreggiò, riassumendo il suo
aspetto umano. Chas si avviò pacifica verso il retroscena.
«Lasciami scendere» disse Kate,
trasformandosi a sua volta nella semplice giovane donna. «Vi consiglio di
comportarvi come se nulla fosse e tornare alla vostra rappresentazione. Le
persone saranno intontite ancora per tre, forse quattro minuti, dopodiché si
aspettano di continuare a seguire il musical. E anche io. Meglio per tutti non
ci siano sorprese.»
Michelle lasciò la presa e l’altra, di
nuovo libera, le diede le spalle e si diresse verso il suo posto in platea,
seguita dai suoi due compagni. D’istinto chiese: «Dove sono Dylan e Kenny? Cosa
gli avete fatto?»
Non ebbe risposta.
«Torna al tuo ruolo nello spettacolo,
carotina» le disse Dana andandole a fianco. «Questa partita l’hanno vinta
loro.» Il fumo violaceo l’avvolse e abbandonò l’auditorium.
Frastornata, Michelle seguì il
consiglio, mentre i suoi amici facevano lo stesso. Raggiunto il retroscena, non
poterono parlare tra loro, la professoressa Noxon li spinse con foga verso i
camerini.
«Coraggio! Siete ancora così!
L’intervallo sta per finire» li incitò la donna.
Tutti sembravano assorti nel cambio dei
costumi, inconsapevoli delle azioni compiute fino a poco prima.
Solo Kerry andò incontro al loro gruppo
e con sguardo accigliato, disse: «So che è successo qualcosa di soprannaturale.
Non mi interessano i dettagli, ma mio fratello non si trova da nessuna parte.»
Michelle la guardò desolata. Aprì la
bocca e la richiuse all’istante. Non sapeva cosa dire.
«Noi non sappiamo bene cosa…» tentò
Donovan. «Ma è colpa di Kate e del suo branco.»
Kerry strinse nella mano destra con
forza la radio per comunicare con la troupe e la mandò in pezzi. «Quei bastardi
l’hanno preso.»
Continua…?
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