CAPITOLO 57
Risposte in attesa
Il Full Moon era affollato come ogni sera. Sara
immaginò fosse una delle ragioni, se non l’unica, per cui Yuri aveva suggerito
di aspettarli lì.
Un cameriere
portò i cocktails a lei e Naoko e lasciò un bicchiere vuoto con la lattina di Sprite accanto, davanti a Sabrina.
Sara non si era
tolto il broncio per tutta la sera. Bevve un sorso dal bicchiere e guardò Naoko
scontrosa. «Credevo che almeno tu mi appoggiassi.»
«Lo sai anche
tu: questa era la scelta più ragionevole» le rispose seria. «Meno eravamo, più
probabilità c’erano che riuscissero a cavarsela senza vittime.»
«Pensi che non
sia in grado di difendermi contro un demone? È stato il mio potere a fermarlo
in biblioteca.»
«In realtà tu…»
Sabrina, si
versò mezzo bicchiere di bibita e lo portò sotto il naso, lo posò di corsa sul
tavolo. «Scusate. Devo andare alla toilette.» Spinse indietro la sedia e
camminò spedita verso la porta del bagno.
Seguendola con
lo sguardo Sara, disse: «Non trovi che sia strano? Le succede troppo spesso di
dover correre in bagno.» Il comportamento bizzarro le parve più interessante
della discussione. «Pensi sia malata?»
Naoko scrollò le
spalle. «Avrà problemi alla vescica.» Osservò il liquido rosso nel suo
bicchiere. «È più comune nelle ragazze della nostra età di quanto non si creda.»
Sara rimase a
fissare la porta della toilette. Nessuno era entrato o uscito. Passati diversi
minuti, si rese conto che Sabrina ci stava impiegando molto più tempo del
necessario. «Secondo me ci nasconde qualcosa.»
«Come?» domandò
Naoko.
«È li dentro da
troppo. E non è entrato nessuno prima di lei, quindi non può esserci coda»
rispose Sara. «Mi sembra strana. A dire il vero è già da diversi giorni che ho
questa impressione.»
«Sei agitata per
i ragazzi e questo ti rende paranoica.» Naoko si alzò in piedi. «Vado a vedere
se è tutto a posto.»
Sara la osservò
allontanarsi e si convinse che l’amica non era stata del tutto sincera.
Dopo essere entrata
nella toilette, Naoko bussò all’unica porta chiusa dei tre bagni. «Sabrina stai
bene? È tutto ok?»
Sabrina liberò
il chiavistello e uscì dall’abitacolo. «Sì, è stata solo una forte ondata di
nausea. Ma non ho rimesso. Forse è colpa dell’ansia per Yuri.»
«Cerca di
calmarti» le suggerì. «Sara sta incominciando a fare molte domande.»
«Non le hai
detto nulla?»
«Te l’ho
promesso. Ma devi deciderti a parlare con entrambi. Non potremo andare avanti
in questo modo ancora per molto.»
«Lo so» rispose
Sabrina, precedendola davanti alla porta. «È una notizia che devo dare prima a
Yuri. E devo farlo nel momento giusto.»
Naoko stava per
domandarle quando sarebbe arrivato quel momento, ma la porta della toilette
si spalancò di nuovo.
«Allora, vi
sbrigate?» chiese Sara, cogliendole di sorpresa.
«Sì, certo»
rispose. Spinse Sabrina oltre la porta e le sgusciò dietro. «Stavamo arrivando.»
Sara le si
accostò. «Gli altri sono appena tornati.»
Naoko intercettò
lo sguardo di sollievo di Sabrina nel vedere Yuri illeso e le tirò una
gomitata. Lei la fissò confusa, poi sembrò intuire e si voltò verso Davide e
Angelo Moser.
«Ce l’avete fatta
a trovare l’uscita del bagno» le accolse Davide, aggiungendo due sedie al loro
tavolo.
«Come è andata?»
domandò Naoko, ignorandolo. «L’avete…»
«Sì. Ce ne siamo
sbarazzati» rispose Yuri.
Il gruppo seduto
intorno al tavolo rimase in silenzio per qualche minuto.
Naoko riafferrò
il suo bicchiere e morsicò la cannuccia, senza bere. A quanto sapeva nessuno di
loro aveva frequentato spesso la biblioteca, né il bibliotecario, e anche se
nessuno lo aveva espresso a voce alta, di sicuro tutti pensavano che si era
meritato quella fine per essersi associato alla setta del professor Barbieri. È comunque morto un uomo si disse. E
ognuno di loro era complice di un omicidio, anche se il cadavere era quello di
un demone.
«Non voglio
trattenervi oltre» disse Angelo, rompendo il silenzio e i suoi pensieri. «Devo
consegnarvi qualcosa che vi avevo promesso.» Posò la borsa che aveva a tracolla
sulle gambe ed estrasse cinque fascicoli chiusi da due giri di spago. I dossier
sulle vite passate che aveva promesso.
«Per questo
motivo ci ha fatto fermare al suo negozio prima di venire qui» disse Yuri.
Angelo annuì. «Mi
sono arrivati nel tardo pomeriggio, dopo che ve ne eravate andati. E non potevo
portarli con noi e rischiare di perderli durante la lotta.» Consegnò a ognuno
quello con sopra il nome che aveva nella vita precedente.
«Ne manca uno»
disse Davide, dopo aver preso il suo.
«Siamo rimasti
in cinque» rispose Naoko. «A meno che…»
«Hai chiesto il
Registro su Leonardo?» domandò stupita Sabrina.
Sara guardò
Davide sospettosa. «Cosa te ne fai del Registro che riguarda mio fratello?»
«Voglio
confrontarlo con il mio» rispose Davide. «Eravamo una coppia nell’altra vita e
voglio tutti i dettagli.»
Naoko rimase
sorpresa. Tra tutti, non si aspettava fosse proprio Davide quello a voler
scavare così a fondo nel passato.
«Non me ne sono
dimenticato» intervenne Angelo. «Ma dato che la persona a cui si riferisce non
c’è più, l’Ordine mi ha imposto che chiunque lo voglia consultare, lo deve fare
nel mio negozio. Ed è un invito che estendo anche a tutti voi per i vostri.
Potrete leggerli senza essere disturbati e con la possibilità di chiedermi ogni
chiarimento.» Si alzò dalla sedia e si mise la fibbia della borsa sulla spalla.
«Pensateci. Come vi ho già detto: la porta del Portale Mistico è sempre aperta per voi.»Si diresse verso la porta
e uscì dal locale.
Naoko osservò i suoi compagni. Non riuscì a leggere nei volti cosa passasse loro per la
testa. Lei stessa si sentiva eccitata e spaventata. Tra le mani avevano il
resoconto del loro passato, i dettagli di un’altra vita, con tutto ciò che questo
poteva comportare, nel bene, o nel male.
Continua…
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