Sorge
Oscurità Maggiore 10: Non Puoi Ribellarti all’Oscurità
Donovan riconobbe il modo in cui
Oscurità Maggiore osservava Aiden. Era uguale a come i ragazzi avevano sempre fissato Anika, forse come
anche lui lo aveva fatto quando l’aveva notata per la prima vota. Un desiderio
incontenibile, un’attrazione quasi palpabile, come se uscisse dagli occhi e
spingesse il corpo a entrare in un contatto profondo con quella persona.
Eppure, si rese conto, c’era anche
qualcosa di diverso, sbagliato, sadico. Oscurità Maggiore voleva possederlo,
farlo diventare una sua proprietà, un prolungamento del suo essere.
«Vattene Adien» gridò Donovan d’istinto.
«Scappa!»
Oscurità Maggiore si girò piano e gli
lanciò un’occhiata che lo fece trasalire e chiuse la bocca all’istante.
«Chi è questo tizio? Il fratello
maggiore di Billy?» disse Aiden. «Non me ne vado, se vuole farsi sotto, ne ho
anche per lui.»
Oscurità Maggiore accorciò la distanza
tra loro. «Affascinante.» Gli accarezzò con la mano destra il pelo sui lati del
volto e appoggiò la sinistra sulla spalla del ragazzo. «Trasudi ira da tutti i
pori, sei il genere di persona che fa al caso mio.»
«Levati di torno. Non sei il mio tipo.»
Aiden gli afferrò i polsi con le mani artigliate e provò a scrollarselo di
dosso, ma non lo spostò di un millimetro.
«Zitto! Non sono interessato a te
sessualmente. Il tuo fascino è molto più profondo, l’animale che hai tirato
fuori è solo una minima parte di quello che puoi essere. Io posso fare emergere
la tua vera forma, renderti davvero una bestia sanguinaria.» Oscurità Maggiore
gli afferrò il viso anche con l’altra mano e tenendolo fermo, sollevò il suo
corpo di pochi centimetri dal terreno, in modo che i loro occhi fossero alla
stessa altezza. «Posso offrirti anche la verità.»
Donovan si voltò terrorizzato verso
Billy. Voleva rivelare la loro connessione?
Billy doveva aver fatto il suo stesso
ragionamento, perché alzò il braccio sinistro con il palmo aperto e un bagliore
rosso saettò lungo la pelle e si allungò assumendo la forma della Falce.
L’afferrò, scattò in avanti e corse sollevandola sul capo, pronto a calarla
sull’uomo.
Oscurità Maggiore spostò il braccio
sinistro all’esterno, con il palmo aperto contro di lui e il ragazzo fu
sollevato e ributtato all’indietro. «Ti ho già detto di non impicciarti. Non
farmelo ripetere.» Tornò poi a fissare il giovane licantropo. «Sono stato io a
creare quel putiferio a scuola il giorno del test. Jordan Guiterrez non sarà
mai in grado di fare ciò che ho fatto. Sono stato nei meandri della tua mente,
tra i tuoi pensieri. Ti ho mostrato la paura, ora posso darti il piacere del
sopraffare chiunque.»
«Come so che è tutto vero?» domandò
Aiden.
«Idiota! Non assecondarlo» urlò Donovan.
Nonostante il timore che il nemico gli incuteva, trovò ancora la forza di
metterlo in guardia. Era sicuro che se si fossero opposti insieme, avevano una
minuscola possibilità di uscirne indenni.
«Giusto, niente è meglio di una bella
dimostrazione pratica.» Oscurità Maggiore lo ignorò e mantenendo lo sguardo su
Aiden, schioccò le dita della mano sinistra.
Le fiamme avvolte intorno al fisico di
Jordan si estinsero e il ragazzo abbassò lo sguardo sorpreso.
Donovan incrociò per un istante i suoi
occhi e osservò atterrito nell’altro il risvegliarsi del timore verso il
misterioso nemico.
Oscurità Maggiore tornò a percorrere con
le dita i contorni della faccia del giovane asiatico, fermando i polpastrelli
sulle tempie. Chiuse gli occhi, allargando le labbra in un ghigno, premette con
forza la carne. L’aura nera intorno ad Aiden si intensificò, divenne fumo scuro
e lo portò più in alto rispetto al terreno, allontanando la presa dell’uomo.
Sospeso a mezz’aria, Aiden si piegò in
posizione fetale, le iridi gialle abbandonarono l’interno degli occhi e la
sclera rimase bianca. Con la bocca spalancata, che produceva un suono
gutturale, il suo volto si deformò, abbandonando le fattezze umane e assumendo
le sembianze animalesche di un lupo nero. La mutazione si estese anche
all’intero corpo: i vestiti si squarciarono; il busto si allargò; il torace, le
braccia e le gambe misero in risalto muscoli tipici di un lottatore con anni di
allenamento. La pelle chiara si ricoprì per intero di folto pelo nero e quando
il fumo lo depose sul terreno, diradandosi, fu possibile notare che quel lupo
antropomorfo era alto più di due metri.
Aiden si sollevò le mani davanti al muso
e le guardò con le iridi nere comparse negli occhi piccoli e stretti: artigli
appuntiti e affilati sbucavano dalle dieci dita e lo stesso valeva per quelle
dei piedi.
«No! No! No…» singhiozzò Chas, «…il mio
adorato Aiden.»
Rapito da quella visione orrenda,
Donovan avvertì sulla pelle le lacrime della ragazza che nascondeva il volto
contro il suo collo. Spostò solo per un attimo la sua attenzione su di lei e
vedendo la chioma bionda ondeggiare scossa dal pianto, provò ancora più pena.
«Ti ho reso nella tua forma migliore.»
Oscurità Maggiore guardò soddisfatto il licantropo. «Liberati di tutti loro,
sbranali, dilaniali e poi fai lo stesso con chiunque in questa scuola.»
Aiden si guardò intorno, scrutando uno a
uno i presenti.
Donovan rabbrividì mentre il sudore
freddo scivolò lungo la colonna vertebrale, irrigidendo la schiena. Non sapeva
quanto dell’altro ragazzo fosse rimasto in quel mostro da film horror, ma non
poteva correre rischi. Afferrò le spalle di Chas e la obbligò a sollevare la
testa.
«Grida! Più forte che puoi, come hai
fatto al Wild Burger.» La fissò serio,
le pupille puntate verso le sue. Voleva riscuoterla, farla reagire. «Grida,
oppure moriremo tutti.»
Chas si agitò, sgranando gli occhi.
«Cosa..? No, non voglio fargli del male.»
«Devi solo stordirlo» replicò Donovan.
«Puoi modulare la tua voce» la incitò
Jordan. «Se rivuoi il ragazzo che ami, non c’è altra scelta.»
«Morirà » rispose Chas. «Non sono
sicura… non voglio… rischiare…»
Billy corse al loro fianco. «Fallo. Ti
giuro che non morirà nessuno. So che puoi calmarlo e poi troveremo un modo per
farlo tornare come prima.»
«Sei l’unica che può aiutarlo» ripeté
Donovan.
Chas si staccò da lui, fece due passi
tremante in avanti e continuando a procedere verso Aiden, disse: «State più
indietro che potete o colpirò anche voi.»
Jordan li raggiunse, Donovan afferrò il
braccio di Billy e lo trascinò con sé, arretrando di una decina di passi dalla
compagna.
Chas aprì la bocca e uscì un suono acuto
e lacerante.
L’erba si piegò come sotto una raffica
violenta di vento.
Il pelo nero del lupo mannaro si arruffò.
Aiden si portò le mani artigliate alle
orecchie ai lati del muso e cadde sulle ginocchia. Buttò la testa indietro e
lanciò un ululato primordiale.
Il verso coprì la voce di Chas e la fece
cadere seduta sul prato del campo, come un contraccolpo, azzittendola.
Con le orecchie coperte dalle mani, Donovan
udì solo un sibilo e osservò il gigantesco lupo antropomorfo girarsi di scatto
verso Oscurità Maggiore.
«Non mi servi tu. E nemmeno questa forma.»
La voce di Aiden era profonda, distorta, quasi sdoppiata. «Nessuno mi userà
più. Non sarò manipolato. Faccio quello che voglio.»
Si avventò con foga su Oscurità
Maggiore, ma l’uomo rimase piantato a terra. Aiden ripartì alla carica, lo
graffiò, ma nessun segno rimase sulla pelle e l’avversario non si piegò
nemmeno, non aveva accusato il colpo in alcun modo.
«Sono deluso» disse poi guardandolo irritato.
«Sei davvero il clichè di un bullo
stupido e ottuso.»
Donovan osservò la scena con le orecchie
ancora semicoperte dalle mani. Era disorientato: non capiva di chi dovesse
avere paura e a questo punto con chi se la sarebbero presa Aiden e Oscurità
Maggiore. Poi, un sussurro di Billy lo riscosse.
«Devo agire adesso» lo avvisò con un
filo di voce. «Tenterò di scacciare Oscurità.»
Donovan aprì la bocca per ribattere, ma
l’amico aveva stretto tra le dieci dita il manico e il paletto della Falce e
chiuse gli occhi.
Come un riflesso al suo agire, il campo
sportivo in cui si trovavano svanì e l’intero spazio divenne il retro di un’ambulanza.
In mezzo agli strumenti del soccorso, si intravide una lettiga, sopra un paio
di gambe distese coperte da un pigiama fucsia. La luce bassa illuminava tutti i
presenti.
Donovan riconobbe la porzione di visione
condivisa con i suoi amici il giorno prima. Stavano sul serio accedendo a una
parte connessa tra la mente di Billy, Elliott e Oscurità Maggiore?
«Bel tentativo. E altrettanto inutile.
Non puoi sopportare quel dolore. Ormai dovresti averlo compreso.» Oscurità
Maggiore pareva solo infastidito. Chiuse le mani a pugno e tirò i gomiti verso
il basso.
In un battito di ciglia, Donovan si
ritrovò di nuovo nel retro della scuola, nel campo sportivo, con la pista per
la corsa, le gradinate e tutto il resto. Gli altri due ragazzi e Adien in modalità
mostro si toccarono la testa confusi e Billy crollò sulle ginocchia, accanto a
lui.
Oscurità Maggiore strinse la mano destra
attorno a collo taurino del grosso lupo che aveva creato. «Sei stato un
fallimento e ora diventerai un esempio. Un altro. Nessuno. Si. Ribella. A. Me.»
Scandì le parole mantenendo il tono immutato e venature argentate si diffusero
sul muso e il petto della grossa bestia, mischiandosi al pelo nero.
Aiden prese a tossire con violenza. Ogni
colpo fu seguito da un mutamento. Perse il muso e riacquistò il volto. Svanì il
folto pelo e riemersero vestiti a brandelli e pelle chiara. Si rimpicciolì in
forma umana e non ci fu traccia di artigli da lupo.
Oscurità Maggiore allargò le dita e il
corpo del ragazzo cadde sull’erba, scosso da fremiti.
«C-Cosa… mi… hai… fatto?» biascicò
Aiden. «S-sento f-freddo e c-caldo…»
Chas si rialzò, corse verso il ragazzo e
si piegò, sorreggendogli il capo. «Oh cielo! Billy! Donovan! Venite qui, la sua
carne è piena di macchie grigie.»
Donovan accorse al suo richiamo e dietro
di sé sentì muoversi anche Billy e Jordan. In piedi, con gli altri due accanto,
osservò dall’alto il sudore imperlare la fronte di Aiden e scivolare lungo il
collo, gli occhi rivolti all’indietro,
la bocca distorta in una smorfia di dolore e liquido denso e argento
fuoriuscire dai bordi delle cavità.
«A-aiutatemi… n-non vedo n-niente…»
supplicò Aiden con voce roca.
Con il volto rigato dalle lacrime, Chas
si girò a fissarli. «Presto! Fate qualcosa!»
«Non possono fare nulla. » Oscurità
Maggiore incrociò le braccia sul petto e levitò verso il cielo. «Il suo è un
avvelenamento da argento, mortale per i lupi mannari.»
Donovan si inginocchiò vicino ad Aiden e
gli strinse una mano. «Non ti agitare. Ti… ti…» Non seppe cosa dire. Non aveva
più promesse da fare.
Billy si piegò sulle ginocchia dietro di
lui. «Mi dispiace. Mi dispiace tanto.»
La voce di Oscurità Maggiore riecheggiò
nell’aria. «Questo è quello che succede se mi ostacolerete. Potrete solo
restare a guardare i vostri amati morire.»
Donovan si morse il labbro inferiore.
Aiden non aveva più forza nelle dita che sfiorava con le sue. Braccia e gambe
erano inerti.
In lui si spense l’ultimo segno di vita.
Continua…?