lunedì 15 gennaio 2024

Adolescenza sulla Bocca dell'Inferno - Puntata 51

Il Gioco del Branco 15: Come ti ha Cambiato l’Inferno?

 

«Non ci sono più dubbi: Kate è sicuramente S» sentenziò Michelle, seduta su una poltroncina sul fondo dell’auditorium. «Il suo cognome è Silver, stessa lettera iniziale con cui si firma.»

Billy arricciò il naso. «Mi sembra troppo ovvio.» Seduto accanto a lei, non condivideva affatto quella deduzione. «L’unica certezza è di quanto sia pericolosa. E potente. È riuscita  a far passare inosservati gli spari dell’agente Hogan. Nessuno è venuto fuori a controllare o ne ha parlato.»
Dando le spalle al palcoscenico, dove erano in fila i compagni per le audizioni, e con il mento posato sul braccio abbandonato sul bordo della spalliera, Betty ragionò: «Non sono la stessa persona, ma sono alleate, o simili. L’infermiera voleva coinvolgere i gemelli Wood nel suo branco, ma non poteva sapere che saremmo riusciti a parlare con loro, come ci aveva ordinato di non fare S.»
«E se avessi obbedito forse non ci sarebbe stato Mezzogiorno di fuoco nel cortile della scuola ieri pomeriggio» replicò Donovan, nel posto al suo fianco e girato di tre quarti. 
«Per favore, non ricominciate» disse Zec, seduto alla destra di Billy. «Grazie al cielo non si è fatto male nessuno.»
«Già… ma a Kate non importava» commentò Billy. Non riusciva a levarsi dalla mente l’indifferenza con cui era intervenuta e aveva parlato dell’agente Christopher Hogan. E nemmeno del disgusto e rancore con cui si è rivolta a lui, prima di lanciare l’ultima bomba. «Dobbiamo trovare al più presto la persona che vuole arruolare e metterla in guardia.»
«Anche se la nostra cerchia di conoscenze è piuttosto ristretta, non è comunque facile» sottolineò Zec.
Betty raddrizzò la schiena e aggiustò gli occhiali sulla base del naso. «Dobbiamo ragionare seguendo le trame delle serie televisive a cui si ispira. Come venivano coinvolti i personaggi vicini o legati in qualche modo ai protagonisti?»
Billy sbuffò. Non conosceva le due serie prese a modello da Kate e S e non sapeva come dare il suo apporto al gruppo.
«In Teen Wolf Scott McCall non recluta il suo branco, si forma piuttosto intorno a lui» fece Michelle con sguardo assorto.
«Ma Derek Hale ha un criterio specifico» rispose Zec. «Quando diventa un Alpha, cerca nella scuola i reietti, i bullizzati i perdenti… forse dovremmo andare in quella direzione.»
«Giusto! Anche in Pretty Little Liars i bersagli contro cui A. indirizza le ragazze hanno qualcosa di simile» concordò Betty.
Donovan si voltò del tutto verso gli altri compagni dietro di sé. «Se lo trasferiamo nella nostra situazione, anche Aiden e Jordan rientrano nelle categorie. Il primo fa parte della squadra di basket e per non essere bullizzato si finge meno intelligente. Mentre il secondo è… cioè era perseguitato dal professor Monaghan.»
Billy provò a seguire il loro ragionamento. Chi c’era, tra i compagni di scuola ancora in vita e coinvolto in faccende legate alla Bocca dell’Inferno, che potesse rientrare nella categoria? Fece scivolare lo sguardo lungo i sedili davanti al suo, nelle varie file con alcuni ragazzi membri del club di teatro e non riconobbe nessuno, fino a fermarsi su una ragazza da i lunghi capelli biondi.
«È Chas Chain» disse convinto.
Gli altri quattro si misero a fissarla a loro volta.
Donovan aggrottò la fronte. «Scherzi? È più il tipo da tormentare gli altri, invece di essere tormentata.»
«Osservate bene» insistette. «Ha sempre intorno una o due ragazze a farle da corteo, ma è seduta in mezzo alla fila, completamente sola. Nessuna “schiavetta” al seguito. Non è strano?»
Michelle si sporse in avanti. «In effetti è da diversi giorni che la vedo giare da sola anche per i corridoi e in mensa…»
«E ricordate, durante la messa in scena di Romeo e Giulietta è stata attaccata dai vampiri, è stata vittima del ciondolo di Giulietta ed era a scuola anche durante la distorsione infernale di Jordan» continuò Billy, sempre più sicuro della sua rivelazione. «In qualche modo tutta questa esposizione al soprannaturale può averla portata a essere isolata dagli altri. Il bersaglio ideale per Kate.»
«Messa sotto questa luce, non hai tutti i torti» concordò Betty. «Come la avviciniamo? Non ha decisamente un carattere affabile. E in più io, tu e Donovan dobbiamo rimanere qui per i provini.»
«Chas lo ha fatto ieri con me e Michelle, possiamo provare a parlarle noi» propose Zec.
Michelle storse il naso. «Devo proprio farlo anche io?»
«Al provino penserò domani, voglio cercare di convincerla in ogni modo» disse Billy risoluto. «Copritemi con la professoressa Noxon, questa faccenda ha la priorità.»
 

Chas li squadrò con aria stizzita, incrociando le braccia sul petto. «E voi mi avete trascinato fuori dall’auditorium per dirmi queste cavolate?»

«Tanto hai già fatto il provino, cosa ti importa?» domandò irritata Michelle.
«Devi sempre tenere sotto controllo la concorrenza» ribatté l’altra. «Ecco la differenza tra una professionista come me e dei dilettanti come voi.»
Billy s’infuriò. «Non stiamo scherzando. Quello che ti abbiamo detto è tutto vero. Non puoi ignorare i fatti. Quello che è successo l’anno scorso è frutto di manifestazioni soprannaturali e ne sei stata coinvolta anche tu.»
Non nutriva particolare simpatia per la ragazza, ma non voleva cadesse vittima del gioco di Kate. Ogni pedina arruolata in quella assurda partita contro di lui, era una persona in più sulla sua coscienza.
«Chas, sei intelligente per capire che c’è in ballo qualcosa di anormale» disse Zec. «Puoi non ricordare i particolari, ma sai di essere stata presente a eventi inspiegabili con la logica.»
«E se anche fosse?» domandò Chas con scarso interesse. «Di cosa dovrei preoccuparmi?»
«Devi stare lontana dall’infermiera Silver, da Aiden Cheung e da Jordan Guiterrez» le ordinò Billy. «Qualunque promessa ti facciano, non fidarti. Ogni offerta ha un prezzo altissimo.»
Chas lo fissò negli occhi e gli parve leggervi all’interno un principio di timore. «Non capisco dove vuoi arrivare, ma non hanno nulla che mi interessi.» Li spinse via, allontanandosi dal muro contro cui l’avevano accerchiata e avanzò nel corridoio. «La vostra fama è diffusa in tutto il liceo. Ed è vero. Siete degli schizzati.»
Billy la rincorse e le afferrò una spalla. «Ti stiamo mettendo in guardia, vogliamo aiutarti, sapere che sarai al sicuro.»
Lei scansò via le sue dita con la mano destra dalla maglietta. «Lo sarò, lontano dalla vostra combriccola di svitati.»
Chas riprese a camminare e Billy si mosse per seguirla, ma Zec lo bloccò per un polso.
«È inutile, non vuole ascoltarci» gli disse. «Abbiamo fatto quello che potevamo.»
«Non è abbastanza» ribatté. «Non mi arrendo.»
Billy si liberò dalla presa e inseguì Chas nel corridoio, tra le file di armadietti. Svoltò poco dopo lei  e la vide davanti all’auditorium, la mano sulla maniglia. Prima che la piegasse, fu raggiunta dall’infermiera Kate Silver.
«Oh, Chas meno male che sei qui. Dobbiamo controllare le tue vaccinazioni.»
«Cosa? Adesso?» domandò la ragazza sorpresa.
«È la solita routine prima di ogni attività extrascolastica» rispose Kate sorridente. «Non vuoi rischiare di essere esclusa dallo spettacolo?»
Chas scosse la testa e la seguì verso l’infermeria.
«No! Aspetta» gridò Billy.
Svoltò all’improvviso, scivolando sul pavimento, per non perderla di vista, ma due figure gli si pararono davanti.
«Non sai proprio farti i fatti tuoi» gli fece Aiden guardandolo di sbieco.
«Non ti intromettere» continuò Jordan. «Riguarda solo Chas.»
Billy non fu poi tanto sorpreso di ritrovarli tra i piedi. Erano i primi membri del branco di Kate, seguivano i suoi ordini e lei non voleva intromissioni. Averlo avvisato era solo un modo per stuzzicarlo. O peggio, dimostrare che non poteva fermarla.
«Non sa a cosa sta andando in contro» replicò. «E a nessuno di voi importa di lei.»
«A te sì, invece?» Jordan lo fissò adirato. «Non mi sembra ti interessassi a Chas finché non hai capito che poteva migliorare. Puoi atteggiarti a supereroe quanto vuoi, ma non sei migliore di noi.»
«Ho commesso degli errori, ma non ho mai attirato nessuno in una trappola.»
Aiden lo spintonò. «Credi di sapere sempre tutto! Chi è buono, chi è cattivo. Non ti è venuto in mente che potresti essere tu il problema per tutti.»
Era inutile farli ragionare. Kate li aveva plagiati, oppure pensavano davvero questo di lui. A Billy non importò. Doveva provare a salvare Chas. Qualsiasi proposta di Kate, non era a fin di bene.
«Fatemi passare.»
«Altrimenti?» Aiden girò il polso destro e mostrò il palmo con le cinque dita aperte e piegate. Ognuna aveva un artiglio scuro ben visibile. «Ho voglia di vederti reagire» ringhiò.
Dei passi concitati alle sue spalle annunciarono l’arrivo dei suoi amici.
«Vuoi davvero farti vedere da tutti nel tuo altro stato?» domandò serio Zec.
«Vale anche per voi» replicò Jordan.
I capelli di Michelle si tinsero di nero e le sottili vene scure comparvero sul volto. «Per noi non è un problema.»
Jordan prese il braccio del compagno. «Lascia stare. Ci sarà un’altra occasione. Ormai Kate dovrebbe aver finito.»
Billy li guardò allibito. «Non volevate davvero scontrarvi con me. Avete solo preso tempo perché Kate la convincesse indisturbata.»
Aiden ridacchiò, rinfoderando gli artigli. «L’acume non è trai i tuoi superpoteri.»  
Entrambi si voltarono e se ne andarono lasciandolo con i suoi compagni a domandarsi cosa aveva deciso Chas.
 

Billy, Zec e Michelle rientrarono di soppiatto in auditorium e ripresero i loro posti di prima.

«Come è andata?» domandò Donovan in un bisbigliò.
«Chas non è con voi…» sussurrò Betty. «Non vi ha creduto.»
Billy annuì sconsolato.
«Non è detto che ceda alla proposta di Kate» tentò Zec, per risollevargli il morale.
Le porte dell’auditorium si spalancarono.
Chas entrò raggiante, scostandosi i capelli biondi dietro le spalle. Girò il viso e gli rivolse un sorriso angelico, tutt’altro che rassicurante. A pochi passi da lei, ai suoi lati, procedettero Aiden e Jordan, un po’ come delle guardie del corpo e un po’ come complici con un obbiettivo sinistro.
Continuarono tranquilli verso tre poltroncine nella fila centrale e si sedettero.
Per Billy non c’erano dubbi.
Kate aveva convinto Chas a entrare nel branco e si chiese, nel farlo, in che modo l’avesse cambiata.
 
 

                                                           Continua…?

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