Zec arrivò trafelato nel cortile davanti
all’ingresso della scuola.
Con una catena di SMS aveva chiamato a
raccolta la Scooby Gang – avevano
iniziato a definirsi come nella serie tv – e dato loro appuntamento prima
dell’inizio delle lezioni. Dovevano presentarsi al più presto.
«Qual è l’emergenza? Io non ho avvertito
nulla» lo accolse Billy.
«Già, perché hai tutta questa urgenza?»
chiese Donovan, sbadigliando. «Non ho avuto neanche il tempo di far colazione.»
Michelle inghiottì con aria colpevole il
bagel che stava masticando. Fissò la metà mezza smangiucchiata e la offrì al
compagno. «Ne vuoi un po’?»
Donovan scosse la testa sorridendo.
«Insomma, vuoi dirci perché ci hai fatto
correre qui con tutto questo mistero?» sbuffò Betty.
Zec notò sorpreso una punta di ostilità
nella sua voce e non era da lei trattarlo così. Era cambiata dalla sera in cui
avevano affrontato i bulli vampiri e se ne era accorto anche a casa di
Michelle. Però non aveva tempo per chiederle spiegazioni, c’erano questioni più
urgenti.
«Stamattina appena sveglio ho
controllato il cellulare dell’auditorium, ed è comparsa questa.» Mostrò ai
quattro compagni il display dello smartphone su cui era visibile una lunga
playlist di canzoni. «Non c’era la prima volta che l’ho acceso.»
«Ne sei sicuro?» domandò Donovan,
sfiorando lo schermo con il polpastrello e facendo scorrere la lista di brani.
Zec annuì. «Da quando ho deciso di
attivarlo, non lo perdo d’occhio. Tranne quando dormo.»
«Quindi è comparsa stanotte» constatò
Billy.
Michelle si leccò le dita unte dal
bagel. «Perché dovremmo preoccuparci se hai della musica da ascoltare?»
«Dobbiamo sapere da chi arriva il
cellulare» sentenziò Betty. Si sistemò gli occhiali e aggiunse: «Mi hai detto
che avevi una teoria su chi potesse essere, diccelo.»
Zec la guardò di sbieco. Le aveva fatto
quella rivelazione in confidenza, non aveva il diritto di tiralo fuori davanti
agli altri, e lui non aveva voglia di condividere la sua storia e la sua
speranza sul benefattore segreto. Osservò Billy, Donovan e Michelle fissarlo
con aria interrogativa, così disse: «È solo un’idea balzana, non ho nessuna
prova per esserne sicuro.»
«C’era quella frase, quando l’hai
trovato…» disse Michelle, fermandosi per ricordarla.
Billy intervenne. «“Meglio il demone che
conosci”, era così?»
«Sì, giusto» confermò Donovan.
La campanella dell’orario di entrata
suonò, facendoli sobbalzare.
Alcuni ragazzi iniziarono a farsi avanti
oltre il cancello, avanzando pigramente nel cortile.
«Coraggio, Zec. Dicci quello che pensi»
lo esortò Betty. «Tra poco dobbiamo andare a lezione.»
Zec rimase a fissarli con il fiato
sospeso. Provava un timore irrazionale nel dire apertamente di chi ipotizzava
potesse trattarsi. Come se pronunciarlo ad alta voce potesse renderlo reale e
annullarlo nello stesso tempo. E temeva entrambe le possibilità. Iniziò
debolmente: «Ecco è una storia lunga e io…»
«Avverto qualcosa di soprannaturale» lo
interruppe Billy.
Zec e gli altri lo guardarono allarmati.
Poi si voltarono circospetti finché qualcuno attirò la loro attenzione.
«Basta, per carità!»
I cinque amici e gran parte degli
studenti si girarono verso il cancello, dove proveniva quella voce. Una ragazza
dalla pelle rosso rubino, una coda di capelli castani che le partivano dalla
nuca e con indosso un top viola e jeans aderenti dello stesso colore, camminò
tra la folla, incurante degli sguardi increduli che le rivolgevano.
«Questa attesa è snervante» disse la
ragazza avanzando sicura verso il gruppo di Zec. «Non posso rimandare oltre la
mia entrata in scena.»
Trovandosela a poca distanza , Zec si
accorse di altri particolari che caratterizzavano il suo aspetto demoniaco.
Orecchie a punta tempestate di piercing, un altro brillantino sulla narice
sinistra e il colore degli occhi. Occhi verdi inconfondibili.
«Non è possibile.» Zec deglutì a fatica.
«Dana.»
«Ciao fratellino, non sei contento di
rivedermi?» chiese Dana.
Lui iniziò a tremare. «Tu… come? Cosa?
Non riesco a credere che sei qui» Si girò verso gli amici. «La vedete anche
voi, vero? Non è un’allucinazione?»
Billy gli strinse la mano destra. «Sì,
la vediamo tutti, stai calmo.» Si rivolse poi alla ragazza demone. «Sei davvero
sua sorella?»
«Al cento per cento» rispose Dana. «E in
quanto al perché sono qui, è semplice:
sono venuta a portare un po’ di pepe nella tua vita, Zec.» Schioccò le
dita e una base musicale partì, diffondendo il suono in tutto il cortile.
Tutti si guardarono intorno cercando
altoparlanti che non c’erano, mentre un coro iniziò a intonare una canzone.
La
La La La La La La La La
«La conosco» disse Michelle. «È una
canzone delle Spice Girls.»
«Sì, è Spice Up Your Life» confermò Betty.
Dana indietreggiò nel centro del
cortile. Iniziò ad ancheggiare al ritmo della musica e alcuni ragazzi e
ragazze, le si fecero intorno, seguendo i suoi movimenti e inscenando una
coreografia.
Betty, Michelle e Donovan lasciarono i
due amici e si mossero per unirsi alle danze.
«Ragazzi, che fate? Che sta succedendo?»
domandò Zec confuso.
«Non so… non riesco a resistere» rispose
Donovan, agitando le braccia intorno al gruppo di altri ragazzi.
In mezzo a loro, Dana puntò lo sguardo
su Zec e iniziò a cantare:
«Quando ti senti triste e giù
Ti
porterò dove vuoi tu
Sorridi
e balla, ti sentirai libero
Ciò
che ti serve è pensare positivo.
Demoni
del mondo
Un
po’ di pepe nella tua vita
Ogni
ragazzo e ogni ragazza
Un
po’ di pepe nella tua vita
Umani
del mondo
Un
po’ di pepe nella tua vita
Aahh…»
«Sta cambiando le parole» notò Zec,
mentre i suoi amici e gli altri ragazzi della scuola ballavano intorno a Dana e
si univano al coro. «La base musicale è quella ma il testo è diverso.»
Lei continuò:
«Poga a sinistra
Se
ti stai divertendo
Dimenati
a destra
Se
ti fa star bene
Cuccioli
davanti a me
Huh
Huh
Dai
rilassati.»
Zec guardò incredulo il balletto andare
avanti come una perfetta coreografia studiata e preparata nei minimi dettagli.
«Non capisco cosa sta cercando di fare.»
«Credo ti stia parlando in musica»
rispose Billy. «La canzone è per te.»
Zec sentì la mano dell’amico agitarsi
nella sua. «Cos’hai?»
«Non lasciarmi, il suo richiamo a unirmi
nel numero musicale è forte» spiegò Billy.
«La La La La La La La La La
Vampiro
ombroso sulla Bocca dell’Inferno
Nemico
sia per te che per me
La
reginetta del ballo combatterà li kung fu
Cacciatrici
tribali e tutto ciò che sta nel mezzo
Demoni
del mondo
Un
po’ di pepe nella tua vita
Ogni
ragazzo e ogni ragazza
Un
po’ di pepe nella tua vita
Umani
del mondo
Un
po’ di pepe nella tua vita
Aahh
Poga
a sinistra
Se
ti stai divertendo
Dimenati
a destra
Se
ti fa star bene
Cuccioli
davanti a me
Huh
Huh e un altro giro
Poga
a sinistra
Se
ti stai divertendo
Dimenati
a destra
Se
ti fa star bene
Cuccioli
davanti a me
Huh
Huh
Dai
rilassati.»
Dana si discostò dai suoi ballerini
improvvisati e si avvicinò con mosse sinuose al fratello. Gli mise un braccio
intorno alle spalle e disse:
«Ti ho seguito tutto il tempo, ma era difficile
Tra
un sogno e una premonizione, un po’ polka un po’ salsa
Sciogliti,
sciogliti,
Sciogliti,
sciogliti
Son
tornataaa
Aahh
aahhh.»
Dana tornò dal suo corpo di ballo
amatoriale e guidandoli nella danza, intonò le strofe finali.
«Demoni del mondo
Un
po’ di pepe nella tua vita
Ogni
ragazzo e ogni ragazza
Un
po’ di pepe nella tua vita
Umani
del mondo
Un
po’ di pepe nella tua vita
Aahh
Poga
a sinistra
Se
ti stai divertendo
Dimenati
a destra
Se
ti fa star bene
Cuccioli
davanti a me
Huh
Huh e un altro giro
Poga
a sinistra
Se
ti stai divertendo
Dimenati
a destra
Se
ti fa star bene
Cuccioli
davanti a me
Huh
Huh
Dai
rilassati.»
La musica si fermò di colpo.
Tutti i ragazzi si guardarono intorno
confusi e ansanti.
Dana fece l’occhiolino a Zec e sparì in
uno sbuffo di fumo violetto.
La campanella suonò un’ultima volta per
richiamare gli studenti nelle aule.
Continua…?
3 commenti:
No tu non puoi finirmi un capitolo così! Con sua sorella un demone (tra tutte le mie ipotesi su di lei non mi era mai passato per la testa ) che prima balla e canta come se fosse in high School musical e poi scompare, una Betty acida come una zitella povero Zec mi dispiace per lui. Mamma mia si sta facendo tutto più complicato mi stai facendo uscire il fumo dalle orecchie
No tu non puoi finirmi un capitolo così! Con sua sorella un demone (tra tutte le mie ipotesi su di lei non mi era mai passato per la testa ) che prima balla e canta come se fosse in high School musical e poi scompare, una Betty acida come una zitella povero Zec mi dispiace per lui. Mamma mia si sta facendo tutto più complicato mi stai facendo uscire il fumo dalle orecchie
Ciao Lady Red Moon, sono contento di suscitare tanto interesse e soprattutto di averti sorpreso con questa rivelazione. Comunque ci sono diversi piccoli indizi nelle puntate precedenti e presto delle spiegazioni nelle prossime puntate.
Grazie perché continui a seguirmi :)
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