Sorge Oscurità Maggiore 2: Cosa Sussurra l’Oscurità?
Sentiva freddo. Billy strinse le braccia
coperte dalle maniche della camicia a quadri aperta sul petto e sotto notò la maglietta stropicciata con la
scritta Real Vampires Bite!
«Ero in pigiama.»
La sua voce echeggiò e si guardò
intorno. Era a scuola, nel corridoio al pianterreno. Doveva essere già mattino.
Però l’esterno era buio, dai vetri delle finestre sulla destra filtrava una
luce elettrica fioca.
«Ho dimenticato lo zaino e anche che
cosa ho alla prima ora.»
Fissando sempre al di là del vetro, vide
una figura. Non riconobbe se era un maschio o un femmina. Andò verso l’uscita
di sicurezza, si appoggiò al maniglione antipanico, lo abbassò e spalancando la
porta, uscì nel prato.
Udì il rombo di un motore e lo strombazzare
di un clacson. Non c’era nulla tra le lapidi sparse sull’erba.
«Il cancello del cimitero è dall’altra
parte.» Cercò la figura che aveva scorto prima. «Dove sei andato? Non avevamo
un appuntamento.»
«Volevo farti una sorpresa.»
La voce lo fece girare sulla sinistra.
Dana Giller lo fissava a braccia conserte sul top viola, appoggiata a un muro verde militare.
«Cosa ci fai qui? Non me la sento di
cantare?»
Dana rise. «Giusto, è colpa di questa
forma. Sai, non ho ancora scelto bene come presentarmi, ma voglio lasciarti a
bocca aperta.» Gli tese la mano sinistra color rosso rubino. «Avvicinati, qui
staremo più tranquilli.»
Billy la raggiunse. «Zec vorrà vederti e
non gli piacerà se vieni a trovare solo me.»
Dana rise di nuovo e gli afferrò il
braccio sinistro, trascinandolo nel muro verde con lei.
Per la frazione di un secondo, Billy
ebbe l’impressione di essere sbalzato fuori dal suo corpo: si vide camminare
con gli occhi chiusi e poi tornò nel cimitero. Nella stanza tutta verde
militare.
«Non mi piace» si lamentò. «La mente… i
miei poteri… il senso soprannaturale mi avvisa sempre.»
Dana arricciò le labbra in un broncio.
«Lo sospettavo, ho io il controllo, ma non ti arrendi. Tanto vale dirti la
verità.»
«Cosa?»
«Questo è un sogno.» Dana si mise i palmi
sul viso e li fece scivolare verso l’alto, lisciandosi i capelli e non era più
lei. Era Simon. «Ti piaccio di più così?»
«Cosa?»
«Lo hai già chiesto. Segui il tuo
istinto» rispose Simon, poggiando le mani sulle sue spalle.
Billy lo fissò. «Sei diventato un
vampiro e ti abbiamo ucciso. Non sei veramente tu. Chi sei?»
«Per questo è ancora presto, ma te lo
dirò.» Simon gli sorrise mostrando i denti. «Ora siamo qui per un’altra
ragione.»
«Dove sarebbe qui?» Osservò le pareti verde militare, attraverso riusciva a
distinguere delle forme diverse. Era simile a un prato con delle pietre.
«Non ti distrarre!» gridò Simon. «La
questione di cui dobbiamo discutere è importante.»
Billy
spostò di nuovo lo sguardo su di lui. Anzi lei. Ora aveva capelli biondi e una
maglia rosa con minigonna dello stesso colore. «Caroline? Eri un vampiro anche
tu.»
«La forma non è importante, devi solo
ascoltare» replicò Caroline. «Presto ci incontreremo e voglio mettere in chiaro
le tue intenzioni. Se lo decidiamo prima, possiamo instaurare un rapporto non
ostile.»
«Come posso prendere una decisione, se
non so con chi sto parlando?»
«Puoi, se sai cosa vuoi. Ti piace il
sogno?»
«Questo sogno?»
Caroline scosse la testa. «Pensa più in grande.
L’intera realtà che ti muta intorno. La Bocca dell’Inferno. Non si sta poi così
male, vero?»
«Forse. Ma muoiono persone. Gente
innocente che non sa cosa sta succedendo a Dorms.» Billy irrigidì la mascella.
«Con il suo coma, Elliott ha generato più di un sogno solo suo, con i poteri
psichici tocca varie menti e ognuno partecipa in modo involontario. Paure,
timori, angosce… tutto assume una forma mortale. Non voglio lasciarli in
pericolo.»
«Non va sempre tutto male.» Caroline
girò su se stessa e tornando di fronte a lui, aveva l’aspetto di Aiden Cheung. «Posso
diventare un grosso lupo cattivo e mi piace.»
«Credi sul serio che fosse quello che lui volesse?» Billy vedeva il ragazzo
davanti a sé, ma sapeva che non era l’originale. «Anche nel suo caso ha scelto
qualcun altro.»
Aiden mostrò un ghigno. «Ha voluto
tenersi la licantropia e tutto quello che ne deriva. E ti assicuro, so che non
gli dispiace affatto. Questo dimostra che c’è anche un lato positivo: sogni e
desideri impronunciabili che si avverano senza sforzo.»
«Non posso comunque lasciare tutto così
com’è»
«Continua a combattere» disse Aiden,
stringendosi nelle spalle. «Sei stato messo nella realtà per questo, giusto?
Svolgi il tuo ruolo di prescelto, lotta contro i mostri e così la tua coscienza
è a posto.»
«No, non posso accettarlo.» Billy
incrociò le braccia sul petto. «Sono parte del problema come proiezione di
Elliott e so come risolverlo.»
«Ne sei sicuro?» Aiden fu scosso da
tremiti si accucciò al suolo verde e quando si rialzò, aveva l’aspetto di Kate
Silver. «Non hai mai capito la verità su quella decisione di Elliott.»
«Indagherò sulla questione. Scoprirò
cosa lo ha portato a fare quella scelta e sistemerò tutto.»
«Sarà doloroso, molto doloroso. Qualcosa
del tipo “Dal profondo ti divora”.
Sei sicuro di poterlo affrontare?»
Billy avvertì un nodo alla gola. Faceva
fatica a respirare e un sapore acido gli si diffuse dentro la bocca. «Non… no..
n..»
«Oh, povero piccolo. Sei paralizzato
dalla paura.» Kate lo guardò dispiaciuta, piegando i bordi delle labbra vero il
basso. «Ora comprendi perché volevo fare questa chiacchierata? Ti sto facendo
un favore. Tutto quello che voglio è mantenere lo status quo. Quando arriverò,
mi lascerai la libertà di agire come mi pare, non ti intrometterai nei miei
affari e soprattutto non cercherai di sbarazzarti di me. Vivremo su questa
bella Bocca dell’Inferno, io per i miei scopi e tu facendo la tua parte da eroe
salvatore degli indifesi. Un equilibrio perfetto.»
Billy ingoiò a fatica la boccata di
acido. Tossì e si massaggiò la pelle esterna della gola, inspirando con il
naso. «No. Affronterò qualsiasi situazione e conseguenza e sveglierò Elliott.»
«Che peccato. Speravo potessimo trovare
un accordo di non aggressione.» Kate gli girò intorno. «Ti stai addentrando in
un luogo oscuro e soffriranno tutti.»
«Basta» urlò Billy, afferrandola per le
braccia e bloccando il suo girotondo. «Mi stai minacciando, dimmi chi sei e
facciamola finita.»
Kate si passò la lingua sui denti.
«Posso darti un indizio, mi hai già visto con quest’aspetto addosso e non sono
Sasha DiVittis.»
Billy ritrasse le mani. «Oscurità
Maggiore.»
«Bravo, il mio piccolino» Kate si sporse
in avanti e intrecciò il mignolo destro in una ciocca di capelli
castano-rossicci. «Per quanto riguarda il finire, sei fuori strada. Ho appena
cominciato, ho atteso a lungo e anche la parentesi del gioco di questa finta
lupa-proiezione astrale, mi ha aiutato a imparare molto.»
«Cosa significa?»
«So il tuo punto di forza: i tuoi amici.
Ma sono anche la tua debolezza. Se andrai avanti con il tuo proposito di
intralciarmi e chiudere la Bocca dell’Inferno, il prezzo lo pagheranno anche
loro.»
Billy scattò in avanti, vide le sue dita
attraversare la figura di Kate, ormai svanita e impossibile da raggiungere.
Era solo. In quell’ambiente verde. E non
sapeva come uscirne.
Non riusciva a svegliarsi.
Continua…?