Eccoci
a parlare di nuovo della serie americana Supernatural.
In questo post (Supernatural Stagioni 1 e 2 ) avevo fatto una panoramica sulle prime
due e ora procediamo con quelle dalla tre alla cinque. Ovviamente come nel caso
del post precedente se non avete visto le puntate siete a rischio di SPOILER.
La
stagione tre si apre con un pathos non minore rispetto alla precedente. Dean sa
di avere poco da vivere, Sam vuole a ogni costo trovare un modo per salvarlo e
sullo sfondo si profila una guerra contro e tra demoni. Nel corso della
stagione infatti, i mostri di puntata saranno sempre minori a favore dei demoni
che diventano gli antagonisti principali e la minaccia su cui ruota la
stagione. Apprendiamo che il demone Lilith (Sierra
McCormick) ha preso il posto di Azazel come nemesi dei fratelli, lei ha il contratto
che spedirà Dean all’Inferno e allo stesso tempo vede Sam come una minaccia
alla sua ascesa.
Sul
fronte episodi verticali (quelli cioè non legati alla trama principale) i
migliori risultano quelli che mostrano sprazzi del passato dei fratelli
Winchester e quelli che iniziano a prendere un po’ in giro il genere horror e
il media televisivo (come l’episodio in cui ritornano Ed e Harry con un reality
sulle case infestate). Nonostante ciò, una sorta di malinconia legata
all’inevitabilità del fato di Dean e all’impossibilità di Sam di cambiarlo,
permea in qualche modo tutti gli episodi, rendendo questa la stagione meno
allegra. Emblematica è la puntata in cui fa il ritorno il Trickster che tenta
di insegnare a Sam che non c’è modo di aggirare la morte e l’unico modo per
farcela e accettarla e godersi il tempo che gli rimane con Dean, oltre a
rimarcare ancora una volta come il loro rapporto sia la loro debolezza perché
entrambi sono sempre pronti a sacrificarsi per l’altro e i loro nemici ne sono
a conoscenza.
Sul
fronte personaggi rilevanti, vengono presentate Lisa Braeden (Cindy Sampson) che è a tutti gli effetti
l’anima gemella di Dean e soprattutto Ruby (Katie
Cassidy) una ex-strega, divenuta demone, scappata dall’Inferno, in possesso
di un coltello che può uccidere i suoi simili e per qualche misteriosa ragione
interessata alle facoltà psichiche di Sam.
Nel
finale di stagione Sam e Dean affrontano Lilith, ma se il primo si salva perché
sembra immune ai poteri del demone, il secondo ha finito il suo tempo e viene
dilaniato da un Mastino Infernale e nell’ultima scena vediamo la sua anima
incatenata all’Inferno.
Arrivati
alla quarta stagione, la trama diventa più incentrata sulla mitologia della
serie e gli episodi sono maggiormente legati tra loro. Si comincia subito con
Dean che viene resuscitato da un’entità misteriosa e scopre che i quaranta anni
che ha passato all’Inferno sono in realtà solo quattro mesi nel mondo reale.
Rintraccia Sam, che dopo la sua morte ha accettato appieno la vita da
Cacciatore, ma ha anche qualche segreto da nascondere. E Dean stesso non vuole
affatto parlare di quello che è successo all’Inferno. Al termine della prima
puntata si scopre che il misterioso salvatore di Dean non è altro che Castiel (Misha Collins) un angelo del Paradiso
che ammette che Dio ha dei piani per lui.
Castiel
diviene un membro fisso del cast e resterà nella serie per le stagioni a
seguire, ma cosa più importante attraverso lui viene introdotta per la prima
volta nella serie la figura degli angeli, che nessun Cacciatore ha mai
incontrato in anni di carriera. Gli angeli in Supernatural però non sono come ce li si può aspettare. Se Castiel
nella sua durezza mostra comunque un senso di rispetto e compassione verso gli
esseri umani, i suoi fratelli non sono dello stesso parere: per loro gli umani
sono esseri imperfetti e non capiscono perché Dio li tenga tanto a cuore e
mostrano una natura più da guerrieri spietati che da guardiani amorevoli.
Simbolici in questo senso saranno gli episodi in cui compare Anna Milton (Julie McNiven), un angelo caduto dal
Paradiso perché stanca di eseguire sempre e solo ordini di un Dio che non ha
mai visto e vuole provare le emozioni, rinascendo in forma umana e venendo per
questo perseguitata da i suoi fratelli Celesti. Un ulteriore esempio della
natura ambigua di questa versione degli angeli è data dal fatto che hanno
bisogno di un corpo umano da possedere per manifestarsi sulla Terra e anche se
per farlo hanno bisogno del consenso del proprietario, rimane un elemento che
non li discosta poi troppo dal comportamento dei demoni.
Gli
angeli sono comunque associati al concetto di Bene e un parallelismo
interessante si crea nel momento in cui Castiel instaura un rapporto profondo
con Dean, mentre Sam accetta l’aiuto e gli insegnamenti del demone Ruby (in
questa stagione interpretata da Genevieve
Cortese) che lo sprona a usare i suoi poteri psichici per esorcizzare gli
umani posseduti dai demoni. Questo schieramento sarà una sorta di anticipazione
sugli sviluppi futuri soprattutto perché il potere di Sam, che lo aveva già
reso il prescelto di Azazel a succedergli e un rivale agli occhi di Lilith, ora
diviene anche il motivo principale della sua frattura nel apporto con Dean.
A
livello di trama, come già detto, gli episodi sono maggiormente collegati e il
fulcro principale diventa la lotta contro Lilith per impedirle di rompere i 66
Sigilli che permetteranno la resurrezione di Lucifero. A questi si affiancano
puntate con importanti rivelazioni sul passato non solo di Sam e Dean, ma anche
dei loro genitori Mary e John. Si svela che in realtà la famiglia con una
tradizione da Cacciatori è quella della donna e lei stessa lo era in gioventù e
assistiamo anche al suo primo incontro con Azazel e all’introduzione di suo
padre Samuel Campbell (Mitch Pileggi)
nonno di Sam e Dean e parte dei personaggi che ritorneranno in futuro.
Il
tono generale della stagione torna a essere meno pessimista e ci sono episodi
divertenti che giocano sulla meta-fiction, come ad esempio uno che ironizza sui
classici mostri horror, oppure quello in cui consociamo il profeta Chuck
Shirley (Rob Benedict) autore di una
serie di romanzi sulla vita dei protagonisti e che saranno i futuri “Vangeli
dei Winchester”, fino alla puntata Il salto
dello squalo che è anche il termine con cui in America si evidenzia quando
una serie ha superato il limite della credibilità e decreta l’abbandono dei fan
e dove viene introdotto Adam Milligan (Jake
Abel) fratellastro dei protagonisti.
Al
momento del finale di stagione si torna però agli inevitabili temi più seri e
dopo aver scoperto che il capo degli angeli è Zaccaria (Kurt Fuller), non più intenzionato a seguire i voleri di Dio e che
aver sparso sangue all’Inferno ha fatto rompere a Dean il primo Sigillo, rendendolo
anche l’unico in grado di impedire l’Apocalisse, apprendiamo che Sam si nutre
del sangue di Ruby per potenziare i suoi poteri e proprio lei ha fatto il
doppio gioco fin dall’inizio.
Un
Sam in crisi di astinenza da sangue di demone e convinto di poter sventare
l’Apocalisse con i suoi poteri, arriva ai ferri corti con Dean, terrorizzato
che il fratello possa trasformarsi in un mostro da cacciare, segnando per la
prima volta in quattro stagioni il momento in cui i fratelli Winchester sono
volutamente uno contro l’altro.
Niente
è però come sembra e come angeli e demoni hanno fatto credere ai protagonisti.
Zaccaria rivela che il loro obbiettivo non è impedire l’Apocalisse, ma al
contrario vogliono scatenarla per ripulire il mondo e vogliono usare Dean come
arma per combattere Lucifero quando sarà risorto e per questo non hanno
rivelato che Lilith è in realtà l’ultimo sigillo da spezzare. Allo stesso tempo
Sam, manovrato da Ruby, arriva a uccidere Lilith, aprendo di fatto la prigione
di Lucifero e scoprendo che quel piano era stato escogitato da Azazel e Lilith
da diversi anni, addirittura da prima che lui nascesse e questo lancia una
nuova luce sinistra sul reclutamento fatto da Azazel e sullo stesso Sam in
quanto unico bambino prescelto ancora in vita. La stagione si chiude con i
fratelli riuniti (grazie all’intervento di un Castiel pentito) e consci di
essere stati raggirati, uccidono Ruby, però sono inermi davanti alla
resurrezione di Lucifero.
Con
l’inizio della stagione cinque si percepisce fin da subito una sensazione di
chiusura e il voler portare a termine le trame e sottotrame: infatti, come ho
scritto nel post precedente sulla serie, nell’idea del creatore Eric Kripke
questa sarebbe dovuta essere la stagione finale.
Sam
e Dean sopravvivono alla liberazione di Lucifero, grazie all’intervento di Dio,
ma angeli e demoni sono già sulle loro tracce perché entrambi i fratelli hanno
un ruolo centrale nell’Apocalisse che si sta scatenando. I due discendono in
linea di sangue dal Caino e Abele biblici e sono gli unici corpi ospiti in cui possono
entrare l’Arcangelo Michele e l’angelo caduto Lucifero per fronteggiarsi.
Ovviamente essendo entrambi angeli, hanno bisogno del permesso degli
interessati per possederli e se Zaccaria e i suoi fratelli tentano di tutto per
convincere Dean a dire “Sì” a Michele, Lucifero (interpretato da Mark Pellegrino) prende in possesso un
corpo momentaneo e comincia i preparativi per l’Apocalisse sguinzagliando nel
mondo i suoi Quattro Cavalieri, convinto che al momento della resa dei conti
Sam non riuscirà a dirgli di “No”.
In
questa stagione gli episodi non legati alla trama principale sono marginali, ma
c’è comunque spazio per spunti interessanti e ritorni collegati alle stagioni
passate. Rivediamo il demone Meg (da questa stagione interpretata da Rachel Miner), ritornano per l’ultima
volta da vive Ellen e Jo, viene resuscitato il fratellastro dei Winchester per
fungere da “contenitore” temporaneo di Michele e c’è un’importante rivelazione
sul Trickster. Nell’episodio Prigionieri
della TV – oltre a parodiare serie come Grey’s
Anatomy e C.S.I. Scena del Crimine
che all’epoca della messa in onda erano due dei principali show concorrenti
nella sera in cui andava in onda anche Supernatural
– si scopre infatti che è in realtà l’Arcangelo Gabriele, scappato dal Paradiso
per non assistere ai litigi dei fratelli angeli dovuti all’assenza del Padre
Divino e rifugiatosi sulla Terra dove si intrattiene creando situazioni
paradossali e per lui questa sarà l’ultima stagione.
Nonostante
si respiri un’aria di conclusione, viene però inserito un personaggio
importante: il demone Re degli Incroci Crowley (Mark A. Sheppard) ex-braccio destro di Lilith e come lei capo dei
Demoni degli Incroci (apparsi la prima volta nella stagione 2). Al contrario dei
suoi simili, Crowley non crede che una volta sterminata l’umanità Lucifero
regalerà il Paradiso ai demoni suoi figli e sottoposti e così si allea con Sam,
Dean, Bobby e Castiel per sventare l’Apocalisse.
L’atmosfera
della stagione si alterna tra momenti divertenti e comici ad altri più
drammatici, cupi e desolanti che sono evidenziati soprattutto dalla fuga di
Dio, ultima speranza dei Winchester di impedire agli angeli di portare a
termine il loro piano. I due fratelli che hanno sempre messo l’incolumità del
fratello davanti alla propria, si trovano ora costretti a fare l’impossibile
per non doversi uccidere a vicenda, perché comunque vada a finire, Paradiso o
Inferno, loro perderanno. Come dicevo è la chiusura di un cerchio: una serie
iniziata con due fratelli che si ritrovano arriva al punto finale in cui quegli
stessi fratelli saranno costretti a battersi l’un l’altro fino alla morte.
Dopo
essere stati messi di fronte a un fato oscuro e impossibile da scongiurare, Sam
e Dean trovano però una piccola speranza: Lucifero è uscito da una gabbia e può
essere rinchiuso di nuovo in quella prigione. Per farlo c’è bisogno dei quattro
anelli dei Quattro Cavalieri dell’Apocalisse e Sam deve cedere il suo corpo a
Lucifero e mantenere il controllo quel tanto che basta per saltare nella gabbia
e rimanerci rinchiuso. È un piano suicida, che salverebbe il mondo e
condannerebbe Sam, ma gli permetterebbe anche di espiare la colpa di essere
stato lui la causa per cui il diavolo è libero. E alla fine risulta essere
l’unica soluzione possibile.
Nel
finale di stagione assistiamo così a un Sam che in un primo mento non riesce a
contrastare Lucifero, ma poi ricordando il suo passato con Dean rinsavisce,
prende il controllo e si sacrifica per la salvezza del mondo. Distrutto, Dean
rispetta comunque le volontà di Sam e non tenta di riportarlo in vita,
scegliendo invece di iniziare una vita normale con Lisa.
L’intero
episodio finale della quinta stagione ci è raccontato per bocca di Chuck il
profeta, autore anche dei libri fittizi sulla serie e (almeno in questa
puntata) quasi un alter ego di Eric Kripke, che afferma che i finali sono
difficili e mai completamente definitivi. Nell’ultimo fotogramma infatti ci
viene mostrato Dean a casa con la sua nuova famiglia e Sam che lo osserva
all’esterno.
Non
so se questa era davvero la fine voluta dal suo creatore, o l’ultima scena è
stata aggiunta perché la rete CW non aveva intenzione di chiudere la serie,
resta il fatto che ci sono i presupposti perché la storia continui.
E
sappiamo che è continuata e probabilmente tra qualche tempo, tornerete a
leggere su questo blog delle stagioni successive.
2 commenti:
Devo iniziare la nona stagione della serie e, benché stiano spremendo la storia come un limone, continua a piacermi.
Mi piacciono tanto Castiel e Crowley, anche se l'attore che interpreta il primo, non ha nessuna mimica facciale,sembra fatto di ghiaccio; mi manca Bobby Singer,dava quel giusto tocco di ironia.
12ma stagione? Siamo troppo a rilento qui da noi, mi sa che mi tocca guardarmi le puntate sottotitolate.
Pensa che io in previsione della 10ma stagione, che è in onda adesso qui da noi, mi sto facendo un ripassino con le nove stagioni precedenti in modo da ricordare un po' tutto quello che è successo d'importante. Riguardando i vecchi episodi infatti si nota che dalla settima stagione in poi diventano un po' ripetitivi... però è comunque una serie piacevole. Hai ragione Castiel e Crowley sono dei bei personaggi e l'attore che interpreta Crowley è uno spasso.
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