lunedì 20 gennaio 2025

Adolescenza sulla Bocca dell'Inferno - Puntata 77

Sorge Oscurità Maggiore 2: Cosa Sussurra l’Oscurità?

 

Sentiva freddo. Billy strinse le braccia coperte dalle maniche della camicia a quadri aperta sul petto e sotto notò la maglietta stropicciata con la scritta Real Vampires Bite!

«Ero in pigiama.»
La sua voce echeggiò e si guardò intorno. Era a scuola, nel corridoio al pianterreno. Doveva essere già mattino. Però l’esterno era buio, dai vetri delle finestre sulla destra filtrava una luce elettrica fioca.
«Ho dimenticato lo zaino e anche che cosa ho alla prima ora.»
Fissando sempre al di là del vetro, vide una figura. Non riconobbe se era un maschio o un femmina. Andò verso l’uscita di sicurezza, si appoggiò al maniglione antipanico, lo abbassò e spalancando la porta, uscì nel prato.
Udì il rombo di un motore e lo strombazzare di un clacson. Non c’era nulla tra le lapidi sparse sull’erba.
«Il cancello del cimitero è dall’altra parte.» Cercò la figura che aveva scorto prima. «Dove sei andato? Non avevamo un appuntamento.»
«Volevo farti una sorpresa.»
La voce lo fece girare sulla sinistra. Dana Giller lo fissava a braccia conserte sul top viola, appoggiata  a un muro verde militare.
«Cosa ci fai qui? Non me la sento di cantare?»
Dana rise. «Giusto, è colpa di questa forma. Sai, non ho ancora scelto bene come presentarmi, ma voglio lasciarti a bocca aperta.» Gli tese la mano sinistra color rosso rubino. «Avvicinati, qui staremo più tranquilli.»
Billy la raggiunse. «Zec vorrà vederti e non gli piacerà se vieni a trovare solo me.»
Dana rise di nuovo e gli afferrò il braccio sinistro, trascinandolo nel muro verde con lei.
Per la frazione di un secondo, Billy ebbe l’impressione di essere sbalzato fuori dal suo corpo: si vide camminare con gli occhi chiusi e poi tornò nel cimitero. Nella stanza tutta verde militare.
«Non mi piace» si lamentò. «La mente… i miei poteri… il senso soprannaturale mi avvisa sempre.»
Dana arricciò le labbra in un broncio. «Lo sospettavo, ho io il controllo, ma non ti arrendi. Tanto vale dirti la verità.»
«Cosa?»
«Questo è un sogno.» Dana si mise i palmi sul viso e li fece scivolare verso l’alto, lisciandosi i capelli e non era più lei. Era Simon. «Ti piaccio di più così?»
«Cosa?»
«Lo hai già chiesto. Segui il tuo istinto» rispose Simon, poggiando le mani sulle sue spalle.
Billy lo fissò. «Sei diventato un vampiro e ti abbiamo ucciso. Non sei veramente tu. Chi sei?»
«Per questo è ancora presto, ma te lo dirò.» Simon gli sorrise mostrando i denti. «Ora siamo qui per un’altra ragione.»
«Dove sarebbe qui?» Osservò le pareti verde militare, attraverso riusciva a distinguere delle forme diverse. Era simile a un prato con delle pietre.
«Non ti distrarre!» gridò Simon. «La questione di cui dobbiamo discutere è importante.» 
Billy spostò di nuovo lo sguardo su di lui. Anzi lei. Ora aveva capelli biondi e una maglia rosa con minigonna dello stesso colore. «Caroline? Eri un vampiro anche tu.»
«La forma non è importante, devi solo ascoltare» replicò Caroline. «Presto ci incontreremo e voglio mettere in chiaro le tue intenzioni. Se lo decidiamo prima, possiamo instaurare un rapporto non ostile.»
«Come posso prendere una decisione, se non so con chi sto parlando?»
«Puoi, se sai cosa vuoi. Ti piace il sogno?»
«Questo sogno?»
Caroline scosse la testa. «Pensa più in grande. L’intera realtà che ti muta intorno. La Bocca dell’Inferno. Non si sta poi così male, vero?»
«Forse. Ma muoiono persone. Gente innocente che non sa cosa sta succedendo a Dorms.» Billy irrigidì la mascella. «Con il suo coma, Elliott ha generato più di un sogno solo suo, con i poteri psichici tocca varie menti e ognuno partecipa in modo involontario. Paure, timori, angosce… tutto assume una forma mortale. Non voglio lasciarli in pericolo.»
«Non va sempre tutto male.» Caroline girò su se stessa e tornando di fronte a lui, aveva l’aspetto di Aiden Cheung. «Posso diventare un grosso lupo cattivo e mi piace.»
«Credi sul serio che fosse quello che lui volesse?» Billy vedeva il ragazzo davanti a sé, ma sapeva che non era l’originale. «Anche nel suo caso ha scelto qualcun altro.»
Aiden mostrò un ghigno. «Ha voluto tenersi la licantropia e tutto quello che ne deriva. E ti assicuro, so che non gli dispiace affatto. Questo dimostra che c’è anche un lato positivo: sogni e desideri impronunciabili che si avverano senza sforzo.»
«Non posso comunque lasciare tutto così com’è»
«Continua a combattere» disse Aiden, stringendosi nelle spalle. «Sei stato messo nella realtà per questo, giusto? Svolgi il tuo ruolo di prescelto, lotta contro i mostri e così la tua coscienza è a posto.»
«No, non posso accettarlo.» Billy incrociò le braccia sul petto. «Sono parte del problema come proiezione di Elliott e so come risolverlo.» 
«Ne sei sicuro?» Aiden fu scosso da tremiti si accucciò al suolo verde e quando si rialzò, aveva l’aspetto di Kate Silver. «Non hai mai capito la verità su quella decisione di Elliott.»
«Indagherò sulla questione. Scoprirò cosa lo ha portato a fare quella scelta e sistemerò tutto.»
«Sarà doloroso, molto doloroso. Qualcosa del tipo “Dal profondo ti divora”. Sei sicuro di poterlo affrontare?»
Billy avvertì un nodo alla gola. Faceva fatica a respirare e un sapore acido gli si diffuse dentro la bocca. «Non… no.. n..»
«Oh, povero piccolo. Sei paralizzato dalla paura.» Kate lo guardò dispiaciuta, piegando i bordi delle labbra vero il basso. «Ora comprendi perché volevo fare questa chiacchierata? Ti sto facendo un favore. Tutto quello che voglio è mantenere lo status quo. Quando arriverò, mi lascerai la libertà di agire come mi pare, non ti intrometterai nei miei affari e soprattutto non cercherai di sbarazzarti di me. Vivremo su questa bella Bocca dell’Inferno, io per i miei scopi e tu facendo la tua parte da eroe salvatore degli indifesi. Un equilibrio perfetto.»
Billy ingoiò a fatica la boccata di acido. Tossì e si massaggiò la pelle esterna della gola, inspirando con il naso. «No. Affronterò qualsiasi situazione e conseguenza e sveglierò Elliott.»
«Che peccato. Speravo potessimo trovare un accordo di non aggressione.» Kate gli girò intorno. «Ti stai addentrando in un luogo oscuro e soffriranno tutti.»
«Basta» urlò Billy, afferrandola per le braccia e bloccando il suo girotondo. «Mi stai minacciando, dimmi chi sei e facciamola finita.»
Kate si passò la lingua sui denti. «Posso darti un indizio, mi hai già visto con quest’aspetto addosso e non sono Sasha DiVittis.»
Billy ritrasse le mani. «Oscurità Maggiore.»
«Bravo, il mio piccolino» Kate si sporse in avanti e intrecciò il mignolo destro in una ciocca di capelli castano-rossicci. «Per quanto riguarda il finire, sei fuori strada. Ho appena cominciato, ho atteso a lungo e anche la parentesi del gioco di questa finta lupa-proiezione astrale, mi ha aiutato a imparare molto.»
«Cosa significa?»
«So il tuo punto di forza: i tuoi amici. Ma sono anche la tua debolezza. Se andrai avanti con il tuo proposito di intralciarmi e chiudere la Bocca dell’Inferno, il prezzo lo pagheranno anche loro.»
Billy scattò in avanti, vide le sue dita attraversare la figura di Kate, ormai svanita e impossibile da raggiungere.
Era solo. In quell’ambiente verde. E non sapeva come uscirne.
Non riusciva a svegliarsi.
                                                                    
 

                                                                  Continua…?

lunedì 6 gennaio 2025

Adolescenza sulla Bocca dell'Inferno - Puntata 76

 Sorge Oscurità Maggiore 1: Questa Volta Arriva Qualcosa di Oscuro

 

Camminò tranquillo, a quell’ora di notte l’ospedale Saint Mary non era affollato e in caso contrario, non sarebbe comunque stato un problema. Nessuno poteva vederlo.

Alto, slanciato e in una figura totalmente oscura, percorse il corridoio diretto nella stanza della paziente a cui era andato a fare visita.
Girò il pomello della porta e trovò Sasha DiVittis nella camera, ancora costretta nel suo sonno solitario.
Accostò l’uscio, si avvicinò al letto e posò la mano dai contorni incerti sulla fronte della ragazzina.
Il macchinario per i segni vitali gracchiò, disturbato dalle frequenze emanate dalla sua presenza.
Ci siamo già conosciuti, in un certo senso, non serve che mi ripresenti. Se vuoi, puoi farmi compagnia nel mio progetto, non sarà divertente come un gioco, ma potrebbe intrattenerti. È quello che possiamo definire un nuovo mondo. Cosa mi dici?”
La voce non uscì da lui e oltre Sasha, nessuno era in grado di sentirlo.
Anche lei rispose nello steso linguaggio privato.
Da mente a mente.
Capisco, mi rincresce per l’incidente. A mia discolpa, posso dire che una parte di te mi ha trovato affascinante, per così dire. Purtroppo le nostre misure non coincidevano.  L’oscurità che formava il suo volto ebbe un fremito, nella sua attuale forma ciò di più simile a un sorriso. “A ogni modo, la mia offerta resta sul piatto. Se cambiassi idea, sai come contattarmi.
Sollevò il palmo dalla fronte di Sasha e si girò per andarsene. Arrivato alla porta, le mandò un ultimo avvertimento: “Non hai le forze per avvisare altri del mio arrivo ed è inutile provarci.
Per tenersi in esercizio nell’avere una presenza quasi solida, girò nuovamente il pomello e una volta fuori dalla stanza, se lo tirò dietro, chiudendo la porta.
Imboccò le scale e scese fino al piano sottostante. Aveva un altro paziente a cui fare un saluto.
Procedette lungo il corridoio fino alla porta della sua stanza. Avverti la fatica nel ripetere i movimenti di poco prima e così passò attraverso al costrutto solido che lo separava dall’interno.
Anche Elliott Summerson era steso in un letto, nel suo caso il sonno se lo era autoimposto.
Con lui non ebbe bisogno di un primo contatto. Poteva comunicare tramite la mente con la certezza di venir ascoltato.
Alla fine ci sono riuscito, è arrivato il mio turno di godermi un po’ di libertà. Me lo merito. Mi assicurerò che niente e nessuno interrompa questo bellissimo sogno. Durerà per sempre.”                                    

                                                      Continua…?