CAPITOLO 71
Ricovero urgente
Patrick prese il
braccio di Naoko, la prima al suo fianco, e la spinse verso l’uscita. «Forza,
muovetevi. Dobbiamo andarcene di qui.»
La ragazza si
piegò a prendere Ombra in braccio e Davide fece lo stesso con Scintilla,
seguendola verso la porta. Yuri e Sabrina non gli diedero il tempo di dare
l’ordine e corsero con uno scatto fulmineo dietro ai compagni.
Patrick afferrò
Angelo per le spalle e cercò di tirarlo a sé. «Avanti, non c’è tempo da
perdere.»
«Vada con loro,
protegga i ragazzi. Io non posso: il mio compito e salvaguardare il Sigillo.
Anche a costo della vita.»
«Se muore adesso,
non sarà di aiuto a nessuno» replicò, tirandolo a forza verso l’uscita. «Usciamo e poi
penseremo a una soluzione.»
Angelo lo fissò
per pochi istanti, poi Patrick notò il suo sguardo mutare, qualcosa parve
cedere in lui. Si scostò dalla sua posizione e insieme seguirono i ragazzi
verso la salvezza.
Carovus si
frappose tra loro e la porta, imitato dagli altri demoni. Ringhiò contro come
un predatore che ha messo all’angolo la preda per divorarla, esternando la sua
intenzione a non concedere la fuga.
«Lasciali
andare» ordinò Sara. «Non rappresentano alcuna minaccia.»
Anche se
contrariato, Carovus non si oppose. Il cordone di demoni si divise e li lasciò
liberi di passare.
Patrick lanciò
un ultimo sguardo alla ragazza che si lasciavano dietro. Si sentì responsabile
per lo stato in cui aveva permesso che cadesse, ma non poteva fare molto per
lei in quel momento.
I ragazzi li
precedettero all’esterno, formando un gruppo coeso con loro lui e Angelo corsero
poi oltre il cancello e solo quando furono in mezzo alla stradina che conduceva
al negozio, si voltarono a guardare il luogo che avevano appena lasciato.
La costruzione
si era appiattita e allargata. Il tetto era mezzo distrutto e parti di
calcinaccio penzolavano pericolanti. Le ultime vetrine esplosero, perforate dai
rovi spinosi di gran lunga più robusti e grossi di quelli visti all’interno, e
vi si avvolsero intorno come per abbracciarla, diffondendosi poi nel terreno
che circoscriveva il perimetro del negozio.
Naoko guardò ancora
rapita quella grottesca trasformazione. «Cosa sta facendo?»
«Sta portando in
superficie il Sigillo» rispose Angelo con rammarico. «E sta preparando la sala
per l’arrivo di suo padre.»
Patrick lo
scrutò di nuovo in volto. «Quanto impiegherà a riaprire il Sigillo?»
«Deve radunare
altri demoni. Quelli già presenti non bastano per il rito sacrificale. E non
sapendo a che velocità gli altri risponderanno al suo richiamo, potrebbero
volerci ore, o forse anche meno.»
Davide lasciò il
gatto ai suoi piedi. «Insomma, siamo nella merda.»
Il rumore sordo
di un corpo che crollava a terra li spinse a girarsi e a spostare lo sguardo
dal negozio.
«Sabrina
cos’hai?» gridò Yuri. Si accovacciò al suo fianco e le sollevò la testa
sorreggendola con la mano sinistra sotto la nuca, infilandola tra i capelli
biondi. Con il braccio destro la sorresse avvolgendole la schiena.
Patrick e gli altri
si radunavano intorno a loro. Sabrina mugugnò, si tenne con la mano sinistra la
tempia e strinse con la destra il ventre.
«Non… lo so…»
mormorò. «Mi scoppia la testa… e mi fa male la pancia…»
Angelo si
inginocchiò, le spostò la mano e le tirò su la maglietta, mostrando a tutti la
pancia nuda. Sotto la pelle della ragazza, una creatura simile a una larva si
contorceva, rendendo ben distinguibili i contorni della sua figura.
«Il bambino!»
disse sollevando il viso per osservarli. «Ve l’ho detto che il suo corpo poteva
non sopportare questo genere di gravidanza.»
«Dobbiamo
portarla all’ospedale» rispose Yuri allarmato.
Naoko gli
strinse la spalla. «Non possiamo. Come spiegheremmo quell’essere ai dottori che la visiteranno?»
Un’idea balenò
nella mente di Patrick. Era una scelta disperata, ma forse l’unica che poteva
salvare Sabrina. Non avrebbe lasciato un’altra ragazza a morire.
«Forse c’è un
posto in cui possiamo portarla» propose ed estrasse il cellulare dalla giacca.
«Conosco una persona che lavora in una struttura adeguata per casi come questo.
Si chiama il C.E.N.T.R.O.»
«Non è il caso.
Faccio prima a contattare l’Ordine.» Angelo si rimise rapido in piedi. «Saranno
qui in brevissimo tempo e…»
«Non mi fido di
lei» lo interruppe Yuri. «Ci ha mentito sul Ritus
e non ho dimenticato che voleva sbarazzarsi di mio figlio.»
Patrick guardò
incredulo Angelo, poi spostò gli occhi verso il ragazzo. «So che non mi consoci
bene e non hai ragione per fidarti di me, ma voglio aiutare la tua amica. Sul
serio.»
«Chiami il suo
amico. Verremo con lei al C.E.N.T.R.O.» gli disse, quasi come una supplica.
Patrick annuì e
si allontanò di pochi passi per fare la telefonata. Mentre dall’altro capo
partivano i primi squilli, udì la conversazione che proseguiva.
«Non vi state
dimenticando di qualcosa?» fece Davide. «Dovevamo andare a recuperare la
proiezione astrale di Leonardo. A questo punto credo sia l’unico a poter
fermare la diavolessa impazzita.»
Patrick si girò
a guardarli. Leonardo era collegato a tutto quello che stava accadendo e a
molto altro di cui loro potevano non essere la corrente, ma credeva di essere
l’unico a sapere dove si trovava, lo aveva portato personalmente, perché
volevano cercarlo altrove?
Angelo prese
dalla tasca un libretto blu e lo mise in mano a Naoko. «Andate tu e Davide. Qui
ci sono le istruzioni per evocarlo.»
«Non viene con
noi?» domandò Naoko perplessa.
«No. È meglio
che accompagni Sabrina al C.E.N.T.R.O. , la mia esperienza potrebbe tornare
utile. Voi ve la caverete anche da soli.»
Continuando a
fissarli, Patrick incontrò gli occhi di Angelo con i suoi. Nascondeva qualcosa.
La voce di Kaspar De Santis dall’altro capo della linea lo riscosse dai
pensieri.
«Pronto?
Patrick?»
«Sì, Kaspar, c’è
stata un’emergenza. Ora non ho tempo di spiegare, ma una dei ragazzi è incinta
e ha bisogno di assistenza speciale. Deve venire al C.E.N.T.R.O.»
«Dimmi dove sei,
mando subito un ambulanza.»
«Al negozio Portale Mistico.»
«So dove si
trova» rispose Kaspar. «Arriviamo il prima possibile.»
La comunicazione
fu chiusa, Patrick ripose il cellulare e si incamminò verso il gruppo.
«Come entriamo
nel magazzino del Full Moon senza qualcuno
che ci teletrasporta all’interno?» domandò Davide, mentre lui si avvicinava.
Yuri scostò la
mano dalla nuca di Sabrina, che l’appoggiò al suo petto contorcendo il ventre
per gli spasmi, e la infilò nella tasca sinistra, estraendo un mazzo di chiavi.
«Prendete la mia auto. In mezzo a queste c’è anche la chiave del magazzino.» Lo
lanciò all’altro ragazzo. «A quest’ora i miei genitori saranno impegnati con il
locale. Nessuno vi verrà a disturbare, se non vi farete vedere.»
Patrick si fermò
in mezzo al gruppo, prima che si dividesse e annunciò: «L’ambulanza del
C.E.N.T.R.O. sta arrivando.»
Osservò poi
Naoko e Davide allontanarsi e si chiese cosa doveva aspettarsi una volta
arrivato al C.E.N.T.R.O. ora che i
segreti stavano emergendo uno dopo l’altro con conseguenze disastrose
Continua…
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