martedì 1 marzo 2016

Le origini di Darklight Children - Gemelli per Destino

Eccomi di nuovo a parlarvi della mia creatura. Lo so, molti penseranno che un romanzo debba farsi conoscere per la sua trama, il suo stile, i suoi personaggi, però svelare qualche retroscena aiuta a ingolosire e incuriosire i potenziali lettori.
Essendo io stesso un lettore, prima che un aspirante scrittore, ho pensato che spesso ci chiediamo come ha avuto origine una storia, da quali elementi è nata e cosa ha ispirato il suo autore o autrice nel scriverla, magari finendo con lo scoprire che condividiamo con lui o lei alcuni dei suoi gusti.
Così, facendo un grande sforzo di memoria, ho deciso di raccontarvi come Darklight Children – Gemelli per Destino ha preso forma nella mia mente prima di diventare il romanzo che è ora.



Partiamo con una data: la primissima idea della storia l’ho avuta nel lontano 1998, ora non so dirvi con precisione quale evento in quel momento della mia vita mi ha fatto “partorire” l’idea di base (è passato davvero troppo tempo), ma ricordo con certezza di aver deciso di incentrare la storia su gemelli di sesso opposto, dedicandomi al legame che li unisce che risulta particolare e a volte incomprensibile a chi non è un gemello (e sì, io lo sono) e come forse nascere con già qualcuno accanto non è un caso, ma parte di un piano predefinito. Naturalmente tutto questo non aveva alcun fine sociale, o di indagine scientifico/psicologica, si trattava solo del desiderio di raccontare una storia di fantasia in cui io stesso potessi identificarmi (giusto per non scordare mai la prima regola per chi vuole mettersi a scrivere un’opera di finzione: scrivi di ciò che conosci).
Ovviamente questo era solo il primo ingrediente della mia “ricetta” e come spesso accade, furono altre opere a ispirarmi e insieme alla famosa “farina del mio sacco” mi hanno permesso di allargare questo concetto e costruirci una trama intorno. Magari chi ha già letto la versione sul blog avrà fatto delle supposizioni e troverà nelle prossime righe la conferma di quali storie possono avermi ispirato.
La prima (credo in ordine di tempo) è stata la serie manga e anime Bishojo Senshi Sailor Moon di Naoko Takeuchi e sono sicuro sia conosciuta anche da chi non è un fan di fumetti e animazione giapponese. In realtà sono stati solo alcuni elementi del primo arco narrativo e del terzo a solleticare la mia immaginazione e spingermi a rielaborarli. Nello specifico, all’epoca in cui progettavo la storia, mi era rimasto impresso ciò che mi aveva colpito della prima lettura/visione: la doppia vita delle protagoniste, non tanto in quanto supereroine, ma piuttosto per il fatto di aver già vissuto in un passato lontano e il modo in cui i ricordi e le azioni compiute nella vecchia vita avevano ripercussioni e conseguenze nella nuova. Per quanto riguarda il terzo arco ad affascinarmi era stato l’istituto Mugen, una scuola d’elite che però nascondeva una base nemica in cui gli avversari principali erano coinvolti con demoni creati in laboratorio e soprattutto la figura del professor Tomoe, un uomo di scienza convertito al soprannaturale per scopi personali (questa caratterizzazione è evidente maggiormente nella versione manga).
Restando in tema manga/anime, un’altra serie che mi ha ispirato è Miracle Girls di Nami Akimoto (e conosciuta in Italia come È un po’ magia per Terry e Maggie) non solo per le sue protagoniste gemelle, ma principalmente per le tematiche riguardanti i poteri extrasensoriali (ESP), il legame tra gemelli e soprannaturale e anche qui per la figura un po’ ambigua di Shinichiro Kageura, un professore ossessionato dal paranormale.
Spostandoci dalla narrativa per immagini a quella scritta, di sicuro il romanzo che mi ha suggestionato maggiormente è Là fuori, nel buio di Dean Koontz. Non vi rivelo particolari essenziali della trama per non rovinarvi una potenziale futura lettura, vi basti sapere che le capacità psichiche del protagonista e le sue lotte contro i demoni, così come le origini segrete di questi demoni, mi hanno influenzato nel delineare diversi aspetti del mio romanzo.
Essendo un patito di serie televisive (come Leonardo uno dei protagonisti del mio romanzo), anche in questo media ho trovato diversi spunti. La prima serie che ha avuto un impatto enorme su di me e sulla mia storia è senza alcun dubbio Buffy The Vampire Slayer (o Buffy l’Ammazzavampiri se preferite e come potete vedere dagli altri post del blog continua a influenzarmi in ciò che scrivo). Joss Whedon, il creatore di Buffy, è riuscito a rendere alla perfezione il binomio adolescenza uguale inferno e l’ambientazione scolastica in cui il soprannaturale si insinua per entrare prepotentemente nelle vite dei ragazzi, obbligandoli a combattere i loro demoni non solo in senso figurato, è alla base della mia storia tanto quanto l’idea dei gemelli.
Anche Charmed (in italiano Streghe) mi ha fornito inspirazione, ma solo in minima parte ed esclusivamente nella prima stagione con il personaggio di Andy Trudeau (interpretato da T.W. King) che ha funto da modello per la creazione nel mio romanzo del personaggio di Fulvio Marchi, zio dei protagonisti e ispettore di polizia.
E pur non essendo un amante delle serie di fantascienza, posso però dire che anche Roswell ha avuto una piccola parte nell’ispirarmi: anche in questo caso si tratta di un unico particolare, legato agli episodi finali della prima stagione e che riguarda i legami interpersonali tra i quattro extraterrestri messi a confronto tra come erano nella loro vita passata sul pianeta natale e come lo sono nelle loro vite presenti sulla Terra.
Per ultimo, ma non certo per importanza, c’è anche il testo di una canzone tra le mie fonti di ispirazione. Si tratta di Unfoirgivable Sinner (letteralmente “Imperdonabile Peccatore”) di Lene Marlin, che parla di una persona tormentata per aver fatto qualcosa di orribile e deve convivere con questo passato, ripensando a una misteriosa lei che dall’alto canta come un angelo. Se avete già letto, o leggerete il romanzo capirete anche voi quanto questa canzone calzi a pennello con lo stato d’animo dei mie protagonisti una volta che si ritrovano a dover affrontare la verità sul loro passato.
A grandi linee direi che ho ricostruito più o meno tutte le tappe, o meglio le fonti, che hanno avuto un certo peso nel darmi suggerimenti per dare forma al mio Darklight Children – Gemelli per Destino, resta da vedere quanti di voi le hanno ritrovate o le ritroveranno leggendolo.

Se avete voglia, fatemelo sapere.

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