Seduto
a cavalcioni del muretto che conduceva alla spiaggia, Christian si strinse nei
vestiti asciutti che gli aveva portato il padre e osservò il mare non molto
distante da lui.
«La
vuoi smettere di venire qui!» sbottò Emma. «Non ti è bastato rischiare di
morire due volte in questo posto?»
Dopo
essersi cambiata dagli abiti bagnati, la ragazza era uscita dal Sergent Pine
per cercare il fratello. Non aveva fatto molta strada prima di scorgerlo solo
in quel luogo che associava solo a brutte esperienze.
«Pensi
che stiano bene?» domandò il ragazzo, come se non avesse sentito quello che le
aveva appena detto.
Emma
lo guardò incuriosita. «A chi ti riferisci?»
Christian
si voltò verso di lei. «A Ezra e Clarissa. Hanno avuto la loro vendetta e forse
questo li aiuterà a trovare un po’ di pace, ma hanno comunque ucciso un uomo. E
una cosa così non finisce con il cambiarti?»
Emma
andò a sedersi di fronte a lui. Capiva che suo fratello aveva bisogno di essere
rincuorato. «Non sono sicura che il motivo della loro comparsa fosse davvero la
vendetta. Io credo che volessero farci sapere la verità. Siamo loro parenti e
dovevamo sapere come erano morti. Sono intervenuti solo perché volevano che
fossimo al sicuro.»
«Però
hanno agito in maniera un po’ drastica. E poi ci è andato di mezzo anche
Marti.»
«Mentre
uscivo dal bagno ho sentito Saverio dire che aveva avuto sue notizie da Pamela:
è fuori pericolo.»
«Sono
contento» disse Christian. «Un po’ mi dispiace per lui. Chissà se riuscirà a
superare la scomparsa del padre…»
Emma
fece spallucce. «Ho l’impressione che non fosse un genitore modello. Magari
Ezra e Clarissa lo hanno fatto anche per Marti. Probabilmente è l’istinto dei
fratelli maggiori. Sapevano di cosa era capace quell’uomo e volevano
proteggerci, dato che nessuno era riuscito a farlo con loro.»
Christian
la scrutò per qualche secondo e sorrise. «Mi piace questa interpretazione.» Si
alzò in piedi. «È sicuramente andata in questo modo.»
Emma
sorrise a sua volta. Nonostante le sue fissazioni e il gusto per il soprannaturale,
per lei il fratello rimaneva un animo puro, contento solo se tutti avevano un
lieto fine. «Dici che Saverio ha finito di parlare con papà?»
«È
passata quasi mezz’ora e non è ancora venuto a chiamarci per andare dalla
polizia» commentò Christian. «Se non hanno finito, deve essere un segno che è
riuscito a convincerlo.»
Un
alito di vento freddo soffiò dal mare nella loro direzione e i due ragazzi
rabbrividirono, essendo entrambi senza giacca.
«Torniamo
al pub a vedere se hai ragione» disse Emma, massaggiandosi le braccia.
«In
ogni caso non resteremo qui ancora a lungo.» Christian la prese per mano. «Ho
l’impressione che non torneremo in quella casa stasera.»
«Speriamo,
anche se papà aveva detto di non voler partire con il buio.»
«Ho
visto l’auto fuori dal locale ed era già carica. La brutta avventura di oggi
deve avergli fatto cambiare idea.»
Emma
trascinò il fratello per la mano con cui la teneva. «Allora sbrighiamoci!»
Corsero
lungo la strada, come se fossero due bambini.
E
due bambini comparvero alle loro spalle, tenendosi per mano.
Sereni,
Ezra e Clarissa li guardarono scomparire dietro l’angolo del marciapiede. Si
girarono verso la spiaggia. Oltrepassarono il muretto, avanzarono sulla sabbia,
senza lasciare orme e entrarono in mare.
Camminarono
finché l’acqua arrivò sopra il loro collo. Un’onda sovrastò le loro teste,
inghiottendoli e facendoli svanire nel suo abbraccio eterno.
FINE