venerdì 2 settembre 2011

Interludio - Recensione "L'Estate delle Falene" di Mario Pasqualotto

Premessa: questo romanzo andrebbe letto d’estate. Non è obbligatorio, va bene anche se scegliete di farlo in un’altra stagione, ma secondo me leggerlo nel periodo in cui è ambientato vi permetterà di “viverlo” in maniera più intensa.
Superata questa premessa, veniamo al sodo. La trama racconta di un gruppo di ragazzini, Marco, Giulia e suo fratello Tommaso che passano la loro ennesima estate in Umbria nei boschi e nelle valli che conoscono da quando erano più piccoli. Sembra la solita estate, eppure c’è qualcosa di diverso, un presagio di sventura e un incontro in circostanze pericolose con Ken, un ragazzino cinese che porta con sé un velo di mistero. Ed ecco che subito parte quella voglia di avventura che va in perfetto accordo con la stagione della libertà dalla scuola e dagli adulti.
Per Marco e Giulia questa è l’estate del cambiamento, del passaggio da ragazzini ad adolescenti, un’anteprima alla strada che li condurrà all’età adulta. E come tutti i cambiamenti all’inizio è spaventoso e incomprensibile. Perché l’amica di sempre si comporta come una sconosciuta? Perché ogni volta che è con lei, Marco prova una sensazione strana? Gelosia per non avere le sue attenzioni e imbarazzo quando lei comincia a riaccorgersi di lui. L’autore riesce a riportare chi come me quell’età l’ha già superata indietro a quegli anni, facendoti ricordare quanto tutto sembri più difficile e inspiegabile e come sia complicato dover imparare a capire chi sei e che persona vorrai  diventare.
Con semplicità ma efficacia,  Mario Pasqulaotto spiega anche come il mondo visto dagli occhi di un pre-adulto sia molto pericoloso. Non sai più di chi puoi fidarti: chi consideri un nemico potrebbe rivelarsi la tua salvezza e chi ti ha offerto protezione  è in realtà il vero male da cui scappare. Una lezione che spesso tutti abbiamo imparato purtroppo a nostre spese. Allo stesso tempo però, grazie ai personaggi di Tommaso (l’innocenza) e Ken (il mistero), ti spinge a credere che la magia esista ancora, che non sia scomparsa quando hai varcato la soglia dell’adolescenza. E ti insinua il dubbio che la magia forse ti seguirà sempre durante la tua crescita e così i sogni che tormentano Marco possono essere delle vere premonizioni e uno spirito che hai salvato può accorrere in tuo soccorso.
Le descrizioni dei luoghi in cui la storia è ambientata sono un altro dei punti di forza del romanzo. Mario Pasqualotto ne parla alla perfezione, trasportandoti in bicicletta con i suoi protagonisti su e giù per l’Appennino umbro. Personalmente ho trovato la sua prosa talmente fluida ed evocativa che a un certo punto è riuscito a riportarmi alla memoria le immagini e i ricordi delle mie estati e poco importa se non si svolgevano in Umbria ma in un’altra regione: si è talmente immedesimati nei personaggi e nelle loro situazioni, da avere l’impressione di aver davvero vissuto un’esperienza simile alla loro in passato.
In conclusione è un romanzo che consiglio a chi sta per affrontare quell’età per dirgli di non sentirsi spaventato (si sopravvive sempre!) e anche a chi è adulto, perché tornare per un po’ a essere un ragazzino non fa mai male.

Titolo: L’Estate delle Falene
Autore: Mario Pasqualotto
Editore: Einaudi Ragazzi
Collana: Carta Bianca
Pagine: 183

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